Se il 2018 è stato ancora un anno molto buono per l’m&a italiano, sia in termini di numero di operazioni sia in termini di valore, il 2019 è invece partito con un calo netto, che però non ha fatto altro che seguire il trend che già si era iniziato a delineare nella seconda parte dello scorso anno, come riflesso di uno scenario geopolitico europeo e italiano complicati.
Secondo i calcoli di Kpmg, infatti, nel 2018 sono state portate a termine in Italia 988 operazioni di m&a (+21% dalle 817 del 2017) che hanno avuto aziende italiane come protagoniste per un controvalore di circa 94 miliardi di euro (più del doppio dei 46 miliardi del 2017).Un numero che il massimo dal 2007, quando l’m&a aveva toccato quota 148 miliardi, spalmati su 459 operazioni.
Il tutto in corrispondenza di un chiaro incremento nei multipli di valutazione. Secondo i calcoli di Fineurop, infatti, in media i multipli a fine 2018 si erano portati a 10 volte l’ebitda per target italiani acquisiti da soggetti strategici o da private equity, con minimi a 9,1 volte nel caso di acquisizione di quote di minoranza da parte dei fondi. Numeri, questi , chiaramente al di sotto di quelli che circolavano nel 2017 (multiplo medio di 8,7 volte), già più alti, peraltro, di quelli che circolavano dieci anni prima nel momento di picco pre-crisi. Nel 2007, infatti, la media di valutazione era di 8,2 volte l’ebitda nel caso di acquirenti strategici e fondi, con minimi a 7,9 volte nel caso di minoranze.
Il forte aumento del controvalore nel 2018, però, è distorto dal fatto che due grandi transazioni chiuse l’anno scorso da sole valgono circa 41 miliardi, cioé le operazioni Essilor-Luxottica e Atlantia-Abertis. E il primo trimestre dell’anno, si diceva, ha visto soltanto 165 operazioni (in linea con il 2018) per un controvalore complessivo di circa 4,2 miliardi di euro, in calo di ben il 58% dal primo trimestre 2018.
Se ne è parlato ieri a Milano in occasione della XV edizione dell’M&A Award promosso da Kpmg e Fineurop, in collaborazione con Aifi e Università Bocconi (si veda qui il comunicato stampa).
Il premio compie 15 anni. “In questi anni abbiamo contato oltre 60 operazioni per un controvalore di 120 miliardi di euro”, ha sottolineato Eugenio Morpurgo, amministratore delegato di Fineurop Soditic. Per Max Fiani, partner di Kpmg, “l’edizione di quest’anno, si inserisce in uno scenario di mercato piuttosto complesso. Guardando al futuro siamo però ottimisti. Stimiamo una pipeline di circa 20 miliardi di euro di operazioni già annunciate che si dovrebbero finalizzare nei prossimi mesi. In particolare la cessione di Magneti Marelli alla giapponese Calsonic Kansei Corp controllata di Kkr, per 6,2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez); la cessione per 1,9 miliardi di euro di Generali Leben da parte del Gruppo Generali a Viridium, gruppo tedesco specializzato nel ramo vita, controllato dal private equity Cinven (80%) e dalla compagnia di riassicurazione Hannover Rück; la firma dell’accordo tra Eni e ADNOC che consentirà ad Eni di acquisire da ADNOC la quota del 20% di ADNOC Refining per 3,3 miliardi di equity value; l’ipo di Nexi, che a valle di un collocamento da 2 miliardi di euro, sbarca oggi a Piazza Affari con una capitalizzazione di 5,7 miliardi. E non è tutto. Secondo Fiani,”in Italia ci sono almeno 500 aziende con i fondamentali sani che potrebbero fare m&a di successo”.
Ad assegnare i premi è stata una giuria presieduta da Massimo Tononi (presidente di Cdp) e composta tra gli altri da Raffaele Jerusalmi (amministratore delegato di Borsa Italiana), Giuseppe Castagna (ceo di Banco Bpm), Carlo Mammola (presidente di Fondo Italiano d’Investimento sgr), Innocenzo Cipolletta (presidente di Aifi) e Stefano Caselli (prorettore dell’Università Bocconi).
L’acquisizione da parte di Prysmian della statunitense General Cable per 1,3 miliardi di euro è stata premiata come migliore operazione Italia su estero, che ha portato il gruppo italiano alla leadership globale nella produzione di cavi. Oggi il gruppo, guidato dall’amministratore delegato Valerio Battista, ha ricavi per circa 11 miliardi di euro, una presenza in 50 paesi del mondo e circa 31 mila dipendenti.
Coesia, azienda leader nel packaging di proprietà della famiglia Seràgnoli, è stata premiata per aver rilevato la System. L’operazione vince la categoria Italia su Italia, come esempio di ricorso all’m&a per la diversificazione di prodotto e l’acquisizione di know-how in termini di innovazione tecnologica.
Granarolo, sotto la guida di Gianpiero Calzolari, negli ultimi 20 anni ha messo a segno oltre 25 operazioni diventando il primo operatore italiano del lattiero caseario, ha ottenuto il premio speciale Finanza per la crescita, pensato per le aziende acquirenti seriali, che hanno utilizzato la leva dell’m&a in modo continuativo e strategico. Per Granarolo l’m&a è stato un driver importante per accelerare la spinta all’internazionalizzazione e all’innovazione, oltre che per la valorizzazione delle filiere sul territorio.
È stata, inoltre, premiata l’acquisizione di Yoox Net-A-Porter, realtà leader nell’ecommerce del lusso fondata da Federico Marchetti, da parte della svizzera Compagnie Financiére Richemont. L’operazione, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro, è stata premiata come la migliore Estero su Italia.
Infine la giuria ha voluto dare un riconoscimento speciale a una delle operazioni più importanti di sempre per il mercato italiano dell’m&a: la business combination Essilor-Luxottica, del controvalore di 25,7 miliardi di euro, premiata come Operazione dell’anno.