PSC Partecipazioni, uno dei principali player italiani nella progettazione e realizzazione di impianti tecnologici complessi per grandi opere industriali e infrastrutturali, si è assicurato un finanziamento da 75 milioni di euro complessivi a 6 anni garantito da Sace e messo a disposizione da un pool di banche costituito da Unicredit nel ruolo di banca agent e composto da Banco BPM, Cassa depositi e prestiti e Mps Capital Services (si veda qui il comunicato stampa). Il pool di banche è stato assistito per gli aspetti legali dallo studio legale internazionale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, mentre il Gruppo PSC è stato assistito dai legali di Dentons e da Rothschild & Co in qualità di advisor finanziario. Le risorse finanziarie derivanti dall’operazione di finanziamento saranno utilizzate per investimenti e finanziamento del circolante post impatto Covid 19.
PSC Partecipazioni spa è la holding della famiglia Pesce, partecipata al 9,6% da Simest (si veda altro articolo di BeBeez) e al 10% da Fincantieri. Fondata nel 1958 da Emidio Pesce è oggi guidata dai figli Umberto e Angelo. PSC è uno dei principali player attivo nel design, sviluppo, fornitura, installazione e gestione di sistemi altamente tecnologici e impianti “chiavi in mano” per grandi lavori industriali e infrastrutture. Nel corso del 2019 il gruppo ha completato l’acquisizione di Alpitel, attiva nello sviluppo e nella realizzazione di reti e impianti di telecomunicazione, l’acquisizione ha integrato l’offerta del gruppo in termini di prodotti introducendo di fatto una quinta divisione di business (si veda qui il comunicato stampa).
Proprio Alpitel sarebbe la società attraverso la quale PSC Partecipazioni avrebbe depositato la sua offerta vincolante per il salvataggio di Italtel (si veda altro articolo di BeBeez), che è stata accettata nei giorni scorsi dal Cda della società in concordato. PSC ora dovrà lavorare per trovare un accordo con i creditori e con gli azionisti Exprivia (che controlla l’81% di Italtel) e Cisco (al 19%), oltre che elaborare la strategia di rilancio, entro il prossimo 7 novembre, quando il piano industriale dovrà essere presentato in Tribunale di Milano per l’omologa.
Il gruppo PSC ha chiuso il bilancio 2019 con 327 milioni di euro di ricavi, 12,9 milioni di ebitda e un debito finanziario netto di 138 milioni, che include una serie di minibond. PSC nel giugno 2019 ha infatti emesso un minibond da 25 milioni sottoscritto dai fondi di debito di Anthilia Capital Partners sgr, Amundi sgr e Riello Investimenti Partners sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Per PSC si trattava della quarta emissione obbligazionaria, dopo altre tre quotate all’ExtraMot Pro. Due bond da 5 milioni di euro ciascuno erano stati emessi a dicembre 2016, uno con scadenza dicembre 2022 e cedola 5% e l’altro con scadenza 2023 e cedola 5,4% (si veda altro articolo di BeBeez). Il bond al 2022 era stato sottoscritto dai fondi Anthilia BIT e Anthilia Parallel gestiti da Anthilia Capital Partners sgr ed è dotato di garanzia da parte del Fei, mentre l’altro bond era stato sottoscritto da Banca Popolare di Sondrio.
Nell’agosto 2014 il gruppo Psc aveva invece quotato all’ExtraMot Pro un minibond da 5 milioni di euro a scadenza agosto 2019 con cedola fissa del 6%. Il bond era stato interamente sottoscritto in emissione dal fondo minibond di Finint Investments sgr (si veda altro articolo di BeBeez). A dicembre 2016, poi, contestualmente all’emissione degli altri due bond, la scadenza del primo titolo era stata allungata all’agosto 2021 (si veda qui la sezione del sito di PSC dedicata agli obbligazionisti).