The Carlyle Group punta ad acquistare il bond di Officine Maccaferri, società attiva nel settore delle opere di sostegno per dighe e strade, che fa capo al Gruppo Maccaferri. Il bond, quotato all’ExtraMot Pro, paga una cedola del 5,75%, ha scadenza 2021 ed è ora in circolazione per 190 milioni di euro.
Il bond era stato emesso originariamente per 200 milioni di euro nel giugno 2014 e l’ultimo prezzo ufficiale di lunedì 25 novembre era di 87 centesimi. Moody’s ha messo il rating del bond sotto revisione
Secondo la testata britannica Debtwire, Carlyle guiderebbe un comitato di obbligazionisti che nelle ultime settimane si sarebbe fatto affiancare da due advisor: Dc Advisory e Delfino & Associati Willkie Farr & Gallagher. Al bond si sarebbero interessati anche altri investitori internazionali.
Il Gruppo Maccaferri, presieduto da Gaetano Maccaferri e guidato dal ceo Lapo Vivarelli Colonna, è presente nel mondo con 55 stabiliment e opera attraverso sette divisioni: Officine Maccaferri (ingegneria ambientale), Manifatture Sigaro Toscano (tabacco), Sadam (alimentare), Samp (ingegneria meccanica), Seci Real Estate (costruzioni), Seci Energia (energia), JCube (Innovation hub.
Il Gruppo Maccaferri ha aperto a inizio giugno la procedura di concordato con riserva per Seci holding (la holding con cui la famiglia Maccaferri controlla il gruppo), Seci Energia, che è la sub-holding del comparto energetico ed Enerray. Successivamente hanno chiesto il concordato anche la società di costruzioni Sapaba, il produttore di zucchero Sadam e la società di factoring Felsinea Factor, per un totale di 400 dipendenti coinvolti sui 4.500 totali del Gruppo Maccaferri (si veda altro articolo di BeBeez). Il piano di ristrutturazione del gruppo prevede la concentrazione dell’attività del gruppo sui settori più redditizi, appunto come Officine Maccaferri, ma anche Sigaro Toscano e Samp.
Il gruppo Maccaferri ha chiuso il 2017 con un fatturato pari 1,039 miliardi di euro, 118 milioni di ebitda e un debito di 750 milioni di euro, contratto per la maggior parte con Banca Intesa Sanpaolo, Banca Imi, Unicredit e Banco Bpm e che include anche il bond di Officine Maccaferri e i minibond da 25 milioni di euro di Sampistemi spa (si veda altro articolo di BeBeez).
Officine Maccaferri, da parte sua, ha chiuso il 2018 con 534,7 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 46,8 milioni e un debito finanziario netto di 176,8 milioni, mentre il semestre 2019 si è chiuso con 247,4 milioni di ricavi (da 260,5 di fine semestre 2018), un ebitda di 10,1 milioni (in netto calo di 19 milioni del semestre 2018) e un debito finanziario netto di 229,8 milioni (si veda qui la semestrale di Officine Maccaferri). Il tutto con un ebitda degli ultimi 12 mesi che si porta quindi a soli 37,9 milioni. In un comunicato stampa diffuso a inizio agosto, la società ha spiegato che l’aumento dell’indebitamento è dovuto per ben 48 milioni di euro alla cancellazione di un credito intragruppo e a un’uscita di cassa straordinaria, con il risultato di portare il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed ebitda degli ultimi 12 mesi a 6,1 volte dalle 3,2 volte di fine semestre 2018 (si veda qui il comunicato stampa). Una situazione che ha portato Moody’s a downgradare il rating del bond da B3 a Caa1 (si veda qui il comunicato stampa).
Officine Maccaferri è anche nel mirino di QuattroR sgr, che a fine ottobre ha inviato alla società una manifestazione di interesse (l’unica fin qui pervenuta) che riguarderebbe un intervento sia nella Officine Maccaferri, sia in Seci, la holding con cui la famiglia Maccaferri controlla il gruppo (si veda altro articolo di BeBeez).
Tuttavia il Gruppo Maccaferri avrebbe preso tempo, sia perché si diceva già allora che al dossier erano interessati anche fondi di debito esteri, come appunto ora si scopre essere quello di Carlyle, sia perché vorrebbe completare nel frattempo la cessione delle partecipate nel settore energia, con ricavi complessivi per 250 milioni di euro.
Su quest’ultimo tema, ricordiamo che lo scorso ottobre Exergy spa, azienda del settore energie rinnovabili del Gruppo Maccaferri con sede a Olgiate Olona (Varese) in concordato preventivo, è stata rilevata per 16,5 milioni di euro,da Nanjing Tica Thermal Solution, un’azienda di Nanjing (Cina) attiva nel settore dell’energia geotermica. Oltre a Exergy, è stata ceduta anche la controllata Exergy Turkey (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a fine ottobre Officine Maccaferri ha ceduto per 9,5 milioni di euro al socio NV Bekaert sa la propria partecipazione in Bekaert Maccaferri Underground Solutions BVBA, una joint venture commerciale paritetica, costituita nel 2014 con l’obiettivo di sviluppare la distribuzione nel mercato delle fibre per infrastrutture sotterranee (si veda qui il comunicato stampa). Questo mese invece è stato dichiarato il fallimento di Sebiplast, azienda posseduta pariteticamente da gruppo Maccaferri e Bio-On e creata per produrre bioplastiche dagli scarti dello zucchero.