Acque Minerali d’Italia (la holding cui fanno capo i marchi Sangemini, Norda e Gaudianello) il 3 marzo scorso ha depositato al Tribunale di Milano la domanda di ammissione al concordato in bianco, a seguito dell’istruttuttoria da parte dei consulenti di Mediobanca.
Lo ha comunicato l’amministratore delegato di Acque Minerali d’Italia Massimo Pessina in teleconferenza alle segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila nei giorni scorsi (si veda qui il comunicato stampa dei sindacati).
Il ricorso al concordato in bianco, si legge nella nota diffusa dai sindacati, “consentirà la continuità aziendale e la continuità occupazionale in tutte le aziende del gruppo. Il ricorso a questo strumento si è reso necessario per permettere la ristrutturazione del debito e la conseguente ripartenza, con la presentazione di un Piano di rilancio complessivo nei prossimi 120 giorni”. Inoltre, si legge ancora, “la scelta di ricorrere a procedure concorsuali da parte della proprietà, secondo i sindacati lucani di categoria, è necessaria proprio perché vi è una volontà dichiarata di non voler chiudere nessun stabilimento in Italia, e tanto meno di procedere a riduzioni di personale, l’obiettivo è, e resta quello di ritornare a lavorare a pieno regime entro le prossime due settimane”.
Recentemente si erano diffusi voci circa una possibile cessione di quote di minoranza dei marchi Gaudianello, Norda e Sangemini a SanBenedetto spa, ma ora il concordato potrebbe rimescolare le carte.
Acque Minerali d’Italia è controllata dalla famiglia Pessina e presieduta da Carlo Pessina. Nel marzo 2016 l’azienda aveva formalizzato l’acquisizione da Fonti del Vulture (joint venture tra Coca-Cola Hbc Italia e The Coca-Cola Company) dello stabilimento lucano di acque minerali di Monticchio Bagni (marchi Toka, Solaria e Felicia), arrivando complessivamente a contare oltre 20 brand e a operare con otto stabilimenti di produzione dislocati in tutto il territorio italiano, con 26 sorgenti a disposizione e 27 linee di produzione per l’imbottigliamento. Nel settembre 2016 Acque Minerali d’Italia aveva emesso un bond da 6 milioni a 5 anni a tasso fisso con struttura amortizing, che è stato interamente sottoscritto dal fondo Antares AZ1, gestito da Futurimpresa sgr, controllata da Azimut Holding (si veda altro articolo di BeBeez). Acque Minerali d’Italia, con sede a Milano, ha chiuso il 2018 con ricavi per 121,2 milioni di euro, un ebitda di 4,94 milioni e una posizione finanziaria netta di 74,8 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).