Le imprese al femminile sono finanziariamente più solide di quelle guidate da uomini.
E’ il risultato di uno studio di Banca Popolare di Milano tra le sue imprese clienti, presentato ieri a Milano in occasione di un convegno sul tema organizzato da Bpm e al quale hanno partecipato Emma Marcegaglia, Presidente Eni e Vice Presidente e ad di Marcegaglia, e Monica Parrella, Coordinatrice dell’Ufficio per gli Interventi in Materia di Pari Opportunità, Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A fare gli onori di casa Piero Giarda, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Bpm, e Giuseppe Castagna, Consigliere Delegato della banca.
Bpm ha una importante presenza di imprese femminili: l’incidenza di queste ultime sul totale imprese clienti (27%) è maggiore al dato di sistema (22%). In particolare, in Lombardia il tasso di femminilizzazione è del 27% contro un dato regionale del 18%. (scarica qui lo studio di Bpm).
Sebbene le percentuali di affidamento e di utilizzo del credito accordato delle imprese femminili siano in linea con quelle maschili, Bpm è molto meno esposta in media nei confronti delle imprese al femminile di piccole e medie dimensioni (-8% rispetto alle imprese maschili), che sono dotate in genere di più mezzi propri (in termini di rapporto tra patrimonio netto e total asset) rispetto a quelle maschili. Conseguenza logica di questa situazione è che il tasso di deterioramento del credito registra livelli più bassi per le imprese femminili rispetto a quello delle imprese maschili. Nel dettaglio, il rapporto tra rapporto tra crediti deteriorati e crediti totali lordi è infatti in media del 9% per le imprese femminili, contro il 16% per quelle maschili.
Relativamente alle caratteristiche personali, l’imprenditrice è un po’ più giovane e con un livello di istruzione più elevato o pari a quello degli uomini. Quest’ultima informazione emerge dalle interviste effettuate fra i nostri gestori imprese che hanno anche indicato come tratti distintivi delle donne determinazione, creatività e minore propensione al rischio.