Sono 3Bee srl, D-Orbit spa e Nano-Tech spa le tre aziende italiane che sono state selezionate dall’European Innovation Council, dopo la call dello scorso giugno. In totale le aziende europee selezionate per ricevere grant ed equity, per un totale di 350 milioni di euro, sono state 47 (si veda qui l’elenco completo), cioè solo il 5% delle 648 imprese europee che hanno presentato le loro proposte (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che l’European Innovation Council è stato lanciato nel marzo 2021 nell’ambito del programma Horizon Europe e dopo una fase pilota tra il 2018 e il 2020. Ha un budget di 1,6 miliardi di euro per il 2023, di cui 1,13 miliardi dedicati all’EIC Accelerator, che può erogare grant sino a 2,5 milioni di euro per ciascuna startup e condurre investimenti in equity con ticket che vanno dai 500 mila euro ai 15 milioni di euro.
Nel dettaglio, 3Bee, innovativa startup agri-tech specializzata nello sviluppo di sistemi di monitoraggio per la salvaguardia e la protezione delle api, si è aggiudicata 2,3 milioni di euro di grant (Grant first) da parte dell’EIC Accelerator (si veda qui il comunicato stampa). 3Bee è la climate tech company leader nella tutela della biodiversità tramite la tecnologia. 3Bee utilizza l’ape come fondamentale bioindicatore raccogliendo e interpretando i dati attraverso sistemi proprietari innovativi per monitorare la salute delle api, degli impollinatori e la loro connessione con gli ecosistemi. Fondata nel 2017 da i Niccolò Calandri e Riccardo Balzaretti, l’azienda ha incassato due grant per un totale di 1,5 milioni di euro nell’aprile del 2019 e nel giugno 2022 (si veda Crunchbase) e poi nel dicembre 2022 ha chiuso un round da 5 milioni di euro sottoscritto da AgFunder Grow Impact Fund, Anya Capital ed ESA – European Space Agency (si veda altro articolo di BeBeez). Grazie al bando EIC, ora 3Bee andrà a testare in Italia, Francia, Germania e Spagna su un totale di 250 siti il protocollo Element-E, il protocollo di monitoraggio della biodiversità terrestre sviluppato dalla climate tech in collaborazione con prestigiose università italiane, tra cui l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi di Napoli Federico II, e prestigiosi centri di ricerca come il Crea, con il supporto finanziario di ESA (European Space Agency) e della Regione Campania. La metodologia Element-E permetterà di monitorare e quantificare, anche grazie all’intelligenza artificiale, l’impatto di progetti di rigenerazione sviluppati in coerenza con il nuovo framework regolamentare europeo, in particolare la Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e la Nature Restoration Law, che impongono alle imprese di valutare e rendicontare il proprio impatto, sia a livello di singolo sito sia dell’intera filiera.
Quanto a D-Orbit spa, la scaleup italiana specializzata in space logistics, fondata nel 2011 da Luca Rossettini e Renato Panesi, entrambi ex Santa Clara University ed ex NASA, si è aggiudicata un mix di grant ed equity da parte dell’EIC Accelerator. Non è la prima volta che la scaleup ottiene fondi dall’EIC Accelerator. D-Orbit aveva infatti ottenuto un Phase 2 Grant dall’EIC tra il 2015 e il 2018 per circa 2 milioni. Secondo quanto si legge nella scheda di D-Orbit sul sito dell’EIC, D-Orbit ha chiesto all’EIC un grant da 2,5 milioni e un investimento in equity da 15 milioni per finanziare il suo progetto Astrolift, acronimo per Autonomous Spacecraft Technology for Repair Operations, Lifespan Improvement and Flight Testing. Si tratta dello sviluppo e produzione di GEA, un veicolo spaziale che opererà in orbita geostazionaria per la manutenzione in orbita (IOS) dei satelliti commerciali. Si tratta d una invenzione dirompente per il settore. Al momento, infatti, una volta che i satelliti raggiungono l’orbita, non c’è modo di ispezionarli, aggiornarli o ripararli. L’aggiudicazione del bando EIC arriva mentre la scaleup si sta preparando a un nuovo grande round di raccolta (si veda altro articolo di BeBeez). Secondo quanto risulta a BeBeez, infatti, c’è già la manifestazione di interesse scritta a partecipare al round da parte di una società corporate internazionale e di altri investitori internazionali. Il round sarebbe poi l’occasione per la conversione in equity della parte di bond convertendo ancora in circolazione e dei gli strumenti finanziari partecipativi (SFP) emessi tra il 2022 e marzo 2023.
Infine Nano-Tech, che applica il campo delle nanotecnologie ai materiali avanzati, si è aggiudicata un grant (Grant first) di dimensioni non precisate da parte dell’EIC Accelerator per sviluppare materiali innovativi per l’industria aerospaziale che resistono alle alte temperature e alle fiamme, sono riciclabili e hanno un impatto ambientale contenuto (progetto C-Preg 400). Fondata nel 2011 da Donato Giovannelli, Patricia Barcala Domìnguez e Valerio Alessi, la scaleup è stata selezionata per la categoria Clean Tech & Industrial dell’edizione 2022 di Unicredit Start Lab (si veda qui il comunicato stampa).