IpoC3 spa, veicolo di investimento promosso da Azimut Global Counseling ed Electa Ventures, ha comprato per 60 milioni di euro il 18,75% del capitale di Umbragroup, azienda leader nel settore delle viti a ricircolo di sfera e degli attuatori elettromeccanici prevalentemente destinati al settore aerospaziale.
L’operazione è stata condotta parte in aumento di capitale riservato e parte in acquisto di azioni cedute dagli attuali soci, con la maggioranza del gruppo che rimane saldamente in mano alla famiglia Baldaccini. L’equity value di Umbragroup, successivo all’aumento di capitale, è di oltre 300 milioni di euro.
IPO3 spa ha come cornerstone investor Ipo Club, il fondo chiuso gestito da Azimut Libera Impresa sgr, guidata dall’ad Marco Belletti, piattaforma integrata di asset management e advisory al servizio sia di imprese sia di investitori e risparmiatori favorendo l’immissione di liquidità nell’economia reale. Ipo Club è stato lanciato nel 2017 da Azimut ed Electa per investire in Spac, pre-booking company oppure direttamente in pmi che abbiano come obiettivo quello di quotarsi in Borsa. Il resto dei capitali è stato raccolto tra i clienti del gruppo Azimut. Giancarlo Maestrini, ad di Azimut Global Counseling, ha spiegato a MF Milano Finanza e BeBeez che “Ipo Club ha investito 20 milioni di euro, mentre gli altri 40 milioni sono stati messi a disposizione soltanto nel giro di due settimane da 141 coinvestitori, tutti clienti Azimut, grazie al contributo di circa 60 consulenti finanziari. Il taglio minimo dell’investimento era di 250 mila euro, ma in realtà avremmo potuto raccogliere ancora di più perché ci erano arrivate richieste addirittura per 60 milioni e per tagli ben superiori al minimo”.
Per Ipo Club si tratta dell’ultima operazione di una serie. Ipo Club è stato infatti già anchor investor nel giugno 2017 di Ipo Challenger 1 che ha poi investito e portato a Piazza Affari solo un mese dopo Pharmanutra, specializzata nello sviluppo di prodotti nutraceutici e dispositivi medici (si veda altro articolo di BeBeez); e anchor investor lo scorso dicembre dell’aumento di capitale del gruppo di information technology Digital Value, a sua volta accompagnata in Borsa tramite la struttura Spac-in-Cloud sviluppata da Electa sulla piattaforma Elite Club Deal di Borsa Italiana (si veda altro articolo di BeBeez). Ipo Club ha inoltre investito in partecipazioni di alcune Spac promosse da terzi e nel giugno 2018 ha sottoscritto obbligazioni convertibili e azioni speciali di The Organic Factory, leader europeo nel segmento biologico di olii e lecitine a uso alimentare e proteine a uso zootecnico (si veda altro articolo di BeBeez).
Compresa questa operazione, in totale a oggi Ipo Club ha richiamato impegni dagli investitori per 55 milioni di euro del 150 milioni raccolti complessivamente e contestualmente ha stimolato coinvestimenti per altri 65 milioni, per un totale quindi di 120 milioni investiti. Se verranno mantenute queste proporzioni, dunque, ha fatto presente Simone Strocchi, ad di Electa Ventures, co-promotore e advisor di Ipo Club, significa che i 95 milioni che ci restano “potranno creare una potenza di fuoco complessiva di circa 240 milioni”.
Nata a Foligno nel 1972, Umbragroup è presente oggi oltre che in Italia, in Germania e Stati Uniti. Con un fatturato nel 2018 di 215 milioni di euro (da 180 milioni nel 2017), un ebitda di 34 milioni (da 31 milioni) e una posizione finanziaria netta positiva per 4 milioni (da un debito finanziario netto di 2,5 milioni), Umbragroup, presieduta da Antonello Macrucci e guidata dall’amministratore delegato Antonio Baldaccini, punta ora a condurre nuovi investimenti, sulla base del piano industriale 2019-2022, anche grazie alle nuove risorse iniettate da IPOC3. L’ingresso dei nuovi soci, ha detto Balaccini, permetterà “di valutare ulteriori operazioni di acquisizioni, ed è solo il primo passo verso un percorso che nei prossimi anni potrebbe portare la società verso la quotazione in Borsa”.
A proposito di acquisizioni, l’aumento importante del fatturato del gruppo è proprio da ascriversi all’investimento di 2,5 milioni d euro per rilevare l’intero capitale di Linear Motion, che ha chiuso il 2018 con circa 40 milioni di dollari di ricavi, sebbene con una marginalità negativa. Ora la sfida è rilanciare la società americana, che ha 180 dipendenti e clienti molto importanti nel settore aerospaziale.
Azimut Global Counseling ha originato e realizzato l’operazione. Advisor legale dell’operazione è stato lo studio Gatti Pavesi Bianchi, mentre il collocamento privato delle azioni ordinarie IPOC 3è stato curato da CFO sim. Advisor finanziario e fiscalae dell’operazione è stato infine Grant Thornton, mentre Counterpoint ha condotto la due diligence di mercato e Golder la due diligence ambientale. Per i venditori MBS Services è stato advisor per la parte fiscale e legale.