Energy Dome, startup italiana che h brevettato una nuova batteria basata sul ciclo termodinamico e sull’utilizzo dell’anidride carbonica, di elevata efficienza e durata, che ottimizza lo stoccaggio e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, ha annunciato la chiusura di un round di Serie A da 11 milioni di dollari, guidato dal venture capital italo-francese 360 Capital, affiancato da altri investitori, tra i quali il programma Sustainable Impact Capital di Barclays, una divisione del colosso bancario Barclays che adotta un approccio di investimento a impatto; Novum Capital Partners, multi-family office con sede a Ginevra; e Third Derivative, un acceleratore di startup con focus sulle tecnologie del clima che investe a livello globale, fondato da RMI e New Energy Nexus (si veda qui il comunicato stampa).
Parallelamente alla raccolta fondi, la utility italiana A2A, che è un investitore nei fondi di 360 Capital, ha stipulato un protocollo d’intesa con Energy Dome per implementare il primo progetto commerciale dell’azienda. Più nel dettaglio, la startup ha siglato con A2A un memorandum d’intesa per l’implementazione iniziale di batterie ad anidride carbonica per 100 MWh in Italia.
Fondata nel 2019 dall’imprenditore energetico seriale Claudio Spadacini, Energy Dome ha già trasformato un concetto ingegneristico in realtà con i brevetti depositati e un impianto dimostrativo da 2,5 MW x 4 MWh ora in costruzione in Sardegna e che dovrebbe essere testato e convalidato nel primo trimestre del 2022.
L’azienda utilizzerà i proventi per completare la costruzione del suo progetto dimostrativo di batterie CO2 in Sardegna, in Italia, e per accelerare la crescita del business. Utilizzando componenti a basso costo disponibili in un processo termodinamico chiuso e brevettato, la batteria CO2 raggiunge un’efficienza di andata e ritorno del 75-80%. E, a differenza delle batterie agli ioni di litio che subiscono un significativo degrado delle prestazioni durante la loro vita di progettazione di 7-10 anni, la batteria CO2 mantiene le sue prestazioni durante la vita operativa prevista di 25 anni. Di conseguenza, il costo dell’immagazzinamento dell’energia sarà circa la metà del costo dell’immagazzinamento con batterie agli ioni di litio di dimensioni simili.
“I sistemi di rete in tutto il mondo necessitano di uno storage efficace ea basso costo da abbinare all’energia rinnovabile”, ha commentato Claudio Spadacini, fondatore e ceo di Energy Dome, aggiungendo: “Siamo entusiasti di sfruttare questo investimento e questo accordo per accelerare la nostra implementazione di questa tecnologia di trasformazione. Ringraziamo tutti i sostenitori che hanno reso possibile l’annuncio di oggi”.
Cesare Maifredi, managing partner di 360 Capital, ha aggiunto: “L’accumulo di energia a lungo termine svolgerà un ruolo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici, aprendo la strada a una rete priva di emissioni di carbonio. La tecnologia di Energy Dome è innovativa ma pronta per il mercato soluzione che rende oggi lo stoccaggio di energia a lungo termine una realtà. Contribuisce materialmente alla transizione energetica, offrendo allo stesso tempo un valore sostanziale ai suoi clienti, agli operatori di rete e, in definitiva, alla nostra società”.
Steven Poulter, Head of Principal Structuring and Investments di Barclays, ha concluso: “La tecnologia rivoluzionaria di Energy Dome affronta il problema che la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio richiede non solo fonti di energia rinnovabile, ma modi efficaci per immagazzinare questa energia, per aiutare a bilanciare l’offerta con la domanda”.