Oltre la metà (57%) di 1700 dirigenti d’azienda di 45 Paesi intervistati per il 15° Global Capital Confidence Barometer di EY prevede di concludere un’acquisizione nei prossimi 12 mesi, la seconda percentuale più alta registrata in 7 anni di storia del Barometer (dopo il 59% segnato in ottobre 2015). Più del 90% dei dirigenti si aspetta che il mercato m&a migliori o resti stabile nel prossimo anno e meno del 10% vede una contrazione delle proprie pipeline nello stesso periodo. Inoltre ci si aspetta che joint venture, alleanze e altre forme d’investimento integrino le acquisizioni e muovano la crescita incrementale.
Secondo il Barometer, metà (49%) delle società ha in media più di 5 deal in corso e più della metà confida di concludere accordi tra i 250 milioni e il miliardo di dollari. Più del 90% dei dirigenti si aspetta che le loro pipelines restino stabili o migliorino nei prossimi 12 mesi.
Le conclusioni hanno mostrato che il fattore più citato dalle aziende per le acquisizioni cross sector è la competizione (19%), seguito dal desiderio di raggiungere nuovi clienti (19%) e di estendere l’offerta di prodotti e servizi (19%).
I settori più appetibili per le acquisizioni sono quelli del consumer product e retail, nel quale il 71% delle aziende pianifica deal, seguito da prodotti industriali (60%), life sciences (56%), technology (54%), automotive (54%) e oil and gas (52%).”
Per i manager italiani, i principali rischi che possono impattare sia sulle attività ordinarie dell’azienda che sulle strategie di m&a sono gli stessi che affrontano i dirigenti a livello globale, ossia la volatilità dei mercati e le variabili geopolitiche. Il 56% degli intervistati del nostro Paese prevede acquisizioni o progetti di fusione nei prossimi 12 mesi, in linea con le aspettative globali (57%).
Anche i manager italiani evidenziano possibili m&a in settori non coincidenti con il core business, in seguito a strategie di innovazione di prodotto/servizio, di ricerca di nuovi clienti, aree geografiche e tecnologia. L’attività di m&a nei core business sono invece generalmente trainate dalla ricerca di nuova tecnologia (per il 44% degli intervistati) e di talenti (per il 28% degli intervistati).
Marco Mazzucchelli, EY Mediterranean Transaction Advisory Services Leader, ha commentato: “Le aziende italiane vivono una ulteriore fase di m&a trainata da un crescente scenario competitivo con ingresso di nuovi imprevisti player anche da settori attigui, dalla continua rapida diffusione della digitalizzazione e da una sempre maggiore comprensione dei relativi impatti sui business models e dall’esigenza di trasformarsi in business globali.