La Banca Europea degli Investimenti (Bei) ha erogato 600 milioni di euro all’anno negli ultimi tre anni in venture debt alle pmi europee (si veda qui il comunicato stampa). E gli investimenti del programma sono destinati a proseguire. Lo ha detto chiaro nei giorni scorsi a Milano Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei in un incontro per presentare agli imprenditori i servizi della banca.
Il programma oggi ha erogato 1,9 miliardi di euro a 90 aziende innovative europee soprattutto nei settori life science, robotica e intelligenza artificiale. Solo un’azienda italiana sinora ha incassato un finanziamento da questa piattaforma. Si tratta di Newron, che nell’ottobre 2018 ha ricevuto 40 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa)
I fondi sono destinati a società europee, con meno di 3 mila dipendenti, che abbiano già raccolto del capitale sul mercato per il progetto innovativo per il quale chiedono il sostegno della Bei, che può essere compreso tra 7,5 e 50 milioni di euro e può coprire al massimo il 50% dei costi in programma. Il rimborso può avvenire su un arco di tempo compreso tra i 5 e i 7 anni, mentre l’erogazione avverrà nel corso dell’anno. I fondi sono erogati sotto forma di venture debt, che coniuga i vantaggi dei prestiti a lungo termine con la possibilità di sostenere società con alti livelli di innovazione e di rischio. Grazie a essi, la Bei prevede di innescare 16 miliardi di euro in investimenti privati in E&S e oltre 25 mila posti di lavoro qualificati a livello europeo.
Rispetto agli Stati Uniti, il mercato del venture financing in Europa è molto più piccolo: si parla di un totale equivalente di 90 miliardi di euro contro solo 21 miliardi di euro, ha calcolato la Bei, sottolineando inoltre che il mercato del venture debt pesa per il 15% sul totale del venture financing negli Usa, mentre in Europa vale solo il 5%.
In tema di venture capital e finanziamento all’innovazione, la Bei nell’ottobre 2017 ha investito in Itaia 21,65 milioni di euro nel Fondo Italia Venture I, gestito da Invitalia Ventures sgr (si veda altro articolo di BeBeez), mentre tramite il Fei ha lanciato nel 2016 insieme a Cdp una piattaforma di investimento da 200 milioni di euro destinata al trasferimento tecnologico, battezzata ITATech (si veda altro articolo di BeBeez), che a oggi ha chiuso già quattro investimenti per un totale di 160 milioni di euro impegnati: 40 milioni ciascuno in Progress Tech Transfer, in Vertis Venture 3 Technology Transfer di Vertis sgr; nel fondo dedicato al biotech italiano, con focus su startup specializzate nella lotta alle malattie genetiche rare, lanciato dal colosso del venture capital francese Sofinnova, con la charity biomedica Telethon come advisor; e in Poli360, il fondo lanciato da 360 Capital Partners per sostenere l’innovazione tecnologica prodotta dalle competenze del Politecnico di Milano.
Nel luglio 2018 Cdp e Fei avevano annunciato il lancio del fondo Caravella, che punta a sostenere finanziariamente i business angel che investono parte delle proprie risorse personali start up italiane, con particolare focus nella loro fase d’avvio, e in pmi innovative per supportare i loro investimenti in innovazione e sviluppo (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel 2017, poi, era partita la Alpine Growth Investment Platform (AlpGIP), il primo fondo macroregionale cofinanziato dal Fondo Europeo per gli Investimenti (20,6 milioni di euro), nato dall’accordo tra Regione Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano (27,5 milioni, di cui 15 la Lombardia), con l’obiettivo di sostenere l’innovazione di tutta la macroregione alpina e in particolare di aiutare le pmi ad alto potenziale innovativo, investendo sia direttamente nelle aziende sia sottoscrivendo quote di fondi di private equity e venture capital dedicati (si veda altro articolo di BeBeez).
Infine, c’è da segnalare il fondo Amuf (Asset management umbrella fund), gestito dal Fei e dedicato a investimenti in fondi di private equity e venture capital focalizzati sulle pmi europee non quotate (si veda altro articolo di BeBeez).