Il Sole 24 Ore annuncia oggi che che Matteo Arpe, ex numero uno di Capitalia e principale azionista di Banca Profilo [PRO.MI], ha lanciato attraverso il fondo Sator, Tinaba (acronimo di This is not a bank), che è in ordine di tempo l’ultima nata tra le piattaforme di pagamenti digitali in Italia.
Arpe ha investito 30 milioni di euro e due anni e mezzo di tempo per sviluppare un ecosistema di proprietà attraverso il quale trasferire e gestire il proprio patrimonio. Uno strumento pensato per coloro che non vogliono installare Pos per bancomat e carte di credito.
Tinaba è completamente gratuita. Non ci sono costi d’iscrizione né commissioni per l’utilizzo. Per chi invece già utilizza i Pos tradizionale c’è la possibilità di aumentare il proprio giro d’affari dell’1,5% tagliando i costi delle commissioni che si pagano oggi.
Sotto il profilo tecnico, la piattaforma funziona grazie all’intesa con Banca Profilo ma per l’utente non è necessario avere un conto corrente o una carta di credito. Il proprio portafoglio digitale funziona come una carta ricaricabile della quale ha ovviamente anche i limiti di spesa.
Tinaba è un servizio che rientra nel filone del Fintech, ovvero l’innovazione applicata alla finanza. Nel mondo il Fintech ha raggiunto dimensioni miliardarie: i finanziamenti globali verso le start-up hanno superato i 19 miliardi di dollari mentre in Europa, gli investimenti sono aumentati da 1,1 miliardi di dollari del 2014 ai 1,5 miliardi del 2015, con una crescita dell’attività del 30% all’anno.
In Italia oggi ci sono ben 115 startup attive nel Fintech e nel 2015 le nuove iniziative imprenditoriali italiane hanno ottenuto da fondi venture capital e business angel, risorse per 33,6 milioni di euro, molti di più dei 7,5 milioni incassati nel 2014.
Il lancio di Tinaba è un contesto positivo per Trapezita, start-up Fintech che ha sviluppato piattaforma di consulenza finanziaria generica, che non colloca prodotti finanziari e non esegue transazioni ma offre consigli e metodologie di investimento attraverso un contatto remoto (web, email, sms, app), attraverso consulenti finanziari generici esperti e certificati.
La chiave del servizio è quella di consigliare ai molti risparmiatori italiani, che fanno trading on-line in proprio senza una guida. Trapezita consente a chi investe di ottenere una consulenza finanziaria, tramite la sottoscrizione di abbonamenti da 3 a 12 mesi.
Trapezita ha in corso un’operazione di raccolta fondi attraverso l’equity crowdfunding sul sito Equity Startup. Obiettivo di raccolta 180 mila euro euro tramite aumento di capitale. La valutazione complessiva della società (100% dal capitale sociale), prima dell’aumento di capitale, è di 382.500 mila euro. L’ investimento minimo 306 euro, ogni quota vale 38,25 euro e pertanto ad ogni investimento minimo di 360 euro corrispondono 8 quote.
Attualmente le risorse finanziarie a disposizione della start-up provengono dal finanziamento soci per 110mila euro e da un finanziamento agevolato MPS per 200mila euro.
Il piano prevede di raggiungere 6.800 clienti abbonati in tre anni, grazie anche all’ingaggio di più di 600 Strategist di cui la metà all’estero, con un fatturato di 2,5 milioni e un EBITDA di quasi 900mila euro (36%).
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