Cubbit, startup bolognese che ha sviluppato una tecnologia di cloud distribuita, ha raccolto 150 mila dollari in un round di finanziamento sottoscritto da Barcamper Ventures gestito da Primomiglio sgr e dai business angel Nicolò Manaresi e Alessandro Fiorentino.
Il nuovo investimento va ad aggiungersi agli impegni ddi Barclays in tandem con l’acceleratore Techstars per 120mila dollari e agli oltre 410 mila euro raccolti con una campagna di crowdfunding su Kickstarter che aveva obiettivo minimo di raccolta di 50 mila euro e che si è chiusa il 31 marzo. Il crowdfunding è stato finanziato da quasi 1400 investitori, tra cui Legacoop Bologna, che sta studiando con Cubbit possibili sinergie con il mondo cooperativo.
Cubbit è stata fondata nel 2016 sui banchi dell’università di Bologna dagli allora laureandi Alessandro Cillario (giurisprudenza), Stefano Onofri (management), Marco Moschettini (ingegneria informatica), Lorenzo Posani (fisica). La startup ricicla le risorse internet inutilizzate per trasformarle in cloud e sostituisce i data center centralizzati con un sistema distribuito, fatto di piccoli dispositivi da 512 GB detti Cubbit cell, cui si possono collegare altri hard disk esterni fino a raggiungere una capacità massima di 4TB. La Cubbit cell ha un impatto ambientale dieci volte inferiore agli standard perché abbatte costi e inquinamento. Inoltre, i file all’interno di Cubbit non possono essere rubati poiché sono distribuiti e protetti dagli strumenti di crittografia più avanzati oggi disponibili. Cubbit arriverà sul mercato in agosto al costo di 299 euro. La startup ha sede a Bologna e a Tel Aviv, collabora attivamente con il Cern di Ginevra ed è anche la prima startup a essere stata ufficialmente accreditata dall’Alma Mater Studiorum di Bologna.