Mirta, il portale italiano di e-commerce che promuove il Made in Italy e l’artigianato di moda a livello globale, ha chiuso un nuovo round da 2,5 milioni di euro, guidato da Picus Capital, TA Ventures ed Encelado (l’operatore di venture capital finanziato da ex manager di Yoox) (si veda qui il post di Mirta su Linkedin) con la partecipazione di Vintage Capital, Sintek e vari business angel, tra i quali l’ex ceo di Boglioli, Gianluca Boni.
Questo round segue quello sempre da 2,5 milioni raccolto dalla startup nell’aprile 2020, guidato allora da un gruppo di business angel, tra i quali Alberto Genovese (si veda altro articolo di BeBeez).
Mirta è stata fondata nel 2019 da Martina Capriotti e Ciro Di Lanno, entrambi ex Boston Consulting Group. Mirta supporta gli artigiani italiani e ne promuove il lavoro, facendoli conoscere in maniera diretta ai clienti in tutto il mondo. Grazie al digitale, la piattaforma apre le porte delle botteghe artigiane italiane ai clienti internazionali, creando un collegamento diretto tra produttore e cliente finale, senza alcun intermediario. Nata inizialmente con un’offerta principalmente legata alla pelletteria, in due anni di vita Mirta ha aggiunto ulteriori categorie alla piattaforma, come cashmere, seta e home decor.
Mirta supererà i 5 milioni di euro di fatturato nel 2021, dai 3 milioni di fine 2020. I nuovi capitali saranno utilizzati per ampliare la seconda piattaforma B2B lanciata di recente, Mirta Wholesale, per connettere aziende artigiane di lusso con boutique internazionali indipendenti. Con il supporto del nuovo round di finanziamento punta a raddoppiare i livelli di crescita nel 2022 e a raggiungere 2,500 artigiani sulla piattaforma B2B entro la fine del prossimo anno.