Dal 1° marzo 2020 le banche italiane inizieranno formalmente a utilizzare la tecnologia basata sui registri distribuiti (DLT) per la tenuta dei conti reciproci tra banche per quanto riguarda la spunta interbancaria. Lo ha annunciato ieri l’ABI , sottolineando che si tratta di un nuovo passo avanti nell’uso concreto della blockchain (si veda il comunicato stampa).
La spunta interbancaria è il procedimento che verifica la corrispondenza delle attività che interessano due banche diverse, ad esempio operazioni effettuate fra due clienti di due istituti, e riguarda la riconciliazione dei flussi e delle operazioni che generano scritture sui conti reciproci in Italia e la gestione dei sospesi.
L’applicazione della blockchain alla spunta interbancaria avviene a valle del lancio dello Spunta Project, annunciato nel giugno 2018 da ABI (si veda altro articolo di BeBeez) e che aveva visto un nuovo test tecnico lo scorso aprile per verificare la robustezza della piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi sono 200 gli istituti di credito coinvolti, dopo che inizialmente al progetto aveva partecipato un primo gruppo di 14 banche italiane (Banca Mediolanum, Mps, Banca Sella, Bnp Bnp Paribas, Banca Popolare di Sondrio, Banco Bpm, CheBanca!, Credito Emiliano, Crédit Agricole, Credito Valtellinese, Iccrea Banca, Intesa Sanpaolo, Nexi Banca e Ubi), coordinate da AbiLab, che per prime avevano sperimentato sul processo di spunta l’utilizzo della piattaforma Corda del consorzio R3, la società di software, con sede a Londra e New York, partecipata da alcune delle principali istituzioni finanziarie globali per sviluppare applicazioni commerciali con tecnologia blockchain. Il tutto con la collaborazione di Ntt Data per lo sviluppo applicativo e di Sia come fornitore dell’infrastruttura di nodi (si veda altro articolo di BeBeez).
A partire dal 1° marzo 2020, dunque, sarà attuato il passaggio graduale dalla Spunta tradizionale a quella basata sulla tecnologia Dlt blockchain. Le basi della nuova operatività delle banche saranno: visibilità completa dei movimenti propri e della controparte; rapidità nella gestione dei flussi relativi ai conti reciproci, con riconciliazione su base giornaliera invece che mensile; condivisione delle regole di spunta dei movimenti in modo simmetrico tra le banche controparti; gestione integrata delle comunicazioni e dei processi in caso di sbilancio.
Secondo l’ultimo Rapporto ABI Lab 2019, la blockchain è applicata in banca soprattutto sui trasferimenti intra e interbancari (42% delle banche), proprio sulla spinta dello Spunta Project. Alcune banche stanno poi lavorando all’applicazione della blockchain e Dlt ai servizi di notarizzazione (27%), con l’inserimento nel processo di un documento in modo da certificarne l’esistenza, e al trade finance (23%), relativo al supporto per i pagamenti alle imprese. Su quest’ultimo fronte a fine marzo Unicredit ha eseguito la prima transazione commerciale in Italia sfruttando la tecnologia blockchain tramite la piattaforma we.trade (si veda altro articolo di BeBeez). Seguono tra i campi di applicazione l’identificazione del cliente (KYC) e il credito finalizzato.