CRIF, azienda globale specializzata in sistemi di business e credit information e avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking, ha investito nel fondo Neva First, il primo fondo venture capital lanciato da Neva sgr (si veda qui il comunicato stampa), la nuova società di gestione di fondi di venture capital in cui si è trasformata lo scorso gennaio Neva Finventures, il braccio di corporate venture capital di Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez), così come anticipato da BeBeez nel febbraio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
La sgr, presieduta da Luca Remmert e guidata dal ceo Mario Costantini, è direttamente controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società del gruppo dedicata all’innovazione, e il nome non ha più il riferimento alla finanza, perché il focus della nuova sgr non è più solo sul fintech, ma la valorizzazione di soluzioni tecnologiche dedicate alla trasformazione della finanza e di estenderle a nuove aree di applicazione dell’innovazione tecnologica e in particolare nei settori della cybersecurity, cloud computing, AI, 5G e blockchain.
L’investimento di CRIF nel fondo Neva First è finalizzato a sostenere gli investimenti in startup innovative ad alto contenuto tecnologico. Il veicolo investe in aziende altamente innovative, nazionali e internazionali, che rientrano in settori particolarmente promettenti, che vanno dal fintech all’intelligenza artificiale, dalla blockchain alla cybersecurity, dall’agritech alla green economy. Settori su cui CRIF vanta competenze distintive che costituiscono un valore aggiunto per Neva sgr in termini di potenziale efficacia e di accelerazione degli investimenti.
Il fondo è stato lanciato nell’agosto 2020 e ha un target di raccolta di 250 milioni di euro entro fine anno, di cui 50 milioni sono già stati sottoscritti da quattro fondazioni bancarie (Compagnia di San Paolo, Cariparo, Carifirenze, Carilucca) e altri 100 milioni sono stati messi a disposizione dalla stessa Intesa Sanpaolo.
Nel dettaglio, Neva sgr può contare sulla forza di Intesa Sanpaolo Innovation Center e sulle risorse finanziarie, sul know-how e sul network di relazioni del Gruppo Intesa Sanpaolo. CRIF, che possiede riconosciute e consolidate competenze sull’innovazione e sulle tecnologie digitali di avanguardia applicate al mercato finanziario, contribuisce con la propria esperienza diretta, mettendo a disposizione del fondo il suo punto di vista sulle tematiche più affini al suo core business (dall’open banking al credito, all’utilizzo di dimensioni data driven nei nuovi modelli di servizio, alle tecnologie abilitanti).
“L’ingresso nel fondo di innovazione fintech di Intesa Sanpaolo rappresenta per CRIF, grazie anche all’altissima professionalità espressa dal team, un punto di osservazione privilegiato dei trend evolutivi del business finanziario, nonché una valorizzazione diretta delle nostre competenze fondanti”, ha dichiarato Silvia Ghielmetti, direttore generale di CRIF. Elena Mazzotti, Head of Innovation & Strategy di CRIF, ha aggiunto: “Le realtà che saranno individuate dal fondo con il nostro contributo costituiscono un volano di innovazione e rappresentano business di forte impatto sul contesto economico e industriale domestico e internazionale, dove CRIF ha fortissime competenze”.
Neva Finventures era nata nell’aprile 2016 (si veda altro articolo di BeBeez), per investire in aziende del fintech che potessero avere anche una sinergia con l’attività del gruppo bancario e alle quali lo stesso gruppo potesse apportare del know how. Quasi tutte le partecipazioni di Neva Finventures sono state trasferite nel portafoglio di Neva First.
Un’eccezione è stata la partecipazione nella piattaforma di equity crowdfunding BacktoWork24, dove Neva Finventures aveva investito 4 milioni di euro nel giugno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Quella partecipazione, infatti, nel settembre 2020 è stata portata direttamente sotto il controllo della capogruppo Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez).
Tra le partecipazioni italiane di Neva Finventure, ricordiamo quella nel salvadanaio digitale, Oval Money; la partecipazione nel gruppo italiano di servizi e d’intermediazione assicurativa digitale, Yolo; quella nella società fintech che ha sviluppato un innovativo sistema di pagamento mobile e telemetria per settore vending, MatiPay. Tra gli investimenti resi noti a inizio 2021, ci sono quelli nella scaleup del settore new space, D-Orbit; in , Blubrakescaleup milanese titolare di una tecnologia che consente di equipaggiare le e-bike con un ABS integrato nel telaio.
Quanto alle partecipazioni in aziende estere, ricordiamo quella in R3 più grande consorzio di istituzioni finanziarie globali che collaborano per sviluppare una piattaforma e applicazioni commerciali per Distributed Ledger Technologies (DLT), cioé di quelle tecnologie che permettono di distribuire il controllo di dati tra più soggetti, come le blockchain; la partecipazione nella piattaforma britannica di finanziamento alle pmi, iwoca; quella nella californiana Diamanti, leader tecnologico nell’infrastruttura di container bare metal, costruita appositamente per i moderni ambienti cloud e open source; la partecipazione nella californiana VFunction, specializzata in digital transformation delle imprese; e quelle nei fondi tedeschi Rocket Internet Capital Partners I e II, nell’acceleratore TechStars e quella nel fondo Endeavour Catalyst III.
La nuova sgr di Intesa Sanpaolo si va ad affiancare, tra le attività nel venture di Intesa Sanpaolo, a Indaco Ventures sgr, la società di gestione nata nel 2018 a seguito dello spin off dei fondi venture della banca e il cui capitale fa capo per il 51% all’ex management team di venture capital di Intesa Sanpaolo, guidato da Davide Turco, e per il 49% in quote paritetiche a Futura Invest (i cui principali azionisti sono Fondazione Cariplo e Fondazione Enasarco) e appunto Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez).
CRIF è attualmente il primo fornitore nel continente europeo di informazioni bancarie e creditizie e uno dei principali operatori mondiali nei sistemi integrati di informazioni commerciali e di business e alla gestione del credito e marketing. Fondata a Bologna nel 1988, oggi opera in 4 continenti e vanta oltre 6.300 banche e società finanziarie e 55.000 imprese clienti, distribuite in più di 50 paesi. Inoltre, per il sesto anno consecutivo CRIF è stata citata nella prestigiosa classifica IDC FinTech, posizionandosi nel 2019 al 50° posto al mondo e in vetta tra le aziende italiane.
La società nell’aprile 2020 ha collocato in private placement a Pricoa Private Capital (gruppo Prudential Financial) un nuovo bond da 30 milioni di euro all’interno dell’accordo di shelf facility da 125 milioni di dollari (o equivalente in euro) siglato nel 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel novembre 2020 CRIF e American Express hanno siglato una partnership in ambito open banking con l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale dei clienti consumer e business (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio 2021 CRIF ha investito nella piattaforma we.trade, con cui ha anche siglato un’alleanza strategica (si veda altro articolo di BeBeez) e ha chiuso un accordo con AideXa, la nuova banca fintech dedicata alle piccole imprese e alle partite iva fondata da Roberto Nicastro e Federico Sforza (si veda altro articolo di BeBeez). CRIF ha chiuso il 2019 con un fatturato consolidato di quasi 560 milioni di euro nel 2019, in aumento dai 509,2 milioni del 2018, quando aveva registrato 86,1 milioni di ebitda, a fronte di un debito finanziario netto di 146,3 milioni (fonte Leanus).