Rainbow Group ci riprova. La content company nota a livello internazionale per le sue produzioni animate e multimediali tra cui le fatine Winx, pianifica la quotazione in Borsa entro un paio d’anni, dopo aver rinunciato alla quotazionei a Piazza Affari nell’autunno del 2007, per la grande volatilità dei mercati azionari, nelle prime avvisaglie della grande crisi finanziaria che sarebbe seguita.
Il fondatore Iginio Straffi ha infatti dichiarato ieri al Corriere Economia: “Negli ultimi anni abbiamo avuto molti pretendenti tra private equity e fondi di investimento. Ma si tratta di un tipo di operazione che non ci interessa. Da qui a due anni l’unica mossa che stiamo vagliando è la quotazione in Borsa”. E ha aggiunto: “Ci eravamo già mossi nel 2007, ma allora la congiuntura era davvero sfavorevole e non volevo partire con una quotazione in ribasso. Adesso invece la situazione è del tutto cambiata e potrebbe essere arrivato il momento giusto”.
Quanto alla scelta della piazza per l’ipo, ha aggiunto Straffi, si tratta di “un bel dilemma, considerato che il nostro socio (dal 2011 Viacom è socia al 30% in Rainbow Animation tramite la controllata italiana Milano Design, ndr) è quotato in America, ma credo proprio che opteremo per l’Italia che comunque significa anche Londra. La scelta migliore, considerato che l’Europa rimane il nostro miglior mercato”.
Rainbow Group si compone di una serie di società controllate. Oltre a Rainbow Animation, ci sono infatti la divisione editoriale (Winx magazine) e DVD, la divisione licenze Winx Club (merchandising vario, dai diari ai braccialetti) e quella dei parchi a tema, in particolare il parco Rainbow MagicLand (di 600.000 mq) di Valmontone, fuori Roma, gestito dall’italiana Alfa Park (i cui crediti verso Intesa Sanpaolo e Unicredit, appena ristrutturati, sono tra quelli identificati per essere trasferiti al fondo Pillarstone, si veda altro articolo di BeBeez), mentre altri due parchi sono in fase di progettazione in Malesia e in Cina.
Intanto Rainbow continua a crescere. Nelle scorse settimane il gruppo ha acquisito la canadese Bardel Entertainment, prestigioso studio di animazione con 30 anni di storia, conosciuto in tutto il mondo per le sue collaborazioni con partner del calibro di Nickelodeon, DreamWorks, Disney, Warner Bros e Cartoon Network (si veda altro articolo di BeBeez), in un’operazione che potrebbe superare i 50 milioni di dollari, se Bardel raggiungerà certi obiettivi di bilancio nei prossimi tre anni.