Ha chiuso un round da 3 milioni di euro Pangea Aerospace, startup europea con sede a Barcellona nata con l’obiettivo di rivoluzionare l’industria spaziale con nuove tecnologie basate su un motore a razzo del tipo “aerospike” e su un innovativo sistema di recupero del vettore (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è stata guidata da Inveready, fondo di venture capital spagnolo attivo nell’early stage tecnologico (400 milioni di euro in gestione, 136 società in portafoglio). Al round di Pangea Aerospace hanno partecipato anche CDTI Innvierte (Agenzia Nazionale Spagnola per l’innovazione), Dozen Investments (piattaforma online spagnola per investire in startup), E2MC (venture capital che investe in startup della space economy) e Primo Space Fund (con 300 mila euro), gestito da Primo Ventures (ex Primomiglio sgr).
Con questa operazione Pangea Aerospace ha raccolto in tutto più di 6 milioni di euro. In precedenza, la società ha incassato un grant da 71 mila euro nel settembre 2018 e un venture round da un milione di euro nel gennaio 2020 (si veda Crunchbase). La startup è stata fondata nel 2018 da Adrià Argemì, Rasmus Bergstrom, Xavier Llairo e dagli italiani Federico Rossi e Nicola Palumbo.
Il motore aerospike è un tipo di motore a razzo che mantiene la sua efficienza aerodinamica entro un’ampia gamma di altitudini grazie all’uso di un ugello particolare, che è in grado di compensare gli effetti della quota. Un velivolo equipaggiato con questo motore usa il 25%-30% di carburante in meno a bassa quota, dove la maggior parte delle missioni hanno bisogno della massima spinta. Il motore aerospike può quindi trasformare radicalmente la propulsione spaziale grazie alla sua maggiore riutilizzabilità, efficienza e possibilità di produzione rapida e a basso costo. L’azienda utilizza le più recenti tecniche e materiali di stampa 3D metallica, inoltre questo tipo di motore utilizza propellenti ecosostenibili come ossigeno e metano liquidi.
Pangea Aerospace utilizzerà i fondi raccolti per produrre e testare diversi prototipi di motori da 20 kN (2 tonnellate) e accelerare verso una tecnologia pronta per la commercializzazione. Il test del motore aerospike, previsto nel terzo trimestre del 2021, servirà principalmente a convalidare la sua producibilità, il suo sistema di raffreddamento rigenerativo e l’uso di propellenti CH4 / LOX. La startup spagnola ha sviluppato un significativo portafoglio di proprietà intellettuali che copre le sue aree di di ricerca e sviluppo.
Argemí, ceo e co-fondatore di Pangea, ha dichiarato: “L’industria spaziale si sta trasformando drasticamente e si cercano nuove soluzioni per essere più competitivi. Il motore aerospike è stato considerato per decenni il santo graal della propulsione a razzo, ma è solo ora che questa tecnologia può essere costruita e progettata, grazie ai nuovi materiali e alla libertà di progettazione offerta dalla produzione additiva “.
Matteo Cascinari, general partner di Primo Space Fund, ha commentato: “Nella catena del valore della new space economy guardiamo con particolare interesse al settore dei lanciatori per piccoli satelliti che vediamo in forte crescita nei prossimi anni. Pangea è il nostro terzo investimento, il primo fuori dall’Italia, e prevediamo di chiudere a breve anche altre operazioni in modo da accelerare la crescita del portafoglio e fornire il nostro contributo allo sviluppo dell’ecosistema della new space economy”.
Oltre a Pangea Aerospace, Primo Space Fund ha infatti in portafoglio Leaf Space, startup lombarda che si propone di favorire l’accesso allo spazio da parte degli operatori di microsatelliti, e Aiko, che sviluppa software basato sull’Intelligenza Artificiale per l’automazione delle missioni spaziali.
Ricordiamo che Primo Space Fund ha effettuato il primo closing nel luglio 2020 a 58 milioni di euro su un target di raccolta di 80 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Il veicolo ha una pipeline di 7-13 milioni di euro e in Italia sta esplorando attualmente i campi della manifattura additiva e dei sistemi di propulsione, e all’estero la ricerca medica in assenza di gravità. Fra i principali investitori dei fondi di Primo Ventures rientrano: Cdp Venture Capital sgr, European Investment Fund, Fondo Italiano Investimento, Lazio Innova, Compagnia di Sanpaolo, Banca Sella, Confindustria Area Centro, Fondazione di Sardegna, Fondazione Carisbo, Fondazione Puglia, il gruppo Reale Mutua, HDI Assicurazioni, diversi family office oltre ai partner e alla sgr stessa.