Building Energy, multinazionale italiana produttrice di energia da fonti rinnovabili, ha annunciato ieri di aver incassato 70 milioni di euro dal fondo di private equity cinese ZZ Capital International Limited, quotato a Hong Kong e dal suo socio di controllo Zhongzhi Capital. Obiettivo dell’operazione, scrive oggi MF Milano Finanza, è quello di quotarsi in borsa tra tre anni, probabilmente a Londra.
L’operazione, infatti, è stata strutturata prevedendo l’emissione di un bond convertendo a scadenza 3 anni, che verrà convertito obbligatoriamente a scadenza in equity della società, in via propedeutica all’ipo. Nel dettaglio, il bond da 100 milioni andrà a rifinanziare quello sottoscritto nel 2015 per 30 milioni di euro dal fondo The Three Hills e quotato all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana. Quel bond ha scadenza luglio 2020 e paga una cedola del 2%.
The Three Hills da parte sua sottoscriverà 30 milioni del nuovo bond, mentre i restanti 70 milioni saranno sottoscritti dai cinesi, con una quota marginale sottoscritta dai manager di Building Energy. Contestualmente i sottoscrittori del nuovo bond hanno anche acquisito il 10% della società, con The Three Hills che ha portato al 10% la sua quota del 7% che aveva acquisito nel 2015 contestualmente alla sottoscrizione del bond. Quanto ai cinesi hanno acquisito il 7%. Per contro, Synergo sgr, che nel giugno 2014 era salita al 32,2%, è scesa al 27% e i manager sono scesi in proporzione.
Nell’operazione Building Energy è stata affiancata dall’advisor Rothschild. Il bond è stato emesso da Building Energy 1 Holdings plc e quotato sul mercato londinese specializzato in debito, Tise (The International Stock Exchange).
Fabrizio Zago, amministratore delegato di Building Energy, e fondatore della società ne 2010 insieme ad alcuni manager provenienti da grandi utility dell’energia internazionali, ha spiegato a MF Milano Finanza che “l’operazione è stata condotta oggi su una valutazione pre-aumento di capitale di 150 milioni di euro, ma sulla base dei progetti che abbiamo attualmente in costruzione, la stima è che tra 3 anni la società possa valere 300-400 milioni”.
Con attività già in oltre 20 Paesi in tutto il mondo, il management team di Building Energy lavorerà a stretto contatto con ZZCI per espandere il proprio business in Cina e in altri mercati asiatici.
Con una pipeline complessiva in 24 Paesi di oltre 2.600 MW e asset generativi in costruzione nei prossimi due anni per oltre 700MW, Building Energy si posiziona come uno dei maggiori player nel panorama internazionale del settore dell’energia rinnovabile. Lo scorso febbraio Building Energy ha comprato il controllo di 4energia, trader energetico nato con l’obiettivo di acquistare energia elettrica da impianti di media e piccola dimensione e soddisfare le esigenze dei produttori di energia presenti sul mercato italiano
Building Energy ha chiuso il bilancio 2016 con ricavi consolidati rettificati di 25 milioni di euro da 28,2 milioni nel 2015 e con un ebitda rettificato negativo per 1,4 milioni da uno di -1,9 milioni nel 2015, a fronte di un debito finanziario netto di 91 milioni dai precedenti 34,9 milioni.
Nella relazione al bilancio consolidato 2016 è spiegato inoltre che nel corso dell’anno Building Energy Holding US, per finanziare ulteriori sviluppi in Nord America, ha siglato con il private equity Goldenset Capital Partner un accordo da 12 milioni di dollaro. Nel dettaglio, l’accordo prevede la contribuzione in due tranche da parte di Energy Holding US dei 43 MW di progetti solari ed eolici operativi a fine 2016 e inizio 2017 in una Holdco di nuova costituzione, mentre il il fondo Alliance North Sky Capital II gestito da Goldenset Capital Partner , che contribuirà con 12 milioni di dollari per l’acquisto di azioni privilegiate di nuova emissione da parte della Holdco stessa. Tale Holdco sarà controllata interamente da BEHUS che ne detiene il 100% di azioni ordinarie di classe B, mentre il fondo detiene il 100% di azioni di classe A privilegiate.