SICIT 2000 spa, industria chimica fornitrice dei principali player del settore agronomico, agrochimico e industriale, controllato al 100% da Intesa Holding, punta ad andare in Borsa con SprintItaly spa, la Spac promossa da PromoSprint Holding srl, società di investimento di cui sono soci Fineurop spa, Gerardo Braggiotti, Matteo Carlotti (già co-promotore delle Spac Made in Italy 1 e Greenitaly, che hanno concluso la business combination, rispettivamente con Sesa e con Zephyro) e Francesco Pintucci (consigliere delle Spac promosse da Carlotti). Il consiglio di amministrazione della Spac ha infatti votato la business combination lo scorso venerdì 11 gennaio (si veda qui il comunicato stampa).
La Spac aveva raccolto 150 milioni di euro dagli investitori nel luglio 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). In relazione alla business combination, è stato attribuito al Gruppo SICIT un equity value di 160 milioni; tale valore è stato determinato sulla base dell‘ebitda consolidato stimato del gruppo SICIT al 31 dicembre 2018 e dell‘ammontare della cassa netta consolidata di gruppo SICIT al 31 ottobre 2018 (positiva per 3,4 milioni), che corrisponde a un multiplo EV/Ebitda 2017 pari a circa 7 volte (l’ebitda del 2017 è stato di 22,1 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta posititva per 17,2 milioni) e a un rapporto P/E pari a circa 12 volte.
Gli azionisti di SprintItaly, con un investimento di 100 milioni avranno inizialmente circa il 54% della combined entity (che potrà diventare circa il 60%, fully diluted). Le restanti risorse per 50 milioni saranno distribuite agli azionisti di SprintItaly al netto dell’esborso per eventuali recessi connessi alla business combination. In particolare, 70 milioni saranno destinati all’acquisto di azioni SICIT di titolarità dell’azionista di controllo, Intesa Holding, e 30 milioni verranno destinati per rafforzare il capitale e finanziare il programma di crescita, in Italia e all’estero, della combined entity.
Nel contesto della business combination, i promotori di SprintItaly propongono di modificare i termini di conversione delle azioni speciali, al fine di maggiormente allineare i propri interessi a quelli degli investitori. Viene difatti proposta l’eliminazione di tutti i trigger di conversione delle azioni speciali post business combination (originariamente stabiliti ai prezzi di 11, 12 e 13 euro per azione ordinaria) e la previsione di un’unica soglia a 13,50 euro, con l’estensione a 5 anni del periodo di riferimento. In questo modo i promotori di SprintItaly convertiranno la maggior parte (ossia il 65%) delle loro azioni speciali solo dopo che gli investitori di mercato avranno ricevuto il massimo numero di azioni derivanti dall’esercizio dei loro warrant (che prevedono la soglia di accelerazione a 13 euro per azione ordinaria) e conseguito, quindi, un ritorno complessivo stimato, tra azioni e warrant, superiore al 50% . Inoltre, in accordo tra le parti, è stato deciso di mantenere invariati i numeri di warrant e quindi delle azioni di compendio per gli investitori nonostante la riduzione dell’investimento di SprintItaly
SICIT (acronimo di Società Industrie Chimiche Italiane), fondata nel 1960 a Chiampo, è stata tra le prime aziende al mondo ad introdurre gli idrolizzati proteici di origine animale nel mercato mondiale dei biostimolanti. Attraverso un processo di idrolisi dei residui e rifiuti dell’industria conciaria, SICIT realizza un prodotto ad alto valore aggiunto destinato sia ad utilizzo in agricoltura (biostimolanti) che nell’industria del gesso (ritardanti). SICIT commercializza biostimolanti e ritardanti dalla stessa prodotti come idrolizzato proteico e derivati a partire dalla lavorazione “green” dei residui e rifiuti dell’industria conciaria. SICIT ha recentemente costituito due società con sede a Shanghai, in Cina (Sicit Commercial Consulting Shanghai Ltd), nonché nello Stato di New York (Sicit USA Inc.).
L’obiettivo dell’operazione è sostenere la strategia di sviluppo di SICIT sui mercati di competenza, che negli anni recenti hanno registrato tassi di crescita a due cifre. Nel 2017 SICIT ha conseguito ricavi per circa 53,9 milioni di euro, alimentati dal positivo andamento dei settori di riferimento e dall’export (i prodotti SICIT sono commercializzati in oltre 70 Paesi) che pesa per il 70% dei ricavi. Il piano di sviluppo è finalizzato a rafforzare la leadership sul mercato di SICIT attraverso un aumento della capacità produttiva in Italia e l’estensione della presenza geografica internazionale, ad esempio in Asia e nel continente americano. Il piano prevede in particolare l’avvio di un presidio in Sud America (nelle vicinanze di un locale polo conciario).