Mymenu srl, la startup di food delivery tutta italiana, nata dall’integrazione tra Mymenu, Sgnam e BacchetteForchette, ha lanciato Macai, il primo supermercato 100% digitale presente a Milano e Torino, che con la consegna in 24 ore vuole sfidare i grandi della GDO (grande distribuzione organizzata).
“Il progetto è stato lanciato l’8 aprile 2020 durante la pandemia di Covid-19. In sole 2 settimane abbiamo fatto diventare realtà quella che era solo un’idea: iniziare a costruire il supermercato del futuro”, ha detto a BeBeez Giovanni Cavallo, cofouder di Mymenu insieme a Lorenzo Lelli ed Edoardo Tribuzio.
“Facendo un’attenta analisi del mercato della GDO in Italia ed Europa e vedendo un’importante opportunità, abbiamo creato una piattaforma tecnologica che permette agli utenti a casa di ordinarsi la spesa nel minor numero di click possibile. A oggi sulla piattaforma sono già presenti circa 2 mila prodotti e il numero è in continua crescita. La logistica viene effettuata con furgoncini refrigerati guidati da professionisti del settore e gli ordini, se effettuati entro mezzogiorno, al momento vengono consegnati il giorno dopo, dal lunedì al sabato. Il servizio copre tutti i CAP dei comuni di Milano e di Torino, l’ordine minimo è di 70 euro e il costo di consegna 5,9 euro. L’obiettivo è di diventare capillari su tutto il territorio nazionale quanto prima dopo questa fase iniziale di lancio per poi valutare l’internazionalizzazione”, ha aggiunto Cavallo.
Il progetto Macai, per essere lanciato sul mercato in così poco tempo e in modo snello, ha avuto la fortuna di trovare un partner importante del settore che ci ha permesso di risolvere la problematica iniziale di magazzino e logistica. Grazie a ciò è stato possibile partire velocemente con un’offerta competitiva sia in termini di numero sia di prezzo, a fronte di un acquisto e rivendita dei prodotti con uno sconto.
Lo scorso marzo MyMenu ha raggiunto il punto di break-even e nelle ultime 8 settimane i ricavi sono cresciuti del 190%, con un ebitda positivo ad aprile di varie decine di migliaia di euro.
Lo scorso anno MyMenu ha chiuso un nuovo round di investimento da 300 mila euro, sottoscritto dai soci esistenti. Il round era stato aperto nel marzo 2019 (si veda altro articolo di BeBeez) e segue quello da 500 mila euro del 2018 in occasione delle due operazioni straordinarie, cioè appunto la fusione tra Mymenu e Sgnam e l’acquisizione di BachetteForchette.
Sei anni fa a Bologna Cavallo, insieme al socio Lorenzo Lelli, dava vita a Sgnam. Più o meno contemporaneamente a Padova Edoardo Tribuzio fondava la sua Mymenu. I founder delle due startup complementari tra loro si sono poi incontrati e hanno deciso di unire le forze, ultimando il tutto a inizio 2018 con una fusione a valle della quale hanno scelto di mantenere Mymenu nel medio termine come brand principale. Pochi mesi dopo è stata conclusa l’acquisizione del competitor milanese Bacchetteforchette il quale a sua volta era il risultato di un’aggregazione con MyFood nel 2015 (si veda altro articolo di BeBeez). A contenere i tre brand è la Meal srl. Gli investitori presenti a oggi nel capitale di Meal sono il fondo P101 (che aveva investito in Sgnam nell’ottobre 2013), Club Italia investimenti 2, l’acceleratore di startup Nana Bianca, il gruppo editoriale Monrif net e Demi 5, che fa capo a imprenditori bresciani dell’acciaio
Mymenu è diventata così la più grande realtà italiana nel settore del food delivery, in sostanza l’unico player italiano di un settore che è presidiato per il resto dai grandi gruppi internazionali come Foodora, Deliveroo, Just Eat e Glovo.