Si è aperta nei giorni scorsi la consultazione pubblica della Commissione europea sulla revisione della direttiva sui gestori dei fondi di investimento alternativi (AIFMD o, in italiano, direttiva sui GEFIA). La consultazione si concluderà il prossimo 29 gennaio 2021.
Ricordiamo che la direttiva AIFM era stata adottata l’8 giugno 2011. Dopo essere stata recepita negli ordinamenti giuridici nazionali, la direttiva èdiventata pienamente operativa in italia soltanto nel marzo 2015 (si veda altro articolo di BeBeez). Obiettivo della direttiva AIFM era stabilire un quadro regolamentare e di vigilanza armonizzato, utile a definire un approccio uniforme ai rischi connessi all’operatività dei fondi di investimento alternativi (FIA) e al loro impatto sugli investitori e sui mercati nell’Ue. Di fatto, sono state create le condizioni per un passaporto europeo in forza del quale i gestori di FIA possono gestire e commercializzare FIA nei confronti di investitori professionali in tutta l’Unione europea, qualora si conformino alle regole e ai requisiti previsti dalla Direttiva AIFM, e abbiano ottenuto l’autorizzazione da parte dell’autorità competente del proprio Stato membro di origine.
A inizio dello scorso giugno la Commissione Ue aveva sottoposto al Parlamento e al Consiglio un suo report sullo stato dell’applicazione della direttiva AIFM (si veda qui il comunicato stampa e qui il testo dell’intero report), che concludeva che, sebbene la direttiva abbia effettivamente contribuito alla creazione di un mercato europeo dei gestori di fondi alternativi, fornito un alto livello di protezione agli investitori e facilitato il monitoraggio dei rischi di stabilità finanziaria, ci sono ancora alcune aree dove la struttura regolamentare potrebbe essere migliorata. Dati gli sforzi della Commissione per sviluppare la Capital Markets Union, questa consultazione vuole quindi ottenere i punti di vista di tutti gli interessati al mercato su come raggiungere un funzionamento più efficace ed efficiente dei mercati degli investimenti alternativi come parte del sistema finanziario complessivo (scarica qui il Documento in consultazione).
L’Associazione Italiana del Private Equity, venture Capital e Private Debt (AIFI), proprio in vista della partecipazione alla consultazione pubblica, si sta organizzando attraverso gruppi di lavori interni le osservazioni già raccolte presso gli associati. Tra i temi che risultano più sensibili per l’associazione rientrano: la necessità di maggiore coordinamento con le regole MIFID II; la necessità di definire una categoria di investitori semi-professionali; la proporzionalità nelle politiche di remunerazione; la definizione di un quadro più omogeneo per consentire agli stati di operare una più efficace supervisione sui gestori sotto soglia; e il rilievo dei temi ESG (Environmental Social Governance).