Siamo tutti un po’ influencer. Già con il passaparola, i
consigli e le nostre attività sui social media orientiamo i consumi e le scelte dei nostri amici. Ma perché non
monetizzare questa attività? Non con i contratti da migliaia di euro accessibili
solo alle top star, ma con sconti proprio sui prodotti e servizi su cui
compiono la propria attività di influencing, condividendoli su Facebook. È
proprio questo l’obiettivo della startup italiana Worldz, che ha messo a punto
un software che offre ai visitatori di un sito
di ottenere sconti personalizzati grazie ad una condivisione su
Facebook, aumentando e ottimizzando il traffico sui portali che lo utilizzano. Il
sistema è semplice: un utente naviga su un sito di e-commerce o di un’attività
e, se decide di condividere la sua esperienza con un post su Facebook, riceve
uno sconto su un acquisto online o un coupon da sfruttare per un acquisto
fisico. L’algoritmo alla base di Worldz calcola il valore dello sconto in base
alla popolarità su Facebook dell’acquirente e quindi alla sua capacità di
generare brand awareness su un prodotto, portale o servizio.
«L’idea è nata quando, uscito dall’accademia aeronautica, mi
sono accorto della rivoluzione di social media e smartphone, da cui ero rimasto
tagliato fuori», spiega Joshua Priore, fondatore e numero uno di Worldz «ho
iniziato a pensare a un modo per rendere produttive tutte quelle ore passate
dai miei amici a condividere e visualizzare sui social».
Questa condivisione costante crea naturalmente “brand
awareness” per marchi e attività, e del tipo più prezioso, dato che si realizza
non con una pubblicità generica, ma attraverso l’esperienza cliente degli
amici, che viene condivisa. Di qui la scelta di limitare il proprio perimetro
al solo Facebook, dove il presupposto è la conoscenza diretta e la prossimità
tra le persone, che permettono di ottenere il risultato migliore nel caso dei
portali e delle attività medio piccole sponsorizzate da Worldz. La capacità di
generare traffico e contatti per siti che altrimenti avrebbero una limitata
visibilità è un servizio sempre più fondamentale nell’economia digitalizzata,
anche per business fisici come ad esempio ristoranti o servizi estetici. Il modello di Worldz è infatti completamente
B2B e si basa sulla vendita del servizio in abbonamento alle società che cerca
una spinta aggiuntiva alla visibilità (e di conseguenza al fatturato) dei loro
siti e del loro e-commerce.
Le proiezioni dell’agenzia americana Mediakix vedono il
mercato dei social influencer arrivare ad una cifra vicina ai 10 miliardi di
dollari nel 2020. La maggior parte delle stime sul settore tiene in in
considerazione però solo i grandi influencer. Per stessa ammissione di chi ha
realizzato la ricerca, il fenomeno del micro-influencing (dai 50 dollari per
post in giù) è ancora poco sviluppato e sistematizzato, e valutarne le
potenzialità su scala futura è ancora più complesso.
Worldz non punta però solo sulla condivisione sul social
influencing, ma ne fa il primo tassello di un prodotto a 360 gradi per siti e
portali e-commerce. Il servizio nel corso del tempo si è però evoluto oltre al
semplice principio del social sharing. La soluzione offerta oggi da Worldz non
è però più limitata alla funzione del social sharing, ma permette ai gestori
del portale cliente di avere un servizio per recuperare traffico che altrimenti
andrebbe perso, veicolandolo di nuovo verso la piattaforma. Portare il cliente sul sito non è l’unico
elemento dell’attività di Worldz, che permette anche di trattenerlo, aumentando
le possibilità di fargli concludere un acquisto e generare così fatturato e
nuove condivisioni. «Un cliente medio, ovvero un sito da 10 mila utenti al
mese», riferisce Joshura Priore, «ha visto il suo fatturato e-commerce
aumentare anche del 40%, un altro 10% ‘recuperato’, e la sua presenza social
spiccare un balzo incrementale di oltre il 3300%». Questi servizi aggiuntivi
puntano a catturare l’attenzione degli utenti che navigano sui siti web che
utilizzano Worldz, attraverso Label laterali e Overlay comportamentali, popup
che compaiono a seconda di specifiche azioni dell’utente. «L’efficacia del
nostro servizio e degli algoritmi su cui si basa è sempre maggiore», spiega il
fondatore, «la soglia minima critica di utenti sui portali per ottenere il risultato
migliore è sempre più bassa».
Per accelerare al massimo il processo di sviluppo, la
società ha lanciato una raccolta equity crowdfunding sul portale Opstart. La
raccolta ha un target minimo ambizioso: 150 mila euro, di cui oltre 33 mila sono
già stati sottoscritti in meno di 10 giorni di raccolta. La prima destinazione
delle risorse raccolte con la raccolta equity crowdfunding sarà il marketing,
seguito dalla ricerca e sviluppo per migliorare sempre di più la piattaforma e,
infine, nella rete di vendita, per allargare la platea dei portali che
utilizzano i servizi di Worldz.