Barilla, ha annunciato ieri l’acquisizione della maggioranza di Pasta Evangelists, una startup con sede a Londra specializzata nella vendita di pasta fresca e sughi di alta qualità, distribuiti online D2C (direct to consumer). L’operazione sarà condotta attraverso il corporate venture capital del gruppo alimentare, Blu1877 (si veda qui il comunicato stampa). Il valore dell’operazione non è stato reso noto, ma si dice che si aggiri sui 40 milioni di sterline (si veda qui Reuters).
Pasta Evangelists continuerà a operare come un’entità a sè stante, sotto la guida del ceo e fondatore Alessandro Savelli (con un passato nell’investment banking) e dei cofondatori Chris Rennoldson (head of operations & finance) e Finn Lagun (cmo) che manterranno la proprietà di quote significative nel capitale della società. La startup, fondata nel 2016, era sinora presieduta da James McArthur, ex ceo di Harrods e di vari fashion brand, tra i quali Balenciaga e Anya Hindmarch, a sua volta cofondatore della società.
Pasta Evangelist distribuisce scatole di pasta fresca in Regno Unito che permettono ai consumatori di preparare piatti di altissima qualità in pochi minuti, utilizzando solo ingredienti freschi e italiani, quando possibile. La startup vende i suoi prodotti dal suo sito internet, ma anche attraverso i siti di Ocado, Amazon, Deliveroo e Marks & Spencer e ha un corner fisico nella Harrods Food Hall. Nel 2020 ha visto crescere i ricavi di oltre il 300%, superando il milione di porzioni di pasta vendute contro le 200 porzioni vendute nel 2016.
Per Barilla l’acquisizione rappresenta un nuovo passo nel percorso di crescita internazionale e di sviluppo di nuovi metodi di marketing e di approcci di vendita. Barilla supporterà i piani di crescita di Pasta Evangelists in Regno Unito e in futuro a livello internazionale. A oggi il fatturato estero rappresenta oltre il 55% del totale dei 3,62 miliardi di euro di ricavi di Barilla, ma l’obiettivo è crescere ancora e il Regno Unito è un mercato chiave. Per questo motivo Barilla ha annunciato ieri che intende aprire a Londra un Digital Hub, un centro di competenze dedicate al Customer Development, Research & Development e Digital.
Gianluca Di Tondo, Barilla Group CMO, ha commentato: “La crisi Covid-19 ha cambiato il comportamento dei consumatori, il modo in cui la gente lavora e il modo in cui i prodotti sono distribuiti. La domanda dei consumatori per cibi freschi fatti al momento e di alta qualità sta crescendo così come l’utilizzo dell’ecommerce e di prodotti acquistati in abbonamento. Siamo entusiasti di espandere la nostra famiglia con un brand che si inserisce in questi grandi trend”.
Alessandro Savelli ha commentato: “Siamo molto orgogliosi di aver stretto questa partnership con Barilla, un’iconica azienda familiare. Con il supporto di Barilla non vediamo l’ora di portare Pasta Evangelists al prossimo livello, che include l’internazionalizzazione e la crescita dimensionale della nostra produzione, pur mantenendoci fedeli ai nostri valori chiave: la freschezza, il fatto-a-mano e l’italianità. Come imprenditore e come italiano, per me questo è un sogno diventato realtà”.
La startup dal lancio ha raccolto 5,2 milioni di sterline da fondi di venture capital e nomi noti della finanza e dell’imprenditoria. L’ultimo round da 3,5 milioni di sterline era stato guidato nel febbraio 2020 da Pembroke Investment Managers (che ora è uscito dal capitale vendendo a Barilla, incassando 2,3 volte il capitale investito, si veda qui il comunicato stampa) e da Guinness Asset Management, con quest’ultimo che era già investitore della startup e che ha ora venduto a Barilla, incassando 3,5 volte il capitale investito (si veda qui il comunicato stampa).
Il primo round era invece stato raccolto nel 2018 per 1,7 milioni di sterline ed era stato guidato da Guinness Asset Management (si veda qui BusinessLeader). A quel round avevano partecipato anche Martin Mignot, partner of Index Ventures, e Nicholas Hassall, ex Global Head del team di investment banking Consumer & Retail Sector di UBS. I nuovi investitosi si erano affiancati ai soci esistenti, che avevano fornito il seed money alla partenza della società, tra i quali di contano nomi noti del settore food come Giles Coren (noto giornalista e critico di ristoranti in UK); la star della trasmissione tv Great British Bake-Off, Prue Leith; e il giudice di MasterChef UK William Sitwell.
Tra gli investitori della prima ora c’è anche Francesco Fumagalli, erede della famiglia ex proprietaria della Candy e oggi partner della società di private equity Koinos Capital Partners sgr, nuovo nome di Augens Capital Partners sgr, la ex joint venture tra Anthilia sgr e Augens Capital, che è stata acquisita nel luglio 2019 da Gianni Mion e da un gruppo di altri professionisti tra i quali appunto Fumagalli (si veda altro articolo di BeBeez). Che a proposito di Pasta Evangelist ieri a BeBeez ha raccontato: “Dopo un semplice lancio dell’idea da parte di un amico inglese, molto amante della cucina italiana, ma soprattutto dopo averlo visto appassionato davanti a dei semplici, ma straordinari, spaghetti al pomodoro (cosa di più chiara italianità è sinonimo di benessere e cultura), capimmo che la pasta italiana, innanzitutto a Londra, non poteva non avere fortuna. E poi la pasta fresca, a casa, nelle innumerevoli declinazioni che i nostri sughi permettono, abbinata al delivery, in un box di sapore postale londinese. Non poteva non funzionare, ci dicemmo! E così abbiamo costituito First Course, ho investito assieme ad altri amici nel seed money e da lì siamo partiti”.