Saxa Gres spa, produttore innovativo di piastrelle che ha sviluppato un processo industriale in grado di trasformare i residui di un inceneritore nella produzione di piastrelle di gres porcellanato spessorato per interni ed esterni, oltre che sampietrini green per pavimentare le strade delle città, ha emesso un nuovo prestito obbligazionario battezzato “Grestone Bond” per un massimo di 75 milioni di euro. Al momento sono stati collocati bond per 24,9 milioni di euro.
Il bond, che ha scadenza luglio 2023 e paga una cedola del 7%, è garantito, fra l’altro, da ipoteche, privilegi speciali, pegno su brevetti e su azioni ed è stato quotato al Third Market di Vienna, così come era stato per i precedenti due bond, che sono stati poi oggetto di un’offerta privata di scambio con il nuovo bond e che sono stati quindi annullati.
A dicembre 2016, infatti, Saxa Gres aveva collocato un minibond da 5 milioni di euro (scadenza dicembre 2021 e cedola 7%), che faceva seguito a un primo minibond da 14 milioni di euro (a scadenza dicembre 2017 e cedola 10%), collocato nel dicembre 2015 e la cui scadenza era stata successivamente allungata di tre anni al dicembre 2020. Nella strutturazione dell’offerta di scambio e nell’emissione del nuovo bond Saxa Gres è stata affiancata sul piano legale da DLA Piper.
Il precedente bond al 2021 era stato emesso per finanziare l’acquisizione di due nuove linee produttive ed era garantito da un pegno non possessorio sui macchinari. Si era trattato di uno tra i primi pegni di questo tipo costituiti in Italia, dopo l’entrata in vigore della norma introdotta dal governo con il decreto legge varato nel 2016 in materia di procedure esecutive e concorsuali. L’istituto del pegno non possessorio prevede infatti che il debitore che dà in pegno un bene mobile destinato all’esercizio dell’impresa (per esempio un macchinario) possa continuare a utilizzarlo nel processo produttivo, mentre nell’ordinamento precedente perdeva l’uso del bene gravato da pegno.
I capitali raccolti con i due minibond avevano permesso alla società di uscire dalla procedura di concordato preventivo e di intraprendere il processo di ripartenza sotto la guida tecnica e commerciale del vicepresidente Francesco Borgomeo, a capo di Irses, Istituto di Ricerca fondato dal padre e da lui trasformato in società di consulenza specializzata in riconversioni industriali, dismissioni e rilancio di siti e aree in crisi. A promovere il progetto Saxa Gres è stato Daniele Bartoccioni Menconi, presidente e cfo della società ed ex manager di Mediobanca a Londra, che ha fondatola società di advisory e investimento Flexagon Capital Solutions. Bartoccioni ha avviato come principal e manager l’operazione di ristrutturazione di Saxa Gres, strutturando i due minibond che la società ha emesso e venduto a primari fondi anglosassoni e a family office italiani.
Saxa Gres è ripartita nel settembre 2016 nella produzione di piastrelle in gres porcellanato spessorato nella fabbrica ex Marazzi Sud di Anagni (Frosinone) riassumendo 80 persone al servizio di un innovativo processo produttivo che utilizza parte del materiale inerte proveniente dal termovalorizzatore di San Vittore. Il progetto industriale è stato oggetto di un’odissea burocratica durata anni, perché il processo di produzione innovativo con utilizzo di ceneri pre-trattate non era previsto dalle norme vigenti nella regione Lazio, che non lo vietano, ma nemmeno lo prevedono (a differenza di altre regioni italiane). Così il via libera della Regione Lazio si è fatto attendere 800 giorni.
Il nuovo prestito obbligazionario è volto a finanziare l’avvio di un innovativo processo di economia circolare, al fine di attuare una strategia di diversificazione ed espansione dell’azienda sui mercati europei e la creazione di un grande polo della ceramica Made in Italy.
Saxa Gres è infatti una delle società più innovative in Italia nella produzione di piastrelle e materiali per la pavimentazione. Saxa Gres si è dotata di processi produttivi improntati alla riqualificazione e valorizzazione di materiali inerti, sottratti allo smaltimento e integrati nel prodotto.
Nel quadro di questo progetto, l’azienda ha acquisito nel febbraio 2018 lo stabilimento della ex Ideal Standard situato nel vicino comune di Roccasecca, nel contesto di un progetto di riconversione condiviso con Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lazio e Invitalia e attuato tramite la creazione di una partecipata al 100%, la Saxa Grestone spa.