Entropica Labs, startup specializzata nello sviluppo di software per la correzione di errori di calcolo su computer quantistici, con sede a Singapore ma cuore italiano, ha incassato un round di investimento da 4,7 milioni di dollari. A guidarlo sono l’italiana LIFTT, la holding di venture capital presieduta dallo scienziato e imprenditore Stefano Buono focalizzata negli investimenti deep-tech, e Wavemaker Partners, società internazionale di venture capital basata a Singapore, già investitore in un precedente round (si veda qui il comunicato stampa).
Al finanziamento hanno contribuito altri quattro operatori di venture capital. Tre al primo investimento in Entropica Labs: Seeds Capital (divisione di Enterprise Singapore), CerraCap Ventures (Stati Uniti, California) e SUTD Ventures (veicolo d’investimento della Singapore University of Technology and Design). Il quarto Elev8 VC (Singapore) aveva già investito 1,8 milioni di dollari nella società a maggio 2020. In quell’occasione si erano aggiunti anche SGInnovate, Wavemaker Partners, Lim Teck Lee Group, japanese software firms TIS Inc, V1 Capital e Enterpreneur First (si veda qui la notizia).
Fondata nel 2018 a Singapore da due ricercatori nella teoria dell’informazione quantistica, Tommaso Demarie (di nazionalità italiana) ed Ewan Munro (Regno Unito), Entropica ha come obiettivo quello di rendere l’informatica quantistica non solo teoricamente potente ma anche praticamente utile. I computer quantistici possono potenzialmente risolvere problemi irrisolvibili anche dai più potenti supercomputer convenzionali. Tuttavia, i computer quantistici, a causa della fragilità dei loro processi, sono soggetti a errori che possono accumularsi velocemente, compromettendo i loro potenziali incrementi nella velocità di calcolo. I software di Entropica Labs hanno la funzione di superare queste lacune.
Il nuovo apporto di capitale sarà destinato al rafforzamento dell’organico con professionisti specializzati nella correzione degli errori quantistici, nello sviluppo dei software e nelle architetture di calcolo. Entropica continuerà inoltre a trarre profitto dalla partnership strategiche esistenti e future con i principali costruttori di hardware quantistico, per consentire test rigorosi dei prodotti di Entropica su computer quantistici reali.
Tommaso Demarie, ceo di Entropica, ha dichiarato: “L’informatica quantistica è a un punto di svolta. Lo sviluppo di sistemi sempre più potenti e sofisticati apre enormi spazi applicativi ma rende urgente la definizione di efficaci schemi di correzione degli errori. Anni di lavoro su questi sistemi hanno fornito al nostro Team un’esperienza unica di ciò che è necessario per rendere utili da un punto di vista applicativo i computer quantistici. Questo finanziamento rappresenta un grande passo avanti per Entropica, e ci permetterà di essere in prima linea nel creare gli strumenti software essenziali per la crescita dell’industria”.
Pierluigi Freni, project manager di LIFTT, ha aggiunto: “Entropica Labs ha dimostrato un’efficienza impressionante se rapportata alle dimensioni. La nuova dotazione di capitale le consentirà di concentrarsi sulle sfide più urgenti. Il Quantum Computing è un settore strategico e LIFTT intende giocare un ruolo di primo piano. Nel maggio 2023 siamo entrati nel Quantum QuIC (Quantum European Industry Consortium), associazione europea che punta allo sviluppo della competitività dell’industria europea delle tecnologie quantistiche. L’investimento in Entropica Labs riflette volontà di guidare l’innovazione e la crescita delle tecnologie quantistiche e avere un impatto in tutti i suoi settori: computing, sensing e communication”.
Paul Santos, managing partner di Wavemaker Partners, che ha supportato Entropica anche nel round di seed funding, ha detto: “Siamo sempre alla ricerca di investimenti in opportunità nel campo delle tecnologie quantistiche, perché è solo questione di tempo prima che casi d’uso aziendali e governativi diventino fattibili. Nonostante i fondi raccolti massicciamente nell’industria, vediamo che c’è ancora un enorme margine di crescita in termini di sviluppo software”.
Ricordiamo che LIFTT a metà settembre scorso ha costituito un team di M&A e Business Development che ha la funzione di supportare la crescita per linee esterne delle società partecipate e valorizzare sul mercato gli investimenti in portafoglio. A capo del team è stato nominato Francesco Maria Berri (si veda altro articolo di BeBeez).
La holding presieduta da Stefano Buono ha fin qui raccolto 103 milioni di euro dagli investitori. L’ultimo round è stato sottoscritto a fine luglio dal veicolo di club deal Azimut Direct Investment LIFTT SCSp che ha investito 38 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Azimut era già investitore diretto in LIFTT attraverso la controllata Azimut Enterprises, che aveva guidato il round da 12 milioni di euro raccolto nel febbraio 2022, al quale avevano partecipato anche alcuni importanti investitori privati e family office, oltre ai soci che erano già parte attiva del progetto (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata annunciata a poco meno di un anno di distanza dalla chiusura del round precedente da 20,9 milioni di euro nel marzo 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Quel round era stato sottoscritto da ben 107 investitori tra cui Fondazione San Paolo e Fondazione CRT. In precedenza, nell’aprile 2020, LIFTT aveva chiuso un primo aumento di capitale da 7,2 milioni di euro al quale avevano aderito 36 investitori tra privati, business angel, holding di investimento e dipendenti (si veda altro articolo di BeBeez).
LIFTT è nata a inizio 2020 dal volere di Fondazione Compagnia di San Paolo e il Politecnico di Torino (soci paritetici nella Fondazione Links), il cui rettore, l’ex presidente del CNR Francesco Profumo, aveva designato alla guida del progetto appunto Stefano Buono, fisico, fondato della scaleup newcleo e co-fondatore di Advanced Accelerator Applications, prima quotata al Nasdaq (si veda altro articolo di BeBeez) e poi ceduta a Novartis per 3,9 miliardi di dollari nel 2018. Fondazione Links, al tempo della fondazione di LIFTT azionista al 100%, si è poi gradualmente diluita di pari passo con i successivi aumenti di capitale. Oggi Fondazione Links detiene solo il 6,5% di LIFTT, mentre Compagnia di Sanpaolo ha reinvestito nel 2022 salendo al 14,8%.