Il tribunale di Roma ha ammesso alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale diretta il contractor italiano quotato a Piazza Affari Astaldi (si veda il comunicato stampa). La società aveva depositato lo scorso 14 febbraio piano concordatario e domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale, ai sensi degli artt. 160, 161 e 186-bis della Legge Fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez). Il tribunale ha ritenuto attuabili il piano e la proposta concordataria aggiornati dalla società nel giugno scorso (si veda altro articolo di BeBeez), in conformità all’offerta irrevocabile di Salini Impregilo, confermata la scorsa settimana (si veda altro articolo di BeBeez).
Il salvataggio e rilancio di Astaldi rientra nel più ampio Progetto Italia di Salini Impregilo, un’operazione di consolidamento del settore nazionale delle grandi opere e delle costruzioni in difficoltà, che vedrà come anchor investor Cassa Depositi e Prestiti. Progetto Italia permetterà in generale al settore delle costruzioni, che rappresenta circa l’8% del Pil nazionale, di rafforzarsi, riavviando numerose opere bloccate e mettendo in sicurezza quelle pianificate per il prossimo triennio.
Contestualmente, il tribunale di Roma ha autorizzato Astaldi a contrarre nuova finanza in prededuzione per un massimo di 125 milioni di euro per supportare le sue esigenze finanziarie fino all’omologa del concordato, oltre a linee di credito per un massimo di 384 milioni di euro. L’adunanza dei creditori è stata fissata per il 6 febbraio 2020. Per la redazione della proposta concordataria, la società è stata assistita dagli advisor Prof. Enrico Laghi, Studio Annoni, Studio Di Gravio, Studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, EY Advisory e Rothschild & Co.
Astaldi, insieme a 4 società turche (Nurol, Özaltin, Makyol, Göçay), ha appena completato in 6 anni e mezzo (con 10 mesi di anticipo rispetto al termine previsto dei lavori), l’Autostrada Gebze-Orhangazi-Izmir. Si tratta di un progetto da oltre 7 miliardi di dollari di investimento, che ha portato alla realizzazione in regime di BOT (Build, Operate, Transfer) di 426 chilometri di nuova autostrada, con un periodo di gestione di 21 anni. Grazie alla nuova autostrada, i tempi di percorrenza tra Gebze e Izmir si dimezzano da 8 a 3,5 ore. Il governo turco ha inaugurato l’ultima tratta dell’autostrada il 5 agosto scorso (si veda qui il comunicato stampa).
Negli ultimi anni, Astaldi ha completato il Terzo Ponte sul Bosforo (più largo e più lungo ponte sospeso al mondo), sempre in Turchia, e attualmente è impegnata nella realizzazione del Ponte di Braila in Romania, un ponte sospeso per l’attraversamento del Danubio del valore di circa 435 milioni di euro. Nel maggio scorso, Astaldi e il suo partner turco avrebbero ripreso le trattative per la concessione del ponte sul Bosforo a un consorzio guidato da China Merchants Group, stando a quanto riferisce Bloomberg. Astaldi detiene una partecipazione del 33% della società di gestione con il partner turco IC Yatirim Holding. La sua quota a bilancio vale 350 milioni, che Astaldi spera di ricavare vendendo la partecipazione in modo da rimborsare parzialmente i creditori (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Gruppo Astaldi è uno dei principali contractor in Italia e tra i primi 25 a livello europeo nel settore delle costruzioni, in cui opera anche come promotore di iniziative in project financing. Quotato in Borsa dal 2002, è attivo da 90 anni a livello internazionale, opera nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture pubbliche e grandi opere di ingegneria civile, prevalentemente nei comparti delle infrastrutture di trasporto, degli impianti di produzione energetica, dell’edilizia civile e industriale, del facility management, impiantistica e gestione di sistemi complessi. Opera in Italia, Europa e Turchia, Africa (Algeria), America del Nord (Canada, USA), America Latina e Far East (Indonesia, India). A fine 2018 l’indebitamento netto di Astaldi era salito a 2,05 miliardi di euro, contro gli 1,86 miliardi di fine settembre a causa delle escussioni di garanzie subite dal gruppo. Il debito comprende il prestito ponte di Fortress Investment da 75 milioni erogato nel febbraio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).