Dopo la chiusura della vendita a MEC3–Optima spa del ramo d’azienda I&P di Pernigotti, con il marchio Pernigotti Maestri Gelatieri e le relative strutture commerciali e produttive (si veda altro articolo di BeBeez), l’imprenditore Giordano Emendatori ha chiesto al Tribunale di Milano il sequestro del ramo d’azienda I&P dei gelati dell’azienda dolciaria, oggi controllata dalla turca Toksöz. La richiesta di Emendatori era per un sequestro “inaudita altera parte”, cioé senza un contraddittorio tra le parti: cosa che il Tribunale non ha concesso, fissando invece la prima udienza sulla vicenda per il prossimo 14 gennaio (si veda qui Radiocor).
Emendatori aveva chiuso nell’agosto scorso un accordo per rilevare il ramo d’azienda, ma poi la trattativa si era arenata (si veda altro articolo di BeBeez) e nell’ottobre scorso il ramo I&P di Pernigotti era stato appunto venduto a MEC3–Optima spa, leader mondiale nella produzione di ingredienti per il gelato, controllata dal fondo di private equity Charterhouse che ha già in portafoglio altri marchi della gelateria (si veda altro articolo di BeBeez).
I legali di Emendatori contestano ora a Pernigotti di avere violato le negoziazioni, “agendo in smaccata violazione del dovere di buona fede” trattando con Optima in modo “occulto” e per “finalità puramente opportunistiche”, ovvero strappare un prezzo migliore per l’asset. Inoltre, accusano Pernigotti di aver provocato “premeditatamente il mancato avveramento delle condizioni sospensive” necessarie per firmare invece il closing con Emendatori. Da queste argomentazioni nasce la richiesta, da parte dei legali di Emendatori, di sequestro cautelativo del ramo d’azienda I&P, del marchio Pernigotti-Maestri Gelatieri Italiani e dei documenti legati alla transazione tra Optima e Pernigotti, che avrebbe infatti trattato in parallelo con il successivo acquirente mentre era già stato firmato l’accordo preliminare con Emendatori ed era ormai imminente la firma del contratto definitivo, prevista per il 30 settembre scorso. Inoltre, Emendatori ha citato in giudizio Pernigotti per svariati milioni di euro, pari ai mancati ricavi dell’acquisizione del ramo d’azienda I&P. Il Tribunale “si pronuncerà il 14 gennaio dopo aver ascoltato anche i legali della Pernigotti. Comunque vada, si aprirà un causa legale che andrà avanti per anni, un po’ come è avvenuto tra Berlusconi e De Benedetti per la Mondadori”, ha spiegato sabato scorso Emendatori al quotidiano La Stampa.
Da parte sua Pernigotti ribadisce “di aver sempre operato nella trattativa in oggetto nella piena correttezza e nel rispetto degli obblighi contrattuali sottoscritti Inter partes, purtroppo viceversa ripetutamente violati da Emendatori” e quindi confida “che nel prosieguo del procedimento saranno finalmente accertate le illegittime condotte operate dal Emendatori con conseguente risarcimento dei rilevanti costi e danni subiti da Pernigotti”.
Un accoglimento della richiesta di sequestro porterebbe al blocco del rilancio di Pernigotti. Quest’ultima ha bollato come “pretestuosa e tesa solo a creare confusione per destabilizzare l’operato delle aziende Pernigotti e Optima” la richiesta di sequestro di Emendatori. Inoltre, Pernigotti valuterà azioni legali verso Emendatori, alla luce dei “rilevantissimi danni di immagine e di reputazione derivanti dalle reiterate affermazioni, anche di natura diffamatoria, della Emendatori srl, rese in violazione degli obblighi di confidenzialità assunti dalla stessa società”.
MEC3-Optima spa è controllata da Charterhouse Capital Partners dal novembre 2016 tramite holding riminese Cone Investments UK Ltd (si veda altro articolo di BeBeez), che ha rilevato MEC3 dal fondo Usa Riverside. Il fondo a sua volta l’aveva rilevata interamente nel 2014 dallo stesso Giordano Emendatori, uscito allora dal capitale. Nello stesso periodo, MEC3 ha comprato Modecor Italiana srl, con sede a Cuvio (Varese), azienda di riferimento a livello europeo nella produzione di decorazioni per pasticceria (si veda altro articolo di BeBeez). Nel maggio 2018 MEC3 ha rilevato anche Giuso Guido spa, storica azienda specializzata nella produzione di composti per gelateria e pasticceria artigianali (si veda altro articolo di BeBeez).
Pernigotti è uno storico produttore di cioccolato e torrone di Novi Ligure, dove è stata fondata nel 1868 da Stefano Pernigotti. E’ stata ceduta da Stefano Pernigotti nel 1995 alla famiglia Averna, dopo la scomparsa dei due figli ed eredi in Uruguay, a causa di un incidente stradale. Averna a sua volta aveva ceduto Pernigotti nel luglio 2013 al gruppo familiare turco Toksöz, attivo nei settori alimentare-dolciario, farmaceutico ed energetico. L’operazione, era stata portata a termine dalla controllata di Toksöz, Sanset, per un enterprise value di 60-70 milioni euro, sulla base di un fatturato di allora di circa 75 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).Toksöz ha chiuso lo stabilimento di Novi Ligure nel novembre 2018, senza dismettere il marchio. Pernigotti ha chiuso il 2017 con ricavi per 51,8 milioni di euro, un ebitda negativo di 5 milioni e un debito netto di 9,5 milioni di euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
(Articolo modificato lunedì 25 novembre 2019 alle ore 11.20. Si precisa che Emendatori ha citato in giudizio Pernigotti, non Optima)