C’è un nuovo dossier caldo in Italia per i fondi di private equity specializzati nel settore finanziario.
La Banca d’Italia, in collaborazione e accordo con il Governo italiano e le autorità competenti dell’Unione Europea, ha avviato infatti il processo di vendita per le quattro good bank, nate per decreto lo scorso novembre dalle ceneri delle quattro banche commissariate: Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti e Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara. Lo ha comunicato la stessa Banca d’Italia lo scorso 30 dicembre, precisando di aver selezionato con apposita gara Société Générale in qualità di advisor finanziario, Oliver Wyman in qualità di consulente strategico e lo Studio Chiomenti quale advisor legale.
“Il processo di vendita”, spiega la nota di Bankitalia , “verrà attuato in tempi brevi e sarà supervisionato dall’Unità di Risoluzione e gestione delle crisi della Banca d’Italia attraverso il Fondo di Risoluzione, un istituto previsto sia dal diritto europeo che da quello italiano, finanziato da contributi di tutto il sistema bancario italiano nel rispetto delle norme europee in materia di aiuti di Stato. Il processo sarà trasparente e non discriminatorio, esclusivamente finalizzato a massimizzare il ricavato nell’interesse delle aree economiche in cui le banche stesse sono radicate. Le attività delle quattro banche sono state ristrutturate per facilitare il processo di vendita: ogni ‘banca-ponte’ è capitalizzata al 9% delle attività di rischio ponderate; gli attivi problematici in sofferenza saranno trasferiti a un nuovo veicolo separato denominato REV spa, anch’esso capitalizzato dal Fondo di Risoluzione, cui verrà riconosciuto il ricavato della vendita o della gestione di quegli attivi. Le quattro banche, escludendo le attività problematiche in sofferenza, rappresentano nel complesso una quota di mercato di circa l’1 per cento dei depositi totali a livello di sistema, con un patrimonio netto complessivo di partenza di 1,8 miliardi di euro. La gestione operativa e commerciale delle banche è attualmente affidata a Consigli di Amministrazione appositamente designati, presieduti da Roberto Nicastro“.
Proprio Nicastro, nel corso di una conferenza stampa ad Arezzo il 30 dicembre, ha precisato che l’Unione europea preme perchè la cessione delle quattro banche salvate dal governo siano vendute in tempi brevi e l’obiettivo è di arrivarci “entro la primavera inoltrata”. Nicastro ha detto ai giornalisti che gli advisor hanno l’obiettivo di “realizzare il collocamento sul mercato entro la primavera inoltrata. Non sappiamo ancora se riguarderà le quattro banche in blocco o ciascuna in modo separato”. Una eventuale fusione tra i quattro istituti è una decisione che “potrebbe eventualmente competere a un partner che le rilevi in blocco, ma non rientra nel nostro mandato”. Il manager non ha dato indicazione sulle cifre e ha precisato che l’eventuale prezzo minimo dell’asta “sarà un’indicazione dell’advisor”.
Infine per la nuova Banca Etruria “attualmente sono una trentina le manifestazioni di interesse da gruppi italiani ed esteri” ha detto Nicastro, aggiungendo che non è stato deciso se Banca Federico del Vecchio, per la quale sono arrivate manifestazioni di interesse specifiche, sarà ceduta a parte: la decisione sarà presa “una volta completata una prima formale rilevazione degli interessi e quindi credo nel mese di febbraio”.
Il settore finanziario è particolarmente in fermento in Italia. A parte le quattro banche di cui sopra, infatti, ci sono sul mercato una serie di intermediari.
Nel credito al consumo i dossier aperti, sui quali sono in corsa anche fondi di private equity, sono quelli di Creditis (Banca Carige), BBVA Finanzia (BBVA) e Accedo (Intesa Sanpaolo), mentre nel risparmio gestito è in corso l’asta per Arca sgr e nel settore investment banking c’è sul mercato GE Capital Interbanca.
A brevissimo BeBeez pubblicherà un report su tutti i deal di private equity condotti nel settore in Italia e sui fondi internazionali più attivi nel comparto.