La Regione Lombardia ha deciso di rifinanziare con una somma complessiva di 4,9 milioni di euro il bando dedicato a sostenere progetti per le “Smart cities & Communities” nell’ambito del Programma Operativo Regionale POR FESR (per maggiori informazioni clicca qui). Lo ricorda Gruppo Impresa nella sua ultima newsletter InfoBandi.
Obiettivo dell’iniziativa è sostenere progetti di ricerca applicata e sviluppo sperimentale, nel settore delle Smart Cities & Communities, finalizzati alla realizzazione di soluzioni intelligenti di problemi di scala urbana, metropolitana e territoriale, attraverso l’utilizzo di un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di integrazione e inclusione. Due gli ambiti di intervento: sostenibilità ambientale e innovazione sociale.
Grazie alla delibera di rifinanziamento, complessivamente saranno finanziati 14 progetti, di cui 8 relativi alla sostenibilità ambientale e 6 all’innovazione sociale, con un contributo regionale complessivo di 27,6 milioni di euro. I progetti finanziati coinvolgono 99 imprese e 31 organismi di ricerca (22.000 lavoratori occupati).
Lo scorso 7 giugno MF-Milano Finanza aveva stimato che la Ue ha messo a disposizione almeno 5 miliardi per finanziare idee innovative da proporre entro il 2020 che rendano migliore la qualità della vita nelle città europee, indirizzandole verso modelli intelligenti (appunto smart cities), cioè dotandole di nuove infrastrutture e nuovi servizi utili ai cittadini, che utilizzino una forte componente di innovazione tecnologica e applicativa.
La cifra deriva da una stima di potenziale utilizzo da parte dei vari Paesi dei fondi a gestione diretta della Ue per progetti destinati a questo scopo preciso. L’Italia, quindi, dovrà lavorare per conquistare la sua fetta di fondi, che andrà sommata alla quota di fondi strutturali Ue da mobilitare a livello nazionale e regionale ai fini dello sviluppo delle smart city. Del totale dei fondi strutturali 2014-2020 destinati all’Italia, infatti, almeno il 5% dovrà necessariamente essere dedicato allo sviluppo urbano (come indicato nei regolamenti Ue e nell’Accordo di Partenariato): ciò significa che nei sette anni saranno disponibili almeno 3 miliardi di euro (comprensivi della quota del 50% di coinvestimento nazionale).
Gli interventi sui quali si ragiona possono riguardare azioni di sostenibilità ambientale nei settori sicurezza del territorio, waste management, gestione risorse idriche, efficienza energetica, energia pulita, architettura sostenibile e materiali, trasporti e mobilità, logistica, progetti di innovazione sociale, con particolare attenzione al miglioramento della qualità della vita nei settori invecchiamento della società, tecnologie welfare, domotica, cloud computing e così via.
“L’iniziativa di un progetto dedicato alle smart city può arrivare dalle città stesse, che quindi possono utilizzare un bando Ue per individuare a chi assegnare uno studio di fattibilità da finanziarsi con fondi a gestione diretta della Commissione Ue, oppure da singole aziende fornitrici che, in partnership con altre società europee, propongono il progetto agli enti locali interessati, i quali, se lo ritengono meritevole, possono attivarsi per attingere ai finanziamenti Ue”, ha spiegato a Milano Finanza Marco Tabladini partner di Gruppo Impresa. Ha continuato Tabladini: «Una volta verificata la fattibilità di un progetto, è possibile attingere ancora una volta dai fondi Ue diretti per realizzare un progetto pilota e verificare che effettivamente l’idea innovativa funzioni. Dopodiché, per applicare la stessa idea su scala più ampia o in altri contesti urbani, gli enti locali potranno attingere ai fondi strutturali Ue, nell’ambito di più tradizionali strumenti di finanza agevolata, tenendo anche presente che da quest’anno è molto incentivato il ricorso agli strumenti finanziari (prestiti o garanzie), nell’ottica di creare un effetto leva insieme ai fondi messi a disposizione dai privati, in alternativa al più comune strumento del finanziamento a fondo perduto”.
Tra le città italiane più attive per trasformarsi in smart city ci sono Torino e Milano. In particolare a Torino, proprio nei giorni scorsi, si è svolta la Torino Smart City Week 2014, nell’ambito della quale la Fondazione Rosselli, in collaborazione con Planum, Gruppo Impresa e Fare Pa ha tenuto due workshop sulle opportunità di finanziamento della Ue in tema di sviluppo sostenibile e di innovazione e inclusione sociale (si veda altro articolo di BeBeez). Tra le iniziative di Torino si segnala la partecipazione al progetto Prolite (Procuring Lighting Innovation and Technology), che vede anche la partecipazione di Consip, delle autorità cittadine di Londra, di Brema e altri partner europei e che intende sfruttare la leva della domanda pubblica per stimolare l’innovazione. Il finanziamento Ue al progetto è di circa 2 milioni (pari al 95% del valore complessivo), di cui 356 mila euro sono andati alla città di Torino.
Tra le iniziative attivate sul territorio milanese, invece, la Bei ha per esempio approvato un programma d’investimento, proposto dalla Provincia di Milano per la riqualificazione energetica di circa 400 edifici pubblici (per lo più scuole) di proprietà di alcuni Comuni dell’hinterland. Il valore dell’investimento è di 90 milioni di euro complessivi, di cui 65 milioni forniti dalla Bei in forma di prestito agevolato. Per l’assistenza tecnica alla realizzazione degli investimenti, la Provincia di Milano usufruisce del programma di Assistenza Tecnica denominato Elena (European Local Energy Assistance). Tale programma è stato attivato dalla Commissione Ue, è gestito dalla Bei ed è destinato a co-finanziare la predisposizione di tutta la documentazione necessaria all’implementazione del progetto pilota.