La piattaforma di art management Artshell srl ha annunciato l’acquisizione del network di clienti del competitor Archeto, diventando così il più grande hub digitale europeo per l’art management (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata nel 2018 da Bernabò Visconti di Modrone, Artshell permette agli operatori di settore di digitalizzare intere collezioni e gestire più funzioni in un unico ambiente, mantenendo il totale controllo sui propri contenuti e dati sensibili. Il tutto grazie a un’infrastruttura cloud agile e conforme ai massimi requisiti di privacy e riservatezza, che oggi si sta affermando come uno standard tra le principali gallerie e collezioni. Uno strumento che unisce archiviazione intelligente di opere, tool per gestire comunicazioni ed eventi, fino a servizi collaterali, come assicurazioni, valutazioni e trasporti. Obiettivo: facilitare la collaborazione all’interno dello stesso ecosistema, per rendere l’arte più connessa e fruibile (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dicembre 2018 la startup ha raccolto il suo primo round, al quale ha partecipato anche LCA Ventures, il veicolo di investimento di venture capital dei partner dello studio legale LCA, che ha agito come deal counsel dell’operazione. Il round, da 350 mila euro, ha visto la partecipazione Carlo Mareels, analista di Bnp Paribas, di Romema Alfa srl (veicolo della famiglia del barone italosvizzero Filippo Dollfus de Volkersberg), della società d’impiantistica Itec, di Paolo Pianciola director di Smartbox, di Repente di Paolo Giulini e della nobildonna Claudia di Canossa (si veda qui il comunicato stampa).
Archeto è stata creata da Giovanni Scarzella, attraverso la sua digital agency ArtBag srl, startup fondata nel 2017 che supporta la digitalizzazione delle realtà che lavorano nell’ambito dell’arte contemporanea. Archeto è una webapp per l’archiviazione professionale di opere d’arte, che si rivolge a chi gestisce piccole collezioni. Scarzella ha commentato: “Siamo felici di poter far confluire i nostri utenti nell’ecosistema di Artshell; dopo qualche anno di esperienza nella trasformazione digitale delle collezioni e degli archivi di opere d’arte, questa conclusione ci è sembrata quasi naturale per garantire ai nostri utenti di proseguire il lavoro di archiviazione con la piattaforma più evoluta nel panorama nazionale”.
L’operazione permetterà agli utenti di Archeto di accedere infatti a una tecnologia e a un’offerta di servizi già ampiamente utilizzati tra i professionisti dell’arte e i principali eventi espositivi. Il passaggio faciliterà l’adozione di un linguaggio comune all’interno della community, migliorando le relazioni tra player e riducendo tempi e costi di gestione su diversi hub. Con l’obiettivo di contrastare la forte frammentazione tecnologica del settore, Artshell intende proseguire la propria campagna di acquisizioni nei prossimi mesi.
“Il mondo dell’arte è la più grande rete non-realizzata nell’era digitale. Un ecosistema estremamente destrutturato, basato su una molteplicità di soluzioni in gran parte obsolete e dagli alti costi di manutenzione, che non sono in grado di comunicare tra loro. Con Artshell stiamo invertendo la rotta, permettendo agli attori di questo mercato di adottare uno standard condiviso e accessibile per digitalizzare l’arte. Dopo miart, annunceremo diverse collaborazioni, anche con importanti player del mondo assicurativo. Intendiamo migliorare le connessioni a diversi livelli della filiera, così che ognuno possa dimenticarsi della tecnologia, per concentrarsi sui contenuti”, ha commentato Bernabò Visconti di Modrone, fondatore di Artshell.
Artshell è reduce dal successo della partnership tecnologica siglata con miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano e diretta per il quarto anno da Alessandro Rabottini, che si è conclusa lo scorso 13 settembre, nella sua prima versione completamente digitale, a causa dell’emergenza coronavirus (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa di chiusura miart).
La piattaforma digitale utilizzata da miart è stata infatti sviluppata in collaborazione con ArtShell, con 1761 opere presenti, suddivise nelle quattro grandi aree tematiche che da sempre contraddistinguono il percorso di ricerca della fiera: arte moderna, contemporanea, emergente e design da collezione. Artshell ha anche implementato il progetto Milano Art Community, che riunisce i principali eventi e artisti della Art Week meneghina.
La piattaforma che ha ospitato la fiera sarà accessibile anche nelle prossime settimane da espositori e visitatori, per facilitare contatti e follow up successivi tra professionisti, esperti, investitori e appassionati. Per la prima volta in Italia, infatti, è stata introdotta una nuova esperienza di visita interattiva di stand virtuali e opere, grazie alle feature multiple messe a disposizione all’interno di Artshell. Ogni galleria, oltre a poter disegnare il proprio personale storytelling visuale per la presentazione e la condivisione delle opere, attraverso video e documenti dettagliati, può comunque continuare a beneficiare di quell’interazione e di quel rapporto caratteristici di ogni fiera. Mediante un sistema di comunicazione integrato nella piattaforma, prima al mondo a possedere al suo interno una chat nativa modellata sulla base delle app di messaggistica istantanea più utilizzate, Artshell consente non solo di connettere direttamente le persone per mezzo di conversazioni one-to-one, gruppi e canali tematici, ma rappresenta un vero e proprio workspace, funzionale tanto alla creazione di un flusso di lavoro immediato, capace di rispondere alle attuali esigenze dettate dallo smart working, quanto alla nascita di reali opportunità.
Gli eventi online sono stati 195, dagli appuntamenti della Milano Art Week organizzata in collaborazione con Comune di Milano-Cultura, a quelli delle gallerie, accanto a oltre ai 125 insight che hanno permesso al pubblico di approfondire la conoscenza degli artisti e dei lavori esposti. Si sono contate 178.709 visualizzazioni per le opere, 10.119 per gli eventi e 7.693 per gli insight: numeri significativi che, accanto a una media di 24 minuti di permanenza sulla piattaforma e un totale di 2,24 milioni di interazioni, dimostrano quanto la navigazione tra i ricchi contenuti digitali della fiera abbia stimolato l’interesse dei visitatori. Grande successo anche per la chat, che ha consentito un dialogo diretto tra espositori e utenti.
Anche in questa edizione digitale il Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano ha acquisito 8 opere, per un valore totale di 50 mila euro, degli artisti: Giorgio Andreotta Calò (Sprovieri, Londra), Alexandra Bircken (Herald St, Londra), Talia Chetrit (Kauffman Repetto, Milano – New York ), Daniel Dewar & Grégory Gicquel (Clearing, New York – Bruxelles), Mimosa Echard (Martina Simeti, Milano), Anna Franceschini (Vistamare | Vistamarestudio, Pescara – Milano), Corita Kent (Andrew Kreps, New York), Margherita Raso (Fanta–MLN, Milano).
L’accordo con Fiera Milano si inserisce in una fase di forte crescita per Artshell, al centro di diversi progetti di digital transformation del settore. Nelle ultime settimane, Artshell ha sviluppato e lanciato l’app di MuseoCity con 114 musei milanesi, con più di 165 mila interazioni solo nei primi due giorni.
Lo scorso luglio, insieme ad Art Defender, Artshell ha lanciato The Vault, il primo caveau digitale per gestire le proprie opere, nei massimi standard di data protection e riservatezza, accedere a servizi collaterali, come valutazioni, trasporto e assicurazioni e conservare i propri beni in sinergia col deposito doganale del partner (si veda altro articolo di BeBeez).