CrowdFundMe, il portale di equity crowdfunding italiano quotato all’Aim Italia dal marzo scorso (si veda altro articolo di BeBeez), è pronto a collocare agli investitori retail anche obbligazioni. A tal fine, ha appena presentato una istanza per il collocamento dei titoli di debito a Consob (si veda qui il comunicato stampa). CrowdFundMe intende dunque aprire un nuovo canale di business, che diventerà centrale per la strategia di crescita del 2020.
La società a fine ottobre è entrata nel registro dei listing sponsor di ExtraMOT Pro3, il segmento obbligazionario di Borsa Italiana dedicato alle società non quotate per emissioni fino a 50 milioni di euro ciascuna (si veda qui il comunicato stampa). Oltre a ad affiancare le aziende nell’emissione dei titoli di debito (mercato primario), CrowdFundMe potrà anche quotarli e seguire l’emittente per tutta la durata dello strumento (mercato secondario). Entro 45 giorni, salvo eventuali ulteriori richieste da parte di Consob, CrowdFundMe potrà quindi offrire a una parte dei suoi investitori retail anche titoli obbligazionari, come specificato nel nuovo Regolamento sull’equity crowdfunding, ribattezzato Regolamento sulla raccolta di capitali tramite portali on-line (si veda altro articolo di BeBeez).
A oggi CrowdFundMe è l’unica piattaforma di equity crowdfunding a essere direttamente presente nel registro dei listing sponsor di ExtraMot Pro3. Tuttavia nell’elenco è presente anche Frigiolini&Partners Merchant, società specializzata nell’advisory per la strutturazione di minibond e che controlla la piattaforma di equity crowdfunding Fundera.
Tutto è nato dal fatto che la Legge di Bilancio 2019 ha introdotto la possibilità per le piattaforme di ospitare campagne di raccolta di strumenti di debito emessi da pmi, sebbene sottoscrivibili soltanto da investitori professionali, a differenza di quanto è invece previsto per le quote di capitale in offerta nelle campagne di raccolta di capitale di rischio (si veda altro articolo di BeBeez). La Legge di Bilancio ha introdotto in particolare il nuovo comma 1-ter all’articolo 100-ter del TUF, che prevede che la sottoscrizione di obbligazioni o di titoli di debito sia riservata agli investitori professionali e a particolari categorie di investitori eventualmente individuate dalla Consob e sia effettuata in una sezione del portale diversa da quella in cui si svolge la raccolta del capitale di rischio. Consob, ha pubblicato lo scorso 20 giugno, per consultazione pubblica, una proposta di modifica del Regolamento sull’equity crowdfunding per recepire le novità normative introdotte dalla Legge di Bilancio 2019; in particolare, la possibilità per le piattaforme di ospitare campagne di raccolta di strumenti di debito emessi da pmi (si veda qui altro articolo di BeBeez). A valle della consultazione, Consob ha modificato il regolamento (si veda qui altro articolo di BeBeez).
Consob nella nuova versione dell’art. 24 comma 2-quater del Regolamento ha precisato quindi che i gestori dei portali di raccolta di capitali online dovranno assicurasi che “la sottoscrizione di obbligazioni e titoli di debito sia riservata, nei limiti stabiliti dal codice civile (e quindi escludendo le srl, ndr), oltre che agli investitori professionali, ai soggetti indicati al comma 2 (incubatori, fondazioni bancarie e investitori professionali su richiesta, ndr), e ai soggetti di seguito indicati:
a) investitori non professionali che hanno un valore del portafoglio di strumenti di cui al Testo Unico, inclusi i depositi di denaro, superiore a duecentocinquanta mila euro;
b) investitori non professionali che si impegnano ad investire almeno centomila euro in un’offerta, nonché dichiarino per iscritto, in un documento separato dal contratto da stipulare per l’impegno a investire, di essere consapevoli dei rischi connessi all’impegno o all’investimento previsto;
c) investitori non professionali che effettuano l’investimento nell’ambito della prestazione del servizio di gestione di portafogli o di consulenza in materia di investimenti”.