A poco più di un anno dall’ultimo round di finanziamento da tre milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) Barberino’s, la catena di barberia italiana fondata da Michele Callegari e Niccolò Bencini, inaugura la sua presenza negli Stati Uniti aprendo il nuovo negozio a New York, al 520 di Madison Avenue, nel cuore di Manhattan e non lontano da alcuni luoghi simbolo della Grande Mela, quali il MoMa e Times Square (si vedano qui il comunicato stampa e qui il post Linkedin).
Lo spazio era precedentemente occupato da uno dei locali di The Art of Shaving, catena di barberia cofondata e supportata da Eric Malka tramite il suo angel fund Strategic Brand Investments, che fornisce capitali e supporto alle aziende in early-stage. Malka, che nel 2009 ha venduto The Art of Shaving a Gilette\Procter & Gamble, aveva investito nell’azienda in occasione del round da tre milioni e, successivamente, è anche diventato consulente per la sua espansione nel mercato americano.
Barberino’s è stata fondata nel 2015 con l’inaugurazione del primo negozio in Corso Magenta, a Milano, e da allora si è sviluppata, principalmente in Nord e Centro Italia, dove conta 18 barberie. La maggioranza del capitale è tutt’ora in mano ai due fondatori, che detengono rispettivamente con il 27,32% ciascuno di B&C srl società benefti, cui fa capo il marchio. Gli altri soci con le quote di maggior rilievo sono Growth Engine srl (14,39%) e Numenor I srl semplificata (7,95%).
Nel 2022, la società ha generato 3,3 milioni di euro di ricavi, con un ebitda negativo per 5,8 mila euro, a fronte di un patrimonio netto di 3,1 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Circa due anni fa, Bencini e Callegari si erano rivolti a Malka notando delle somiglianze tra il loro modello di business e quello del marchio americano. “Ha fatto negli Stati Uniti quello che noi stiamo facendo in Europa, quindi lo abbiamo contattato per chiedergli un feedback sul mercato americano”, aveva dichiarato Callegari a WWD. “Ci ha offerto un tutoraggio gratuito per 18 mesi, come parte di questo senso di restituzione che fa parte della cultura americana. Durante questo periodo, abbiamo imparato a conoscerci e ci siamo resi conto di condividere la stessa visione di questo settore. Ha notato che c’è un vuoto negli Stati Uniti e che il posto lasciato da The Art of Shaving non era stato colmato”, ha continuato Callegari, aggiungendo che Malka “ha visto quello che stavamo facendo in Italia e ha pensato che fossimo le persone giuste per riempire il vuoto”.
Procter & Gamble, infatti, nel 202 ha deciso di chiudere la maggior parte dei negozi di The Art of Shaving, così come accaduto al punto dove Barberino’s ha aperto il suo l’8 febbraio scorso.
“Il nostro obiettivo è rivoluzionare la professione del barbiere negli Stati Uniti, proprio come abbiamo fatto in Italia”, ha detto in occasione di quest’inaugurazione Callegari, ceo di Barberino’s, che ha aggiunto: “Con questa nuova apertura vogliamo offrire anche al pubblico americano un luogo nel quale dimenticare il caos della vita quotidiana e rivivere la pausa dal barbiere ‘come una volta’, grazie anche al tocco, all’eleganza e all’attenzione ai dettagli tipici delle maestranze italiane”.
“Quando abbiamo scoperto Barberino’s, mi è stato chiaro che si trovava in una posizione perfetta per guidare la nuova ondata di barbershop di lusso negli Stati Uniti”, ha detto a sua volta Malka, aggiungendo: “La chiusura di The Art of Shaving Barber Spa in centro città è stata per noi l’occasione ideale per entrare nel mercato americano ed elevare lo standard delle esperienze di grooming in zona”.
Oltre al negozio di New York, inaugurato l’8 febbraio scorso, due giorni prima la catena aveva anche aperto un nuovo pop-up store a Roma all’interno della Rinascente di Via del Tritone, a testimonianza della tensione allo sviluppo dell’attività, che ha caratterizzato il percorso della società e anche il suo debutto americano, parte del nuovo processo di internazionalizzazione.
In questi 9 anni, Barberino’s ha fatto ricorso più volte a capitali di investitori. A novembre 2022, come accennato, tramite un round da 3 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). che era stato sottoscritto, tra gli altri, dal Fondo Rilancio Startup gestito da CDP Venture Capital sgr, dal chairman e co-fondatore di Yamamay, Francesco Pinto, che aveva assunto la carica di presidente non operativo del board, e dall’ex calciatore Claudio Marchisio, insieme ad altri investitori che avevano partecipato attraverso la piattaforma Doorway, nell’ambito di un’operazione coordinata da Growth Capital.
In precedenza, nell’agosto 2020 la startup aveva raccolto 1,71 milioni da 158 investitori in una campagna di equity crowdfunding lanciata sul portale italiano Mamacrowd, con una valutazione pre-money allora di 5,2 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). L’investitore principale nella campagna di crowdfunding era stata Numenor, nuova realtà di growth capital per piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale. Avevano inoltre partecipato anche business angel, clienti, collaboratori e dipendenti della catena di barberia, oltre a Fabio Mondini de Focatiis, venture partner di Idinvest Partners (fondo di venture capital più attivo in Europa su round di serie A e serie B, a capo di Cross Border Growth Capital), Federico Monguzzi, investment banker a capo del Real Estate Southern Europe and Nordics per Citigroup, OneDay Group, business e community builder che mette al centro le nuove generazioni, e Net4Capital, società che opera nel settore private equity e venture capital.
Peraltro nel maggio 2020 Net4Capital aveva già acquisito una quota di minoranza del capitale di Barberino’s (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere era stato R204 Partners, il veicolo di investimento dei manager italiani di Bain & Company Italy, che nel maggio 2018 aveva sottoscritto con SAF Venture un round seed da 500 mila euro in Barberino’s (si veda altro articolo di BeBeez).