TheSpac, la Spac promossa da Marco Galateri di Genola, Vitaliano Borromeo e Giovanni Lega, ha chiuso la raccolta a quota 60 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa), ben oltre il target annunciato inizialmente di 50 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). TheSpac andrà così in quotazione all’Aim Italia il prossimo 2 agosto.
Come già annunciato, nella Spac i promotori investiranno 10,1 milioni di euro, 8 milioni dei quali saranno sottoscritti in azioni ordinarie. Si tratta di un coinvolgimento molto forte per dei promotori persone fisiche, che di solito investono nelle loro Spac attorno al 3-5%. Inoltre il lock-up sulle azioni derivanti dalla conversione di azioni speciali sarà di 18 mesi, superiore rispetto allo standard di mercato di 12 mesi.
Ma non è finita qui. In una recente intervista a MF Milano Finanza, Galateri di Genola aveva anticipato: “Io e Vitaliano siamo disposti a coinvestire con la Spac altri 10-12 milioni di euro per creare un gruppo di controllo stabile o comunque un nocciolo duro significativo nel capitale della società che andremo ad acquisire. E con noi potrebbero coinvestire anche altri investitori. Al momento abbiamo sul tavolo quattro dossier, di cui due sono società controllate da fondi di private equity con manager già azionisti e che reinvestirebbero nella società, mentre altri due sono società controllate da famiglie di imprenditori che voglio restare al timone delle loro creature, ma che vogliono fare un salto dimensionale e internazionale”.
Galateri e Borromeo hanno le spalle grosse non solo dal punto di vista finanziario, ma anche da quello dell’esperienza imprenditoriale. Galateri di Genola, infatti, è ingegnere, presidente e azionista di riferimento di Sagittario spa, holding di partecipazioni industriali e ha un’esperienza forte nel settore chimico e petrolchimico a livello internazionale.
Borromeo è a sua volta imprenditore, presidente di diverse società italiane tra cui Flos, leader nella produzione di lampade ed illuminazione di design; Sag, società che opera nel campo del turismo; e Milano 1919, impresa proprietaria del marchio Antonini, attiva nel settore della produzione di alta gioielleria.