Restorative Neurotechnologies, startup italiana che ha sviluppato un dispositivo medico innovativo utile nella riabilitazione a distanza di pazienti con disturbi cognitivi, la scorsa settimana ha chiuso un round da un milione di euro. All’aumento di capitale hanno partecipato: Cdp Venture Capital sgr, tramite il fondo Italia Venture II – fondo imprese Sud con dotazione di 150 milioni di euro, al suo primo investimento; membri di Italian Angels for Growth; SocialFare Seed e altri investitori privati.
L’obiettivo dell’azienda è di sviluppare e commercializzare sul mercato italiano ed estero nuove soluzioni di telemedicina per favorire la deospedalizzazione dei pazienti con patologie neurologiche. L’aumento di capitale consentirà al team di continuare a investire in progetti di ricerca per raccogliere ulteriori evidenze scientifiche e, parallelamente, ampliare le competenze commerciali per lo scale-up aziendale.
Nata a Palermo sotto la guida di Massimiliano Oliveri, professore universitario impegnato nella ricerca applicata alle neuroscienze cognitive, Restorative Neurotechnologies è uno spin-off dell’Università di Palermo, che sviluppa dispositivi indossabili e strategie in grado di potenziare la plasticità cerebrale del paziente attraverso metodi non invasivi e innovativi.
Mindlenses combina una completa stimolazione cognitiva, alla riabilitazione digitale e alla gestione digitalizzata degli utenti. Lo strumento è composto da un dispositivo indossabile, un paio di occhiali speciali dotati di lenti prismatiche che deviano il campo visivo a destra o a sinistra, e da un software installato su un tablet. Il team di ricerca ideatore ha scoperto che la deviazione indotta dalle lenti prismatiche viene rilevata dal cervello, che mette in atto un meccanismo di compensazione in grado di stimolare il processo di riabilitazione. Gli occhiali prismatici sono quindi utilizzati per effettuare una serie di serious games installati su un tablet, progettati per migliorare specifiche funzioni cognitive. Il prodotto è già certificato come dispositivo medico dal Ministero della salute italiano.
I capitali raccolti serviranno a supportare il lancio del dispositivo medico, chiamato Mindlenses, anche su mercati esteri. Si tratta del terzo round per Restorative Neurotechnologies, che nel 2019 aveva raccolto 40 mila euro grazie all’EIT Health Headstart 2019, organizzato dalla partnership pubblico-privata europea EIT Health. Inoltre, la startup nel 2019 ha chiuso un round da 110 mila euro, sottoscritto da SocialFare Seed.
“Siamo stati incoraggiati dalla necessità di sviluppare nuove competenze, nel campo degli affari e nella creazione di nuovi mercati. D’altra parte, abbiamo cercato un’opportunità per migliorare il nostro business plan e per intercettare nuove fonti di investimento. L’accesso ai programmi di accelerazione di EIT Health, specificamente progettati per le attività biomediche, ci ha permesso di completare lo sviluppo del nostro prodotto”, ha commentato Massimiliano Oliveri.
Fiammetta Panto, Consorzio ARCA, EIT Health Hub in Italia, ha spiegato: “La collaborazione tra il Prof. Oliveri e il Consorzio Arca è iniziata nel 2013, quando il gruppo da lui guidato ha preso parte alla StartCup Palermo, call for business plan. Abbiamo supportato il gruppo come tutor per la preparazione del loro piano aziendale e li abbiamo supportati prima nella partecipazione agli EIT Health InnoStars Awards nel 2017 e poi nel processo di selezione del SocialFare Accelerator che, nel 2018, li ha portati a costituire un secondo spin-off, vale a dire Restorative Neurotechnologies”.
Chiara Maiorino, Regional Manager Italia per EIT Health InnoStars, ha dichiarato: “Restorative Neurotechnologies cerca di rispondere a queste sfide. Le malattie neurologiche costano circa 336 miliardi di euro all’anno indirettamente e direttamente. Siamo sorpresi dalle velocità con cui il team proveniente da Palermo ha sviluppato il dispositivo Mindlenses e dai risultati ottenuti. Questo è un altro ottimo esempio di startup altamente qualificata, motivata e di successo, proveniente da regioni emergenti”.
A proposito del fondo Italia Venture II, va ricordato che a inizio giugno Cdp Venture sgr ha annunciato un’iniziativa volta ad aiutare in tempi rapidi le startup del sud Italia con alto potenziale di crescita e tecnologie o prodotti innovativi, in mercati ad ampio sviluppo, che possano aver subito un rallentamento nel loro percorso di crescita a causa del Covid-19, ma sui quali sia gli acceleratori che i terzi investitori continuano a credere, investendo le proprie risorse. L’iniziativa si chiama Seed per il Sud e individua come target le startup del Mezzogiorno già sostenute da investitori pronti a intervenire in loro aiuto, ma i cui capitali non sono sufficienti. L’iniziativa finanzierà le realtà in fase seed/pre-seed, con sede legale e operativa nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Sardegna, Campania, Basilicata, Puglia, Molise, Calabria, Sicilia). Seed per il Sud prevede un investimento da parte del fondo Italia Venture II per un ammontare complessivo di 6 milioni di euro entro il 30 settembre 2020. I singoli interventi possono arrivare a un massimo di 300mila euro per ogni startup finanziata. Le startup saranno selezionate dal team di investimento del Fondo, a partire da realtà presenti nei portafogli o nelle pipeline di soggetti terzi come gli acceleratori (si veda qui il comunicato stampa).