Hyris, startup che utilizza l’intelligenza artificiale applicata alla diagnostica avanzata, è alla ricerca di nuovi soci. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, secondo cui è in corso in queste settimane una selezione di offerte di fondi di venture capital nazionali e internazionali per fornire risorse alla crescita dell’azienda.
Hyris, con sede a Londra e con attività di sviluppo e produzione a Milano e Lodi, opera nell’artificial intelligence applicata alla diagnostica avanzata. E’ stata fondata nel 2014 dall’amministratore delegato Stefano Lo Priore, con il supporto degli imprenditori Amedeo Clavarino, Marco Mocarelli e Giulio Maleci, coordinati dal banker Carlo Montenovesi, fondatore di Cross Border. Nel capitale della società figura anche Indena, gruppo di proprietà della famiglia Della Beffa.
L’8 aprile scorso la società ha lanciato Bcube, dispositivo portatile di analisi di dna portatile, commercializzato e utilizzato da tempo in diversi paesi in tutto il mondo che è stato implementato con un kit test per effettuare l’analisi di contaminazione ambientale da Covid-19 (si veda qui il comunicato stampa).
Il test permette, in un’ora o poco più e con frequenza scelta dall’utente, di identificare le aree infette che rappresentano un potenziale pericolo, se toccate con le mani. Il kit per l’analisi di contaminazione ambientale è commercializzato “chiavi in mano” in comodato d’uso e inclusivo della formazione e dei tamponi specifici di prelievo sulle superfici (maniglie, tastiere, casse, banconi di preparazione del cibo, etc.). Hyris ha già preparato le prime consegne a partner in Europa e Nord America. Inoltre, la startup sta già lavorando a una versione successiva di questo prodotto, che ridurrà i tempi di risposta a soli 10 minuti e triplicherà il numero di tamponi analizzabili in parallelo. Il lancio della nuova versione del kit è previsto nel mese di ottobre 2020.