La biotech italo-americana Genenta Science ha incassato un round da 13,2 milioni di euro, guidato dal private equity cinese Qianzhan Investment Management e da Fidim, la holding della famiglia Rovati, ex proprietaria del gruppo farmaceutico Rottapharm (si veda qui il comunicato stampa).
Qianzhan Investment Management è una società cinese di investimenti privati con sede a Shanghai che opera nel trading di future, di azioni e nel private equity. Ha stanziato 720 milioni di dollari per investimenti in private equity e venture capital nelle lifescience e nel tech, investendo in Cina, Stati Uniti ed Europa. La società ha investito per esempio in Tencent Music, Wuhan Hiteck, Capella Therapeutics e Denovo Biopharma.
Qianzhan sarà rappresentata nel conisiglio di amministrazione di Genenta da Jing “Akira” Liu, medico e responsabile degli investimenti in venture capital biotech, mentre Fidim sarà rappresentata da Lucio Rovati, ceo e cso di Rottapharm Biotech. Fidim, infatti, quando nel luglio 2014 ha ceduto Rottapharm alla svedese Meda per 2,2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez), ha mantenuto le attività di R&S concentrate in Rottapharm Biotech. Nel 2016, Meda è stata acquisita poi da Mylan.
A quest’ultimo round di Genenta hanno partecipato anche due investitori dei precedenti round: la famiglia Bormioli (che aveva già investito nella biotech Advanced Accelerator Applications, acquisita poi da Novartis) e la famiglia Fumagalli (ex proprietaria di Candy, poi ceduta ai cinesi di Haier Group). Elite spa, la società controllata dal gruppo Borsa Italiana, che gestisce l’omonima community di pmi, di cui Genenta fa parte, ha promosso la raccolta di capitale in quest’ultimo round tramite la piattaforma Elite Club Deal (si veda altro articolo di BeBeez).
Si tratta del terzo round per la società, dopo quello da 6,2 milioni di euro del gennaio 2015, grazie a un gruppo di investitori privati raccolti da Banca Esperia (allora gruppo Mediolanum e Mediobanca) tra i suoi clienti del private banking (si veda altro articolo di BeBeez) e il round da 7 milioni di euro del settembre 2017, guidato da investitori privati italiani, inglesi e svizzeri, family office e business angel (si veda altro articolo di BeBeez). Grazie all’ultimo round, la società ha raccolto quindi in totale 30 milioni di euro.
Genenta Science è stata fondata nel 2014 dall’amministratore delegato Pierluigi Paracchi, insieme a Luigi Naldini, direttore della Divisione di Medicina rigenerativa, cellule staminali e terapia genica, oltre che direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget), e a Bernhard Gentner, ematologo e medico ricercatore presso l’Ospedale San Raffaele, oltre che dallo stesso ’Ospedale San Raffaele. Ha sede a Milano e un ufficio presso il laboratorio Alexandria Center’s LaunchLabs a New York. La società sta sviluppando terapie contro il cancro basate sulle cellule staminali ematopoietiche. Contestualmente al round, Genenta Science ha annunciato di aver ottenuto il via libera per due studi clinici di fase I/II in pazienti affetti da mieloma multiplo a ricaduta precoce a seguito di una terapia di prima linea, oltre che in persone cui è appena stato diagnosticato un glioblastoma multiforme.
“Genenta sta crescendo in un ambiente che riunisce grandi scienziati e medici qualificati. Fin dall’inizio, abbiamo deciso di far leva sulla precedente esperienza di successo di SR-TIGET nel portare terapie geniche per malattie raren nella clinica e al mercato. Mantenendo il pieno controllo del progetto, potremo orientarci al meglio verso il nostro obiettivo e creare la massimo valore possibile prima di passare a cedere licenze, a operazioni di m&a o alla quotazione in Borsa”, ha commentato Paracchi.
Con il completamento del primo round, erano entrati nel consiglio di amministrazione d della società Roger Abravanel (ex McKinsey) e Gabriella Camboni, fondatrice di Eos, Ethical Oncology Science, un’altra startup del mondo delle biotecnologie, ceduta dal fondo Principia I di Quantica sgr allora di Paracchi a novembre 2013 al gruppo Usa Clovis Oncology per 420 milioni di dollari, la migliore exit di sempre di un fondo di venture capital italiano. Con il secondo round, invece, era entrato a far parte del Cda della società Guido Guidi, che è stato a capo del Pharma per la regione Europa e della divisione Oncology Europa di Novartis, dove ha sviluppato e lanciato una serie di prodotti di grande successo (come Cosentyx, Entresto, Lucentis, Gilenya, Xolair, Ultibro, Seebri, Galvus, Exforge, Zometa, Femara e Glivec). Mentre era entrato a far parte del Scientific Advisory Board, guidato da Naldini, Kenneth C. Anderson, che dirige a sua volta il Lebow Institute for Myeloma Therapeutics e il Jerome Lipper Myeloma Center al DanaFaber Cancer Institute, è Kraft Family Professor of Medicine alla Harvard Medical School e President Elect dell’American Society of Hematology.