La piattaforma per il riconoscimento biometrico Keyless, fondata a gennaio 2019 a Londra da Andrea Carmignani, Fabian Eberle, Giuseppe Ateniese e Paolo Gasti, ha chiuso un round da 3 milioni di dollari.
L’aumento di capitale è stato guidato da P101 sgr (tramite il fondo P102) e Italia 500, fondo di venture capital istituito da Azimut Libera Impresa sgr e gestito da P101). All’aumento di capitale hanno partecipato inoltre Primomiglio sgr e internazionali quali il venture capital belga Inventures Investment Partners e quello californiano Gumi Cryptos Capital, focalizzato sulla blockchain (si veda qui il comunicato stampa).
Si tratta del quinto round per Keyless, che finora ha raccolto in totale 9,2 milioni di dollari. Ricordiamo che nel luglio scorso aveva chiuso un altro round seed da 3,2 milioni, sottoscritto da P101 sgr; Primomiglio sgr; Maire Investments; LUISS Alumni 4 Growth e altri investitori internazionali (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2019 la società aveva effettuato due round pre-seed, a gennaio e giugno, rispettivamente da 300 mila dollari (sottoscritto da Fabio Mondini de Focatiis, fondatore di Cross Border Growth Capital) e 2,2 milioni di dollari, sottoscritto da diversi investitori internazionali tra cui la stessa Gumi Cryptos Capital (si veda Crunchbase).
Keyless è una società di cybersecurity che ha sviluppato una tecnologia unica per abilitare il riconoscimento biometrico dei dipendenti di banche e imprese, che potranno così accedere ai propri account in modalità passwordless, in tutta sicurezza, utilizzando qualsiasi device con una fotocamera. Le attuali soluzioni di mercato archiviano dati altamente sensibili direttamente sul dispositivo dell’utente. Keyless ha sviluppato una tecnologia che permette di archiviare in una rete di cloud distribuiti, anziché su singoli dispositivi o server centralizzati, i dati biometrici (fisionomia del volto e comportamento) di ogni utente, in totale sicurezza, perché crittografati tramite tecniche di “zero-knowledge” e “secure multi-party computation” – quindi non ricollegabili all’identità degli utenti e in linea con la normativa GDPR. La tecnologia brevettata dalla società permette quindi di offrire soluzioni senza password di multi-factor authentication per i dipendenti delle aziende, e di strong customer authentication per i clienti di banche e fintech. Keyless ha registrato negli ultimi 12 mesi una forte crescita, con un fatturato di 250 mila dollari, che ha permesso alla società di ampliare il proprio team e sviluppare nuove tecnologie avanzate che saranno implementate a quelle attuali.
I fondi raccolti saranno destinati al potenziamento della ricerca e sviluppo legata al tema della privacy e di soluzioni di autenticazione biometrica, in particolare con l’introduzione della biometria comportamentale, che si affiancherà a quella facciale. Inoltre la startup intende accelerare la propria strategia go-to-market per puntare all’espansione internazionale, anche grazie all’introduzione di nuove partnership con i fornitori di IAM (Identity and Access Management) in Europa, come quelle già strette nel corso degli ultimi 12 mesi con Microsoft, OneLogin, Auth0 e FIDO Alliance. In particolare, grazie all’accordo con Microsoft Azure AD B2C, i clienti B2C della piattaforma potranno usufruire della prima autenticazione senza password tramite biometria facciale, in conformità alle linee guida PSD2 e GDPR.
“Con questa operazione, che segue quella di luglio, P101 entra nel mercato della cybersecurity. E’ un investimento strategico, grazie alla rapida crescita del comparto. L’aumento della digitalizzazione nei mesi di lockdown comporta infatti la necessità di alzare il livello di sicurezza informatica e il riconoscimento biometrico sarà forse il futuro del settore”, ha commentato Giuseppe Donvito, partner di P101.
Carmignani, ceo di Keyless, ha aggiunto: “Se utilizzata correttamente, l’autenticazione biometrica può semplificare l’accesso a siti e portali, proteggendo allo stesso tempo milioni di utenti da frodi e furti di identità. Abbiamo sviluppato una soluzione in grado anche di garantire che le informazioni biometriche sensibili non siano perse, rubate o gestite in modo improprio”.