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Neva sgr, la nuova società di gestione di fondi di venture capital in cui si è trasformata Neva Finventures, il braccio di corporate venture capital di Intesa Sanpaolo, ha stretto una partnership con Intesa Sanpaolo Private Banking, per mettere a disposizione di una clientela qualificata l’opportunità di investire in realtà imprenditoriali a elevato potenziale di crescita attraverso il fondo Neva First (si veda qui il comunicato stampa).
Mario Costantini, amministratore delegato di Neva sgr, ha commentato: “La sinergia con Intesa Sanpaolo Private Banking ci consentirà di potenziare e accelerare la capacità d’investimento e di sviluppo del nostro portafoglio. Neva First è il nostro primo fondo, investe circa il 70% all’estero e il 30% in Italia e ha un obiettivo di raccolta di 250 milioni di euro. Una configurazione che ci mette nelle condizioni di contribuire con circa 80 milioni di euro alla crescita delle realtà più promettenti italiane e di valorizzare, con il resto del portafoglio, la crescita del venture capital sulle principali piazze internazionali”.
Andrea Ghidoni, direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking, ha aggiunto: “Siamo soddisfatti di poter sottoporre ai nostri clienti, in questa fase economica, un’ulteriore soluzione di investimento. Neva First contribuirà alla diversificazione del portafoglio e arricchirà l’offerta alternativa, che mira a investire in realtà imprenditoriali a elevato potenziale di crescita, in linea con le aspettative e gli obiettivi della clientela, grazie a una strategia sviluppata in stretta collaborazione fra società del Gruppo Intesa Sanpaolo”.
L’sgr è direttamente controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società del gruppo dedicata all’innovazione. Neva First era stato lanciato nell’agosto 2020 e ha annunciato il closing parziale della raccolta a 150 milioni di euro lo scorso giugno (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo ha un target di raccolta di 250 milioni di euro entro fine 2021, di cui 50 milioni sono stati sottoscritti da quattro fondazioni bancarie (Compagnia di San Paolo, Cariparo, Carifirenze, Carilucca) e altri 100 milioni sono stati messi a disposizione dalla stessa Intesa Sanpaolo.
Neva Finventures era nata nell’aprile 2016 (si veda altro articolo di BeBeez), per investire in aziende del fintech che potessero avere anche una sinergia con l’attività del gruppo bancario e alle quali lo stesso gruppo potesse apportare del know how. Quasi tutte le partecipazioni di Neva Finventures sono state trasferite nel portafoglio di Neva First, con due eccezioni che sono state portate direttamente sotto il controllo della capogruppo Intesa Sanpaolo: la partecipazione nella piattaforma di equity crowdfunding BackToWork e quella nel salvadanaio digitale, Oval Money, poi entrato in crisi e rilevato da Guru Capital lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
La prima operazione di Neva First, annunciata dopo il closing parziale di giugno, è stata l’investimento di 5 milioni di euro nel round da 33 milioni complessivi raccolto lo scorso luglio da V-Nova, scaleup londinese fondata da italiani attiva nella compressione dei flussi di dati video e immagini (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi il fondo ha in portafoglio 12 partecipazioni e risulta investito per 50 milioni di euro.