su OpStart è stata infatti prorogata fino al 30 novembre 2017. La piattaforma della startup italiana è il primo “web talent” di sfide culinarie a premi tra cuochi amatoriali, una gara con video ricette a confronto. Fight Eat Club, lanciato ufficialmente a luglio 2017, conta già oltre 12 mila follower tra Facebook e Instagram. Per accelerare il proprio sviluppo, la società ha lanciato una raccolta equity crowdfunding sul portale OpStart, con una richiesta iniziale di 50 mila euro, di cui il 54% è già stato raccolto.
Dal lancio della campagna, la società si è data da fare, firmando nuovi accordi commerciali con partner pubblicitari e di e-commerce, come il gruppo industriale Alluflon. Si tratta di un polo manifatturiero internazionale con siti di produzione in Italia e Germania, con quasi 70 milioni di euro di fatturato e una linea di prodotti famosi per mantenere l’originale qualità dell’artigianato, per citarne alcune MONETA per l’Italia e BERNDES per la Germania. Alluflon si va ad aggiungere ad altri player come FoodSouvenirs, la linea Diferente di Nano e Cascina
Caremma Group.
Ricordiamo come Fight Eat Club sia fondato su una comunità di utenti che ha come legame le sfide, le video ricette e il marketplace: così, attraverso la competizione e la curiosità, si solleva l’interesse degli utenti. Si crea uno spazio in cui le piccole realtà di eccellenza del settore Food&Beverage Made in Italy possono fare pubblicità altamente targettizzata sulla platea dei ‘buongustai’ o foodie.
Il fenomeno del video streaming sta infatti rivoluzionando il mondo dei media e della pubblicità online. Ogni giorno 11 miliardi di video vengono realizzati dagli smartphone in tutto il mondo e i filmati online sono diventati una parte fondamentale dell’intrattenimento e dell’informazione. Negli Usa, infatti, la spesa per annunci pubblicitari collegati al video streaming è stata di quasi 10 miliardi di dollari lo scorso anno e potrebbe arrivare quasi a raddoppiare nel 2020, con le proiezioni Nielsen che la vedono a 18 miliardi in quell’anno.
Se gli investimenti pubblicitari nei video crescono ad un alto ritmo, il fatturato dell’e-commerce fa anche meglio. L’e-commerce di prodotti Food&Beverage ha margini di crescita importanti: nel 2016 la crescita sul 2015 è stata del 30%, per un totale di 575 milioni di euro. Molti piccoli imprenditori del settore alimentare e degli accessori per la cucina sono però poco propensi a mettere i propri prodotti su giganti come Amazon, anche a causa degli alti margini richiesti . A questi piccoli player, che spesso offrono prodotti Made in Italy di alta qualità, Fight Eat Club può fornire visibilità e un’esposizione sul proprio portale di e-commerce. Le aziende italiane del settore sono oltre 61 mila, tutte potenziali inserzioniste. Queste società, con
budget bassissimi, possono ottenere contenuti video in cui mostrare e vendere i loro prodotti e
servizi, quel native advertising che secondo tutti gli osservatori rappresenta il futuro della pubblicità online.