Il 22 aprile scorso i creditori di CMC (Cooperativa Muratori e Cementisti) di Ravenna, hanno dato il via libera alla proposta concordataria presentata dalla cooperativa, con il 78,15% dei voti a favore (si veda qui il comunicato stampa). In seguito all’approvazione, il tribunale di Ravenna ha fissato l’udienza di omologazione del concordato per il prossimo 20 maggio, dopodiché si potrà passare alla fase esecutiva del concordato in continuità.
L’assemblea degli obbligazionisti dei due bond da 325 e 250 milioni di euro aveva approvato il piano concordatario nel marzo scorso (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa).
“Si tratta di un passo di fondamentale importanza, che permette a tutti i soggetti coinvolti di guardare al futuro con rinnovata fiducia, nella piena consapevolezza che ci sia ancora molta strada da percorrere con la stessa attenzione e impegno”, ha commentato CMC di Ravenna in una nota.
L’azienda aveva depositato al Tribunale di Ravenna l’8 aprile 2019 il piano e la proposta di concordato (si veda altro articolo di BeBeez). Il piano presentato dalla società prevedeva la continuità aziendale della cooperativa e la soddisfazione integrale dei creditori in pre-deduzione, di quelli privilegiati e dei fornitori strategici, ma anche la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari, con l’attribuzione appunto di strumenti finanziati partecipativi. La società era stata ammessa al concordato preventivo nel giugno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
CMC, in tensione finanziaria come tante altre aziende del settore dell’edilizia, aveva presentato a dicembre 2018 la domanda di ammissione al concordato in bianco e all’epoca i suoi bond quotati alla Borsa del Lussemburgo erano scesi sotto gli 8 centesimi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio si tratta del bond da 325 milioni di euro a scadenza 15 febbraio 2023 e cedola 6%, che era stato emesso nel novembre 2017 per rimborsare in anticipo il bond da 300 milioni a cedola 7,5% in scadenza nel 2021; e del bond da 250 milioni a scadenza 1° agosto 2022 e cedola 6,875%. Le negoziazioni dei due bond erano state sospese nel dicembre 2018.
La società è gravata da un debito totale di 900 milioni di euro, di cui 575 milioni di euro legati ai due bond, sottoscritti tra gli altri anche da Credit Agricole, Algebris, Ubs, Mediolanum, Vontobel, Julius Baer e Alliance Bernstein. Vi aveva investito anche Muzinich, che ha chiuso la sua posizione nel settembre 2018 e non ha più investito nella società. La restante parte dell’esposizione invece riguarda una revolving credit facility di Unicredit e Bnl Bnp Paribas tra 160 e 165 milioni, che serviva da backup ai due bond e ulteriori 100-150 milioni di euro di crediti verso le banche. Lo scorso ottobre 2019 si erano diffuse voci circa il fatto che Unicredit stesse cercando di cedere a un altro investitore i suoi 100 milioni di Utp nei confronti di CMC (si veda altro articolo di BeBeez).
Alla fine di giugno 2018 la semestrale del gruppo (ultimi dati disponibili) indicava che la posizione finanziaria netta di CMC era salita a 815 milioni di euro (825 milioni il dato rettificato, si veda qui la presentazione agli analisti), dai 659 milioni di fine 2017, a fronte di ricavi da costruzioni per i sei mesi di 488,2 milioni e di un ebitda di 64,8 milioni, mentre il 2017 si era chiuso con 1,085 miliardi di ricavi e 171,6 milioni di ebitda.
CMC è stata fondata a Ravenna nel 1901 da 35 muratori che costituirono la “Società anonima cooperativa fra gli operai, muratori e manuali del Comune di Ravenna”. Nel 1909 la società si fuse con quella dei Cementisti: da allora “Muratori” e “Cementisti” contrassegnano il marchio CMC. L’azienda oggi produce all’estero oltre il 60% del suo fatturato, è attiva in 21 Paesi di cinque continenti (Europa, Nord America, Sud America, Africa e Asia) e ha, in passato, completato progetti in oltre 40 Paesi. Dal dicembre 2019 è guidata dall’amministratore delegato Davide Mereghetti (si veda qui il comunicato stampa), ex Global Head of Family Office di Unicredit e prima, quando ancora ad di Unicredit era Alessandro Profumo, responsabile dell’Investment Banking di Unicredit per l’Italia.
(Articolo modificato lunedì 27 aprile 2020 alle ore 14.51. Si precisa che Muzinich non detiene più bond di CMC di Ravenna)