Caracol, azienda lombarda specializzata in servizi avanzati di stampaggio in 3D, ha chiuso un round di investimento da 10,6 milioni di euro a cui hanno partecipato CDP Venture Capital (attraverso il comparto Industry tech del fondo Corporate Partners I), Neva sgr, venture capital del gruppo Intesa Sanpaolo, Primo Space Fund ed Eureka! Venture sgr (si veda qui il comunicato stampa). I capitali raccolti permetteranno all’azienda di raggiungere diversi obiettivi del suo piano strategico.
Advisor dell’operazione sono stati Growth Capital e gli studi legali Fieldfisher, HiLex. Almasta e Linklaters.
Lanciata come startup innovativa a fine 2017 da Francesco De Stefano, Jacopo Gervasini, Paolo Cassis e Giovanni Avallone, Caracol ha trasformato dei supporti robotici in una tecnologia integrata di additive manufacturing, anche a seguito di attività di ricerca sul mondo del 3D e del generative design svolta al Politecnico di Milano. Grazie allo sviluppo hardware di un sistema innovativo di estrusione brevettato e a degli algoritmi software proprietari, il sistema robotico di Caracol permette di produrre componenti in monoscocca di dimensioni elevate, con geometrie molto complesse e con il “direct printing” di materiali compositi ad alte performance meccaniche e termiche.
Con questa operazione, che porterà l’organico triplicare nel giro di due anni, superando i 120 dipendenti nel 2024, la società mira a consolidare la sua soluzione tecnologica di manifattura additiva di grandi dimensioni Heron AM, per poi espandersi anche all’estero dove ha già previsto di aprire due sedi in Nord America e Medio Oriente.
Nel 2021, il fatturato del gruppo è stato di 756.271 euro, l’ebitda negativo per 446.914 euro e il patrimonio netto pari a 4,2 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Enrico Filì, responsabile del comparto industry tech del fondo Corporate Partners I di CDP Venture Capital, ha commentato: “Siamo molto felici di poter supportare il percorso di crescita di Caracol. Si tratta di un’ulteriore operazione del nostro comparto IndustryTech lanciato insieme a grandi gruppi industriali come Gruppo Adler, Camozzi, Bolton e Marcegaglia. Questo investimento rappresenta un ottimo esempio di tecnologia italiana che intercetta i bisogni del comparto manifatturiero, strategia centrale per il nostro fondo, e premia un team di prim’ordine con ambiziosi obiettivi di crescita nei mercati internazionali”.
Mario Costantini, amministratore delegato e direttore generale di Neva, ha aggiunto: “Neva continua a investire in Italia e lo fa in un settore da sempre centrale per l’economia del nostro Paese, quello manifatturiero Industry 4.0. L’investimento in Caracol, nella sua tecnologia e nella sua attenzione alla sostenibilità e all’economia circolare, va nella direzione di premiare un’eccellenza italiana pronta a crescere sui mercati internazionali”.
Matteo Cascinari, general partner di Primo Space Fund, ha commentato: “Caracol è stata in grado di affermare in pochissimo tempo le proprie soluzioni in diversi settori e in particolar modo in quello spaziale, notoriamente molto complesso ed avanzato dal punto di vista tecnologico, anche con un occhio di riguardo alla sostenibilità. Insieme ad altri investitori qualificati finanzieremo l’ulteriore fase di crescita ed espansione internazionale della società confidenti che i founder e tutto il team sapranno affrontare la sfida con capacità e determinazione”.
Stefano Peroncini, ceo di EUREKA! Venture, ha concluso: “Grazie a questo nuovo importante round di investimento rinnoviamo la fiducia di Eureka! in Caracol e nel suo brillante team, che ha dimostrato la propria capacità di implementare efficacemente un piano di sviluppo tecnologico e imprenditoriale ambizioso, che integra e valorizza robotica e additive manufacturing, con un approccio distintivo in termini di circolarità e di sostenibilità”.
Questo investimento arriva a distanza di un anno e mezzo da un altro round di 3,5 milioni di euro, guidato ancora una volta da Primo Ventures, attraverso il fondo Primo Space Fund, ed Eureka! Venture sgr, attraverso il fondo Eureka! Fund, con cui l’azienda aveva sviluppato progetti di R&D (Research and Development) e aumentato la capacità produttiva anche grazie all’apertura di una nuova sede (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che a gennaio 2022 Caracol era stata selezionata insieme ad altre nove startup per partecipare allo scaleup program Elevator di Endeavor Italia, finalizzato a fornire alle aziende gli strumenti necessari a consolidare la posizione già acquisita e velocizzare la crescita (si veda qui il comunicato stampa di allora).