di Francesca Vercesi
La scaleup fintech svizzera Alpian, incubata da REYL Intesa Sanpaolo, gruppo bancario svizzero controllato da Fideuram – Intesa Sanpaolo PB, e di cui la stessa Fideuram – Intesa Sanpaolo PB è investitore di riferimento, ha ottenuto la licenza bancaria dall’Authority di vigilanza elvetica FINMA contestualmente alla chiusura di un nuovo round di aumento di capitale da 19 milioni di franchi svizzeri (18,6 milioni di euro), interamente sottoscritto da Fideuram – Intesa Sanpaolo PB (si veda qui il comunicato stampa). Quest’ultimo round segue quello da 12,2 milioni di franchi effettuato nel 2020 e sottoscritto oltre che da REYL, da vari investitori privati del settore finanziario e tech (si veda qui il comunicato stampa) e quello da 16,9 milioni di franchi nel 2021 (si veda qui il comunicato stampa).
Con sede a Ginevra, la banca fintech risponde alle esigenze della clientela affluent svizzera e punta ad aprire i propri servizi al pubblico nel terzo trimestre del 2022, diventando la prima banca private digitale elvetica. L’offerta di Alpian comprenderà sia il private banking sia i servizi di retail banking di uso quotidiano. “Ci sono voluti due anni per ottenere la licenza. Noi avremmo voluto quella fintech ma non eravamo in grado di offrire tutti i servizi e i prodotti necessari, così abbiamo deciso di ricorrere alla piena licenza bancaria”, ha detto il ceo Schuyler Weiss. La richiesta è stata depositata infatti per la prima volta nell’aprile del 2020.
La banca digitale svizzera è stata fondata nel 2019 da Weiss per consentire l’accesso a una combinazione tra servizi bancari private tra cui la gestione patrimoniale con l’attività bancaria tradizionale per la sola clientela svizzera e affluent (ovvero con patrimonio da 100mila a 1 milione di franchi svizzeri). Nel 2022 Alpian aprirà una filiale a Zurigo ma intende aprire uffici in tutta la Svizzera. L’obiettivo è di arrivare e 5mila clienti per la fine dell’anno, e al break even nel 2025.
Schuyler Weiss ha aggiunto: “Il denaro di avviamento è venuto dalla stessa Banca REYL di Ginevra nel 2020. Il progetto faceva parte della banca di cui allora ero chief digital officer. Investitori esterni hanno poi partecipato ai precedenti due round di finanziamento dopo i quali il braccio di private banking dell’italiana Intesa Sanpaolo ha preso una partecipazione. In totale sono stati investiti 48 milioni di franchi”.
Questo modello ibrido combina un’esperienza bancaria sicura e di ultima generazione con il sostegno e la competenza di qualificati consulenti finanziari, permettendo alla clientela “mass affluent” l’accesso a un servizio normalmente riservato ai clienti di una classica private bank. A completamento dell’offerta di private banking, Alpian ha integrato nell’esperienza digitale del cliente anche servizi di cambio valuta e trasferimento di denaro, un’esclusiva carta di debito controllata tramite app e un sistema di chat che consente ai clienti di dialogare con i professionisti di Alpian, basati in Svizzera, nelle quattro lingue disponibili.
Pasha Bakhtiar, partner di REYL Intesa Sanpaolo e presidente del consiglio di amministrazione di Alpian, ha aggiunto: “siamo orgogliosi di aver raggiunto questi due obiettivi lungo il nostro cammino per fornire un’offerta digitale di private banking veramente unica e su misura. Il percorso di successo fino ad ora è una testimonianza della resilienza e del dinamismo del team di Alpian, così come della visione di REYL Intesa Sanpaolo nel fondare Alpian”.
Ricordiamo che Fideuram-ISPB ha annunciato l’acquisito del 69% di REYL nell’ottobre 2020 e il contestuale conferimento della controllata svizzera Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval (ISPBM) a REYL Il passaggio di controllo è stato finalizzato nel maggio 2021 (si veda qui il comunicato stampa), mentre la fusione tra ISPBM e REYL è avvenuta lo scorso febbraio (si veda qui il comunicato stampa), dando origine a un gruppo bancario privato internazionale di considerevoli dimensioni, con sede a Ginevra, circa 400 collaboratori, masse amministrate superiori a 18 miliardi di franchi e un patrimonio netto regolamentare di circa 250 milioni. Oltre che in Svizzera, la banca è presente anche nell’Unione Europea, in America Latina, in Medio Oriente e in Estremo Oriente.
Ricordiamo che Fideuram è molto attiva nel campo del private capital e degli asset alternativi. Nell’aprile del 2019 aveva chiuso la raccolta a quota 530 milioni di euro il fondo chiuso Fideuram Alternative Investments – Mercati Privati Globali, dedicato a investimenti sui mercati privati multi-asset (private equity, private debt, infrastructure e real estate) e destinato a una clientela non professionale. Lanciato da Fideuram Investimenti sgr, era stato sottoscritto da oltre 4.000 clienti, (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre successivo era stata la volta del secondo fondo alternativo, FAI-Mercati Privati Europei in collaborazione con Tikehau Capital. (si veda altro articolo di BeBeez) che dopo soli due mesi aveva chiuso la raccolta a circa 350 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).