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Il 2021 è stato un anno di vero e proprio boom per l’attività di m&a a livello globale, sebbene i dati come al solito differiscano in termini assoluti a seconda di chi li calcola. Ma quello che conta alla fine è il trend e su questo tutti sono d’accordo.
Così, mentre la scorsa settimana Kpmg calcolava 48.948 operazioni completate per un controvalore complessivo di 4.418 miliardi di dollari, il massimo storico sia in termini di deal (ben oltre il massimo dei 37.437 deal del 2017) sia in termini di valore (ben oltre i 3.833 miliardi di dollari del 2007) (si veda altro articolo di BeBeez), ieri i dati diffusi da Bain&Company (si veda qui il comunicato stampa e qui le slide di presentazione) e PwC (si veda qui il comunicato stampa e qui le slide di presentazione) sono stati ancora più elevati, con il primo che ha contato operazioni per 5.900 miliardi di dollari e il secondo per 5.100 miliardi (+59% dal 2020) con 62.500 operazioni annunciate (+24%). In entrambi i casi, indicando che si tratta del miglior dato di sempre.
Più nel dettaglio, Bain&Company ha sottolineato che a trainare l’attività sono stati gli investitori finanziari, operatori di private equity, venture capital, corporate venture capital e SPAC, il cui controvalore è aumentato di oltre il 100%, mentre i deal condotti da aziende corporate sono aumentati “soltanto” del 47% a 3.800 miliardi di dollari. Un altro punto interessante dell’analisi di Bain&Company è il fatto che l’aumento dell’attività di m&a è stato contestuale a un aumento significativo dei multipli di valutazione, con il rapporto tra EV ed ebitda che ha toccato il massimo storico di 15,4 volte, con un boom in particolare degli asset tecnologici (con multipli a 25 volte) e del settore sanitario (con multipli mediani a 20 volte).
“Nonostante le valutazioni elevate, c’è ottimismo anche per il 2022: l’89% dei manager che abbiamo intervistato prevede che la propria attività di dealmaking rimanga la stessa o aumenti quest’anno. Il contesto rimane interessante e un mix ben bilanciato di segnali di mercato suggerisce che lo slancio non sta affatto rallentando”, ha spiegato Roberto Prioreschi, managing director di Bain & Company Italia e Turchia. E ha aggiunto Prioreschi: “Le aziende stanno sfruttando l’M&A per tenere il passo con i trend che stanno trasformando i propri settori. I dealmaker che usciranno vincenti nel 2022 saranno quelli in grado di concentrarsi sulle opportunità commerciali legate in particolare a tre fattori: ESG, retention dei talenti e contesto regolatorio”. Quanto ai settori che hanno concentrato la maggiore attività di m&a, Bain&Company segnala quello sanitario (+44% in termini di valore delle transazioni), quello delle tlc (+48%) e quello del segmento “Buy Now Pay Later”, che rappresenta il 50% del valore del valore delle transazioni nel settore del pagamenti registrate nel 2021.
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Quanto ai dati forniti da PwC, si diceva, il controvalore complessivo delle transazioni si è attestato a 5.100 miliardi di dollari e 62.500 deal, di cui 62,6 miliardi di dollari in Italia, spalmati su 1.272 operazioni (Bain&Company non fornisce lo spaccato italiano, mentre i dati di Kpmg indicavano operazioni italiane per 98 miliardi di euro spalmati su 1.165 operazioni concluse). Nel totale globale di 5.100 miliardi di controvalore, sono inclusi ben 143 mega-deal da oltre 5 miliardi di dollari ciascuno.
E se a livello globale a guidare la classifica per numero di deal c’è il settore TMT con oltre 16 mila operazioni per un valore di 1.400 miliardi, in Italia a trainare l’attività per numero di deal sono i settori consumer market e industrial manufacturing & automotive, rispettivamente con 343 e 337 deal, mentre il TMT traina la crescita per valore con quasi 18 miliardi di dollari di operazioni.
Emanuela Pettenò, partner PwC Italia, Markets Deals Leader and Consumer Markets Leader, ha commentato: “Guardando al 2022, siamo ottimisti grazie a diversi fattori: una robusta pipeline di operazioni e abbondante liquidità nei portafogli dei fondi di private equity da un lato, e dall’altro le esigenze di investimento da parte delle aziende per colmare il gap di competenze, prodotti, mercati, rese ancora più urgenti dalla pandemia, nonché di rifocalizzazione strategica che stimoleranno dismissioni nell’ambito del loro portafoglio. Ci aspettiamo che i multipli restino alti, così come la competizione per assicurarsi gli asset migliori”.
Nicola Anzivino, Partner PwC Italia, EMEA Deals Clients & Market Leader e Global Deals IM&A Leader, ha aggiunnto: “Nonostante le crescenti incertezze geopolitiche, rialzo dei tassi e correzioni recenti dei mercati finanziari, il nostro barometro globale ed EMEA delle operazioni di m&a e ipo segna ancora tempo buono per il 2022, con TMT e Health Industries che continueranno a essere molto attive, competizione in aumento per storie di crescita tra private equity e mondo corporate caratterizzato da operazioni fortemente orientate all’acquisizione di competenze distintive a livello industriale e tecnologico”.
A proposito di attività dei fondi di private equity, PwC ha calcolato che nel 2021 abbiano raggiunto una quota pari al 39% a volume e al 45% a valore sul totale delle operazioni 2021, rispetto alle rispettive medie del 26% e 30% degli ultimi 5 anni, dimostrando come non solo siano più attivi che mai, ma anche come abbiano alzato i loro ticket di investimento su operazioni di maggiori dimensioni; trend che, secondo PwC, è destinato a continuare anche nel 2022. In Italia l’andamento è molto simile, con i fondi di private equity che hanno coperto il 38% del totale delle operazioni a volume e addirittura il 56% a valore. Questa stima è comunque condizionata dalla disponibilità dei dati di controvalore solo per il 25% delle operazioni a livello italiano, rispetto al 45% a livello mondiale.
Ricordiamo che BeBeez ha calcolato che in nel 2021 si siamo chiusi ben 40 deal di private equity su aziende con enterprise value di almeno 500 milioni di euro e che hanno avuto per protagoniste aziende italiane e dove a passare di mano è stato almeno il 15% del capitale delle società target. Di questi, 24 deal hanno riguardato aziende con un EV di almeno un miliardo.
In totale nel 2021 si sono contati ben 497 deal, in aumento di oltre il 38% dalle 360 operazioni del 2020 e di oltre il 57% dai 317 deal del 2019 (si veda qui il Report Private Equity 2021 di BeBeez (disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).
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