Synergo sgr, la società di gestione dei fondi di private equity Sinergia con Imprenditori, Sinergia II e IPEF IV Italy, con circa un miliardo di euro di asset in gestione, punta forte sulle scaleup italiane, cioè quelle imprese innovative che hanno superato con successo le più critiche fasi del lancio e del primo esame del mercato, e che stanno entrando nella fase di massima crescita. Un cambio di strategia che segue l’ingresso nel capitale dell’sgr di un pool di nuovi investitori e l’uscita di scena del fondatore Gianfilippo Cuneo, tra i nomi storici del private equity in Italia (si veda altro articolo di BeBeez),
Come hanno spiegato oggi a Milano, nella cornice della Sala delle Colonna al Palazzo dei Giureconsulti, i nuovi soci della sgr, e cioè Simone Crolla (managing director dell’American Chamber of Commerce in Italia), Gabriel Monzon Cortarelli (partner del dipartimento m&a e private equity e responsabile del gruppo Desk Americhe dello studio legale internazionale Orrick), Alessandro Ermolli (figlio di Bruno, fondatore della società di consulenza Sinergetica), Paolo Alessandro Bonazzi (presidente della società di gestione di fondi immobiliari Namira sgr), e il membro del cda Simone Cremonini di Italian Mezzanine (che resta nel capitale di Synergo con il 20%), la sgr si appresta a lanciare due fondi focalizzati sulle scaleup. Il primo, già in fase avanzata di raccolta (il target è posto a 150 milioni di euro, closing atteso per fine giugno), è Sinergia Venture, destinato a sostenere la crescita delle scale up tricolori tramite acquisto di asset produttivi come di aziende, sia in Italia che all’estero, soprattutto negli Stati Uniti. La durata prevista e 5 + 5 anni. Il secondo, Sinergia III, sarà invece focalizzato esclusivamente su operazioni negli Usa. Si propone di raccogliere 200 milioni, ma i dettagli sono ancora in via di definizione.
Il motivo di questa scelta così precisa è spiegato da Stefano Simontacchi, presidente del cda dello studio BonelliErede, tra gli advisor nonchè tra i primi investitori in Sinergia Venture: “L’Italia oggi è fanalino di coda in Europa negli investimenti nelle scale up innovative, fattore che ha una forte influenza sulla competitività del sistema-Paese”. E gli States sono la Terra Promessa dell’alta tecnologia. Non a caso Synergo ha stabilito una presenza operativa a New York, preposta appunto alla ricerca di opportunità Oltreoceano.
A rendere più appetitose le scale up sono i finanziamenti Ue del programma Horizon 2020 e a sostegno dell’innovazione tecnologica e del progresso scientifico. Non a caso tra gli advisor del fondo venture figura l’Italian Institute of Technology (IIT) di Genova, chiamato al delicato compito di effettuare la due diligence tecnologica delle varie proposte di investimento. “Al momento ce ne sono 55. Alcune derivano dal nostro scouting, visto che è da un anno che lavoriamo su questa iniziativa, ma molte ci sono pervenute una volta che le voci del nostro progetto si sono diffuse sul mercato” spiega Cremonini. Tra l’altro lo stesso IIT è alla ricerca di aziende che possano sfruttare le tecnologie, coperte da brevetti, sviluppate al suo interno. “Siamo nella cosiddetta fase di Technology Transfer, e stiamo esaminando una ventina di aziende” spiega Andrea Pagnin, responsabile business development dell’IIT.
Quanto ai settori su cui si concentreranno gli investimenti, si guarda soprattutto all’automazione industriale, la robotica, l’intelligenza artificiale, l’Extended Reality, l’It e l’Internet of Things. “Non guarderemo invece a settori come il pharma o la genetica, in quanto non disponiamo al nostro interno del necessario know how e quindi non potremmo padroneggiare bene gli investimenti”, ha spiegato Giacomo Picchetto, partner di Sinergia Venture nonchè senior fund manager di Alicanto Capital.
Ma certamente tra i comparti degni di attenzione ci saranno i new media. Non a caso tra gli advisor (e primi investitori) di Sinergia Venture figura anche una figura di riferimento del settore quale Urbano Cairo.
Non è escluso nemmeno il ricorso al co-investimento. Infatti Sinergia Venture si propone anche come possibile leader di gruppi di investitori, anche di grandi dimensioni. A questo proposito sono in fase avanzata trattative con un grande fondo sovrano del Medioriente.
Gli obiettivi di crescita sono ambiziosi. Le società target avranno almeno due anni di vita e 1 milione di euro di fatturato. L’obiettivo è portarle a 50 milioni nel giro di cinque anni.
Ovviamente lo strumento finanziario principe sarà l’equity. “Ma non ci poniamo limiti. L’obiettivo è la crescita dimensionale e del cash flow. Quindi non escludiamo affatto il ricorso al debito”, ha spiegato Roberto Liguori, ad di Italian Mezzanine srl, che ha mantenuto il 20% del capitale in Synergo sgr e che inn passato aveva lanciato Mediterranean Mezzanine, uno dei primi fondi di mezzanino in Italia.