Sealence spa sb, la scaleup che ha inventato il primo jet completamente elettrico per la propulsione navale, DeepSpeed, che ha sviluppato e brevettato in tutto il mondo, progetta la costruzione di una gigafactory di batterie. Lo ha dichiarato nei giorni scorsi a Electric Motor News il fondatore di Sealance, William Gobbo di ritorno dall’Electric & Hybrid Marine Expo di Amsterdam, la più grande e prestigiosa fiera sulla nautica elettrica a livello mondiale che si è tenuta a metà giugno.
La prima batteria che sarà prodotta nella gigafactory è la batteria al litio SAFELi da 83 kWh, già in produzione, che si contraddistingue per l’elevata potenza di uscita di 240kW e per la sua capacità di essere ricaricata all’80% in soli 12 minuti. Nel settore Sealence è già presente anche grazie all’acquisizione, nel febbraio 2022 di eDriveLAB, startup emiliana che ha mosso i primi passi come spin-off dell’Università di Parma (qui l’articolo di allora di Crowdfunding Buzz).
“Stiamo lavorando da mesi al progetto della nostra SAFE-Li Giga Factory che dovrà non solo soddisfare le esigenze interne della Sealence, ma ha anche l’obiettivo di ridurre il lead time delle batterie che ci vengono richieste da sempre più clienti, in settori anche diversi dal navale”, ha detto Gobbo, aggiungendo: “Le nostre prime linee produttive sono già operative da mesi e i primi powertrain Sealence sono stati spediti ai clienti finali già da fine 2022. Sulle batterie in particolare, al momento abbiamo una linea di produzione interna alla Sealence che sarà poi spostata all’interno della Giga Factory, appena questa sarà operativa, riteniamo già da inizio 2024“.
L’obiettivo di Gobbo è “raggiungere il gigawatt entro il 2025. Questo significherà anche una ricaduta sul piano occupazionale, prevediamo infatti che già dal 2025 la nostra Gigafactory impiegherà direttamente circa una cinquantina di persone, oltre al positivo impatto sull’indotto locale”.
E proprio l’opportunità di creare occupazione sul territorio ha attratto alcuni specifici investitori per il progetto. Ha detto infatti ancora Gobbo: “Non posso ancora entrare nel merito delle singole trattative, ma sicuramente posso dire che al momento stiamo discutendo con tre diversi soggetti Istituzionali interessati a finanziare l’operazione, fino a 20 milioni di euro, in quanto sono interessati a creare occupazione sul proprio territorio”.
A proposito di investitori, ricordiamo che a inizio maggio Sealence ha arruolato come nuovo investitore Progress Tech Transfer, fondo di venture capital specializzato in tecnologie sostenibili nate dall’attività di ricerca di università, enti pubblici, startup e spinoff, di cui è advisor Mito Technology (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione di investimento di cui non è stata svelata l’entità segue un prestito di 2,5 milioni incassato dalla scaleup lo scorso febbraio tramite la piattaforma fintech Azimut DIrect (si veda altro articolo di BeBeez). Il finanziamento, di durata quinquennale, era stato sottoscritto da un investitore istituzionale e faceva parte del nuovo round da 30 milioni di euro lanciato dalla società e strutturato come SAFE (Simple Agreement for Future Equity), cioé in sostanza un bond che al primo liquidity event (round o quotazione) viene convertito in quote della società con uno sconto sulla valutazione rispetto a quello che pagheranno i nuovi investitori.
Dell’emissione del SAFE si era già parlato a febbraio 2022, quando la società aveva chiuso una prima tranche da 1,3 milioni di euro del suo terzo round di raccolta, che era stato completato con l’emissione di un bond convertendo (si veda altro articolo di BeBeez), sulla base di una valutazione pre-money di 260 milioni di euro. A inizio 2022 si era parlato di una possibile quotazione nel 2023. Si erano diffuse infatti voci di trattative con un paio di Spac quotate al Nasdaq, appunto in vista di una possibile business combination nel 2023 (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel 2020, in occasione della seconda campagna di equity crowdfunding, chiusa a dicembre su CrowdFundMe con una raccolta di 2,9 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), gli investitori avevano convertito a capitale warrant e sfp (strumenti finanziari partecipativi) per oltre 1,3 milioni di euro. Qualche mese prima, ad agosto, la scaleup aveva collocato un minibond convertendo da 500 mila euro che era stato offerto a tutti i soci, compresi i 126 investitori della prima campagna (si veda altro articolo di BeBeez), che era stata condotta nell’ottobre 2019, con una raccolta di 450 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez). Proprio in occasione della seconda campagna la società, fondata nel 2017 come I3b srl, aveva cambiato nome in Sealence srl trasformandosi in spa.