Industrial Stars of Italy 2, la seconda Spac quotata all’Aim e promossa da Attilio Arietti e Giovanni Cavallini (si veda altro articolo di BeBeez), ha annunciato sabato 25 febbraio un accordo per integrarsi con SIT spa, azienda di riferimento nella progettazione, produzione e commercializzazione di componenti per gli apparecchi a gas a uso domestico con sede principale a Padova (scarica qui il comunicato stampa).
SIT è controllata al 99,62% da SIT Technologies spa, a sua volta controllata interamente da Federico de’ Stefani, figlio di uno dei fondatori, che nel 2014 ha rilevato con una operazione di leverage buyout, il 56,7% del capitale sociale da altri membri della famiglia de’ Stefani, facendosi finanziare da Blackrock che ha sottoscritto un bond da 60 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Il restante 0,38% delle azioni di SIT è di proprietà di alcuni manager della società e verrà riacquistato dalla stessa prima dell’efficacia dell’integrazione con la Spac.
SIT Technologies non cederà azioni nell’ambito dell’operazione con la Spac. Industrial Stars of Italy 2 nel maggio del 2016 aveva raccolto 50,5 milioni di euro e tutte le risorse di Indstars 2 saranno destinate a un aumento di capitale. L’accordo quadro tra SIT e la Spac prevede che SIT, a seguito delle assemblee che si terranno entro il mese di maggio, incorpori la Spac e contestualmente si quoti sul mercato Aim Italia.
SIT, fondata nel 1953 da Pierluigi e Giancarlo de’ Stefani, è oggi uno dei principali operatori mondiali nei settori del riscaldamento domestico e dello smart gas metering concirca 2 mila dipendenti. Il gruppo industriale che fa capo a SIT è composto da 8 società produttive localizzate in Italia, Messico, Olanda, Romania e Cina, 2 società commerciali in Germania e Australia e 4 società operanti in qualità di agenzie in USA, Canada, Repubblica Ceca, e Argentina e ha realizzato nel 2015 ricavi totali per 264,1 milioni di euro, di cui circa il 75% all’estero, in circa 100 Paesi. Negli ultimi cinque anni, il gruppo ha registrato una crescita media annua del fatturato del 6% raggiungendo a fine 2015 un margine di ebitda di circa il 13%, con un debito finazniario netto di circa 156,5 milioni.
SIT sarà valorizzata 6,75 volte l’ebitda del 2016, mentre Indstars 2 sarà valorizzata in base al patrimonio netto, sostanzialmente rappresentato dalla sua liquidità e nell’intorno di 10 euro per azione. SIT raggrupperà le sue azioni così da ottenere una valutazione unitaria delle stesse tale che il rapporto di cambio con le azioni Indstars 2 sia di 1:1.
Nell’ambito del concambio SIT Technologies riceverà, tra l’altro, 250 mila performance shares, che potrà convertire in azioni ordinarie SIT nel rapporto di 1 a 5 fino a un massimo di 1,25 milioni di azioni ordinarie SIT, a condizione che al termine degli esercizi 2018 o 2019 siano raggiunti determinati obiettivi da parte del gruppo.
All’atto della fusione, verranno poi emessi gratuitamente a favore SIT Technologies 300.000 warrant aventi le medesime caratteristiche di quelli Indstars 2 in circolazione.
In base a tali parametri, ci si attende che la percentuale di flottante rappresentata dagli attuali investitori in Indstars 2 si collocherà da un minimo di circa il 20%, in caso di recesso pari al 30% del capitale di Indstars 2, fino ad un massimo di circa il 27% in caso di recesso nullo.
Nel contesto dell’Operazione Rilevante, SIT Technologies, inoltre, si è impegnata a convertire in capitale o in versamento a fondo perduto una porzione del Finanziamento Soci a favore di SIT Group per un importo di 8 milioni di euro, aumentando ulteriormente la sua patrimonializzazione. Questa operazione segue quella di aumento di capitale sociale già effettuata dalla stessa SIT Technologies nel luglio 2016 per 14 milioni.
Condizionatamente all’efficacia dell’Operazione Rilevante, e contestualmente alla stessa, è stato anche definito un nuovo accordo con gli istituti finanziatori del gruppo, a condizioni fortemente migliorative rispetto a quelle previste oggi.
Federico de’ Stefani, attraverso SIT Technologies, continuerà a mantenere un’ampia maggioranza di SIT, anche a seguito della quotazione e della piena conversione dei warrant
L’operazione è condizionata, tra l’altro all’approvazione da parte dell’assemblea di Indstars 2 e al mancato esercizio del recesso da parte di un numero di soci comportante per la società un esborso netto complessivo inferiore al 30% delle somme depositate sul conto corrente vincolato. È previsto che l’operazione di fusione si concluda entro il mese di luglio.
Indstars 2 è stata assistita dallo Studio Legale Gatti Pavesi e Bianchi, da Oaklins Arietti, Mazars, Baker Tilly Revisa e KPMG. SIT è stata assistita dallo Studio Chiomenti, da Buttignon, Zotti, Milan & Co. e da EY. UBI Banca agisce quale Nomad e Specialist di Indstars 2.