Parte questa mattina per chiudersi il 27 marzo l’offerta pubblica di acquisto e sottoscrizione sulle azioni ordinarie di Moleskine, il produttore dei noti taccuini e agende controllatao dai fondi Syntegra Capital (67,7% del capitale) e Index Ventures (15,2%), dall’imprenditore Francesco Franceschi (10,6%) e dal management (6,5%), guidato dall’amministratore delegato Arrigo Berni.
Moleskine potrà arrivare ad avere una capitalizzazione massima di 562 milioni di euro (per un valore del gruppo di poco superiore a 600 milioni, compreso il debito finanziario netto, che a fine 2012 era di 43,5 milioni). L’annuncio dei dettagli dell’ipo è arrivato nella serata di venerdì 15 marzo, insieme a quello del deposito in Consob il prospetto informativo.
L’offerta ha per oggetto 106,36 milioni di azioni e prevederà l’emissione sino a un massimo di 12 milioni di nuove azioni e contestualmente la vendita sino a un massimo di 94,36 milioni di azioni in portafoglio agli attuali azionisti. Solo il 10% delle azioni oggetto dell’offerta sarà rivolta al pubblico indistinto, mentre il restante 90% sarà riservato a investitori istituzionali italiani ed esteri.
Il lotto minimo è di 1500 azioni. In caso di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale, ed esclusa l’opzione greenshoe, il mercato avrà il 50,17% del capitale di Moleskine. In caso di integrale esercizio della greenshoe, il flottante salirebbe invece al 55,187%.
La forchetta di prezzo è stata stabilita tra i 2 e i 2,65 euro per azione, il che significa che, in caso di completa sottoscrizione dell’aumento di capitale, la capitalizzazione di Moleskine sarà compresa tra i 424 e i 561,8 milioni di euro, mentre scenderebbe a 400-530 milioni nel caso in cui l’aumento di capitale andasse deserto.
La valutazione di Moleskine risulterà quindi nella migliore delle ipotesi di 600 milioni di euro, cioè un importo pari a 15 volte l’ebitda consolidato e rettificato del 2013, stimato intorno ai 40 milioni di euro, ipotizzando una crescita del 20% rispetto ai 33,5 milioni del 2012, a fronte di un fatturato dell’anno scorso di 78 milioni e di un indebitamento finanziario netto di 43,5.
Il prezzo dell’ipo sarà fisato il 28 marzo. E il pagamento del controvalore delle azioni dovrà essere fatto entro il 3 aprile, giorno di inizio delle negoziazioni.
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