All About Water (AAW), la startup italiana attiva nella gestione del water management e del water scarcity, punta al suo primo round seed con un obiettivo di raccolta di 2,5 milioni di euro.
Le risorse raccolte dall’operazione saranno destinate allo sviluppo della piattaforma proprietaria SaaS, con la quale la start up cerca di ritagliarsi un ruolo a livello mondiale con l’avvio di campagne commerciali per aumentare la penetrazione sul mercato. Lo strumento consente di valutare dove poter avviare produzioni agricole sostenibili proteggendosi dal rischio finanziario. E, essendo una tecnologia che lavora su scala regionale, può essere utilizzata in qualsiasi area del mondo.
AAW, come raccontato in esclusiva a BeBeez da uno dei due fondatori, Alfredo Bini, nasce da un’idea visionaria dello stesso, per anni fotoreporter in tante aree del mondo. Dopo la scholarship a Berkeley, é stato strutturato il progetto di costruire un algoritmo che misuri il valore dell’acqua nella produzione agricola. Lo scopo di AAW é quello di mitigare l’impatto del water risk che coinvolge la totalità delle attività economiche globali e del climate change, in particolare nei processi produttivi del food system. Nel 2021, insieme a MartinoPietropoli, già cofondatore della piattaforma Runlovers, a Milano, con micro seed raccolti da family & friends, a Milano viene fondata formalmente la startup con un team globale che oggi conta 6 persone.
Alfredo Bini, che oltre che founder é anche ceo della società, ha spiegato a BeBeez: “La commercializzazione che stiamo avviando sarà globale perché il modello è globale. La soluzione è svincolata da regolamentazioni particolari. I nostri clienti sono, da una parte le aziende dell’agri business e gli investitori nelle aziende dell’agribusiness, dall’altra advisor di family office che investono in aziende dell’agribusiness. La nostra piattaforma è diversa da tutte le altre competitor, perché può essere usata anche per calcolare il rischio economico, quindi come uno strumento previsionale in ambito ESG. AAW riesce a condensare in unica soluzione l’aspetto produttivo e quello finanziario”.
“Si tratta di un business scalabile e che risponde ad un’urgenza sotto considerata in questo momento storico. L’acqua ha un valore superiore all’energia eppure vi si investe di meno. Una parte di queste risorse che stiamo raccogliendo – ha aggiunto Bini – verrà infatti usata anche per aumentare la sensibilità sul tema, in ricerca e sviluppo e sviluppo della piattaforma e nella creazione di un’adeguata infrastruttura”.
“Con la nostra soluzione – ha sottolineato – creeremo dei derivati, svincolati dalla presenza di un sottostante fisico: il meccanismo di funzionamento è simile ai weather derivatives. In quel caso si parametrizzano strumenti finanziari agli indici di temperatura, nel nostro caso a indici di valore dell’acqua calcolato dal nostro metodo quantitativo “.
Riguardo al round ha specificato: “Cerchiamo investitori visionari, abbiamo diversi contatti con fondi americani, ma non abbiamo ancora un lead investor. Spero riusciremo a chiudere il round entro l’autunno 2023, tutto dipenderà dalla risposta sul mercato. Abbiamo diverse linee aperte non escludiamo un progetto di accelerazione, ma dipende da che tipo di accelerazione. L’accelerazione per noi è strategica se aggiungerà risorse operative o contatti per sviluppare ulteriormente il business”.
La questione della misurazione del rischio finanziario in rapporto all’utilizzo dell’acqua, è ormai un tema strategico. Se ne sta occupando Black&Veatch, gruppo americano di costruzioni, procurement, ingegneria, consulting e bioedilizia. (si veda altroarticolo di BeBeez).
Per quanto riguarda l’agritech, invece, si stanno moltiplicando le iniziative di accelerazione di startup del settore. Poche settimane fa, da un’iniziativa congiunta di investitori è nato, a Verona, FoodSeed, il primo acceleratore italiano per le startup dell’agritech e del foodtech. Lo promuovono, con una dotazione di 15 milioni di euro, CDP Venture Capital, attraverso il Fondo Acceleratori, Fondazione Cariverona e UniCredit (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre il Gruppo Sella, sempre a inizio marzo, ha lanciato G 4 Future Food, il programma realizzato dal suo venture incubator dpixel, che rientra nel piano triennale della banca caratterizzato da una dotazione complessiva di 3 milioni di euro da investire in startup agritech (si veda altro articolo di BeBeez).