E’ da 6,057 miliardi di euro il portafoglio di Npl in via di cartolarizzazione da parte di Unicredit con tranche senior garantita da Gacs. Lo si legge nel report diffuso nei giorni scorsi dall’agenzia tedesca Scope Ratings che assegna i rating preliminari alle tre tranche di titoli emessi dall’spv Prisma srl (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione era attesa da fine settembre, ma allora si era parlato di una cartolarizzazione di un portafoglio da 5 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto riferito da Scope Ratings, il portafoglio include crediti deteriorati garantiti (64%) e non (36%), concessi ai privati. I prestiti garantiti sono assistiti prevalentemente da ipoteche di primo grado su immobili residenziali (90,2% del valore degli immobili), mentre la restante parte (9,8%) è costituita da immobili commerciali, terreni e altre tipologie di immobili. Gli immobili sono ben distribuiti su tutto il territorio nazionale, con quote analoghe nel nord (37,1%), centro (24,2%) e sud (38,6%).
Prisma ha emesso un totale di 1,32 miliardi di euro di titoli asset backed per un prezzo medio, quindi pari al 21,8% del nominale. In particolare si tratta di 1,210 miliardi di euro di notes di classe A senior, con rating BBB+; di 80 milioni di euro di notes di classe B mezzanine con rating B-; e di 30 milioni di euro di notes di classe J junior senza rating. Le classi A e B pagheranno un tasso variabile pari al tasso euribor a sei mesi, più un margine rispettivamente dell’1,5% e del 9%. Il capitale e gli interessi di classe J sono subordinati al rimborso delle obbligazioni senior e mezzanine. Per Unicredit questa sarebbe la seconda maggiore cessione dopo il progetto Fino lanciato nel 2017, del valore di 17,7 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
La banca ha altre operazioni in corso sul fronte Npl: nell’agosto scorso ha inviato a un ristretto numero di investitori i teaser per la cessione di un portafoglio di crediti unlikely to pay denominato Project Dawn del valore lordo di un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre, a inizio giugno Unicredit ha annunciato l’avvio della seconda fase del programma Sandokan con la sigla dell’accordo per affidare la gestione e le attività di special servicing relative al portafoglio di crediti unlikely to pay immobiliari battezzato Sandokan 2 a Pimco, Gwm e Arec (Aurora Recovery Capital) per un importo massimo di 2 miliardi di euro, da cedere in più tranche successive (si veda altro articolo di BeBeez). E’ sempre di Unicredit una delle maggiori operazioni attese nei prossimi mesi: la banca infatti ha deciso di mettere sul mercato parte di un portafoglio di Utp da 13,3 miliardi di euro e concedere un mandato di gestione sull’altra parte (si veda altro articolo di BeBeez), sulla falsariga dell’accordo che Intesa Sanpaolo ha stretto con Prelios sgr in relazione a un portafoglio complessivo da 10 miliardi di Utp.
Nel settembre scorso Unicredit ha annunciato la cessione di altri 730 milioni di euro di crediti in sofferenza a un veicolo di cartolarizzazione di Illimity (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta del cosiddetto portafoglio Matera, costituito da posizioni corporate secured garantite prevalentemente da asset industriali e commerciali, che inizialmente doveva avere un perimetro più ampio, si parlava di 750 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Contestualmente Jose Brena, Head of non-core asset management, aveva confermato gli obiettivi di riduzione degli Npl della banca nel corso dell’ottava edizione dell’Npl Meeting, organizzato a Venezia da Banca Ifis il 26 e 27 settembre scorsi (si veda altro articolo di BeBeez): “Il nostro amministratore delegato ci ha chiesto di arrivare vicino a 10 miliardi a fine anno, ci arriveremo, in un modo o nell’altro“. L’ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier, commentando a inizio agosto i risultati semestrali del gruppo bancario, aveva detto infatti: “Le esposizioni creditizie deteriorate lorde della banca non core sono state drasticamente ridotte e alla fine del 2019 si assesteranno vicine ai 10 miliardi di euro, ben al di sotto del nostro obiettivo iniziale Transform 2019” (si veda altro articolo di BeBeez), ribadendo quanto già dichiarato nella call con gli analisti a commento della trimestrale. Già allora Mustier aveva chiarito infatti che gli Npl non core dovrebbero scendere significativamente oltre l’obiettivo del 2019 di 14,9 miliardi, verso i 10 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
Alla fine dello scorso giugno i crediti deteriorati lordi di gruppo erano scesi a 34,4 miliardi (dai 37,6 miliardi di fine marzo) con l’NPE ratio lordo che è così sceso al 7% (dal 7,6%), con un tasso di copertura del 61% (dal 61,7% ). Le esposizioni deteriorate core erano scese a 18,7 miliardi (da 19,8 miliardi), con un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 3,9% (dal 4,2%) con un tasso di copertura al 56,7% (dal 58,1%). I crediti deteriorati lordi non core erano invece scesi a 15,7 miliardi (da 17,7 miliardi) con un tasso di copertura del 66% (dal 65,8%).