Il controllo di FBS spa, servicer di Npl fondato da Paolo Strocchi, passerà nelle mani di Banca Ifis (scarica qui il comunicato stampa).
La banca veneta quotata a Piazza Affari acquisterà infatti il 90% di FBS per 58,5 milioni di euro, mentre Strocchi resterà nel capitale con il 7,5% e i manager Elena Ruo e Giorgio Fedocci manterranno complessivamente il 2,5%. Banca Ifis è stata supportata nell’operazione dallo Studio Legale Clifford Chance, mentre gli azionisti di FBS sono stati assistiti da Lazard come advisor finanziario e dallo Studio Legale Grande Stevens.
Si tratta solo dell’ultima operazione di m&a di una lunga serie che ha caratterizzato il panorama italiano del settore negli ultimi anni. Per una panoramica dei deal, clicca qui.
La valutazione complessiva di FBS, circa 65 milioni, calcolata per il 100%, è dunque più bassa di quella che circolava lo scorso autunno. Allora si parlava di circa 80 milioni di euro cioé 10 volte l’ebitda stimato del 2017 (multiplo al quale stava passando di mano il servicer CAF, poi ceduto da Lone Star a Lindorff-Intrum, si veda altro articolo di BeBeez). In realtà, poi, l’ebitda 2017 di FBS è stato più alto, cioé circa 10 milioni di euro, ma il multiplo di valutazione è stato più basso. In ogni caso FBS ha chiuso l’anno con numeri molto buoni e in particolare con un utile netto d’esercizio salito a 5,6 milioni (da 2,1 milioni nel 2016), un patrimonio netto consolidato di 17 milioni di euro e una posizione finanziaria sostanzialmente azzerata.
Nel contesto dell’operazione, oltre alla piattaforma di servicing, Banca Ifis acquisisce anche il portafoglio proprietario misto (secured e unsecured) del valore nominale di circa 1,28 miliardi di euro, corrispondente a oltre 45 mila debitori per un ticket medio di circa 28mila euro. Integrando FBS, Banca Ifis supera i 14 miliardi di portafoglio deteriorato di proprietà e gestisce un controvalore pari a ulteriori 7 miliardi di crediti di terzi, portando il portafoglio gestito ad oltre 20 miliardi (si veda qui anche la presentazione dei risultati trimestrali di Banca Ifis). Si materializza così una piattaforma congiunta composta da circa 400 addetti, che coinvolge oltre 200 studi legali e quasi 300 professionisti.
FBS, che vanta un’esperienza ultradecennale nella gestione del credito bancario e ipotecario, opera nella sede principale di Milano e nelle filiali operative di Ravenna e Bari. Dopo l’operazione verrà mantenuto tutto l’organico di FBS di circa 127 persone.
FBS è dotata di rating sia da parte di Fitch (RSS2+/CSS2+/ABSS2), sia da Standard&Poor’s (“Above Average as special servicer of residential and commercial mortgages” e “Above Average as special servicer of consumer finance”).
“Negli ultimi due anni abbiamo ricevuto diverse proposte di partnership da parte di operatori esteri e non. Abbiamo sempre creduto che la risposta al grande tema degli Npl, non ancora risolto nel nostro Paese, dovesse arrivare dall’Italia; un’operazione di sistema per il sistema. Grazie a Banca Ifis si concretizza una opportunità tutta italiana di unire il capitale di una banca privata con l’esperienza di gestione italiana di un provider qualificato come FBS”, ha commentato Strocchi.
“Prende forma la prima piattaforma integrata di investimento e asset management nel mercato italiano degli NPL, in grado di offrire un servizio completo, di sola gestione o investimento o un mix delle due, in tutte le categorie del credito deteriorato, dal più frazionato unsecured consumer fino al real estate, passando per il corporate”, ha commentato Giovanni Bossi, amministratore delegato di Banca Ifis, aggiungendo che l’integrazione con FBS dota il gruppo Banca Ifis “della migliore competenza nella gestione del credito con sottostante real estate e corporate, che si affianca all’eccellenza già presente in banca nei crediti unsecured, in un contesto di servizi specialistici ma integrati per la prima volta in un unico attore”.
Si tratta solo dell’ultima operazione di m&a di una lunga serie
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